domenica 30 agosto 2009

Boffo si difende: un documento-montatura (Lorenzo Salvia)

Clicca qui per leggere l'articolo di Lorenzo Salvia per "Il Corriere".

22 commenti:

Anonimo ha detto...

non è vero perchè il giornale pubblica la sentenza che non è una montatura

Raffaella ha detto...

Il Giornale ha commesso una scorrettezza.
Quando Dino Boffo parla di documento-montatura non si riferisce al decreto pubblicato dal sito del Giornale, ma all'informativa della polizia.
Sono due cose diverse...
R.

massimo ha detto...

ok articolo letto,allora che sì fà???devo aspettare molto che queste cose vengano stampate in maniera dettagliata su avvenire,devo aspettare per vedere querele???
avanti signori delle curie e delle redazioni svegliarsi.....

Anonimo ha detto...

La ricostruzione dei fatti, peraltro già filtrata ieri, è, a mio avviso, piuttosto inverosimile.
Inverosimile mi pare che un personaggio come Boffo, con segretarie e collaboratori lasci il proprio cellulare ad un personaggio del genere (poteva comprargliene uno). Ma se anche egli avesse consentito l'uso del proprio cellulare al tossicodipendente, in sede processuale gli sarebbe stato agevole dimostrare che la voce intercettata non era la sua e che non aveva mai avuto modo di conoscere o incontrare il marito della querelante. Si tratta di fatti che era facilissimo appurare in giudizio e quindi evitare la condanna. Sono ragionamenti evidenti. Son però d'accordo sul fatto che la presunta informativa della polizia giudiziaria non è provata. Ciò detto, tuttavia, la faccenda è lungi dall'essersi chiarita. Da ultimo, credo che certi atteggiamenti da "struzzo" che leggo in certi altri (pur blasonati) "forum cattolici" mi lasciano basito: non è mettendo il cervello in frigorifero che si fa un buon servizio alla fede (fede e ragione vanno a braccetto, come ci ha insegnato il Santo Padre), altrimenti diamo implicitamente ragione a coloro che dicono che cristiano fa rima con cretino.
Vittorio

Anonimo ha detto...

E' necessaria un'assoluta trasparenza, come ci insegna con i suoi atti Papa Benedetto. Se questa linea fosse stata seguita da subito oggi, non solo Boffo, ma anche la gerarchia della Chiesa italiana, non si troverebbero nell'incresciosa situazione di dover spiegare per scrollarsi di dosso tutto questo fango.
Alessia

Antonio ha detto...

Ve le immaginate voi Teodora, Marozia, Giulia Farnese...ammettere le loro colpe?
Così farà Boffo..nel frattempo la Chiesa viene trascinata nel fango.
Purtroppo Gesù è solo e non vedo nessuno che si emendi e pianga per i tanti peccati!
Se saranno altri a scoperchiare il vaso di Pandora...

Anonimo ha detto...

Penso non ci vorra' molto per conoscere altri dettagli.... e poi vedremo le conseguenze. credo che il giornale sia stato scorretto sull'informativa, (anche se non posso pensare che siano cosi' stolti) a meno che abbiano materiale di riserva e abbondante per le prossime puntate.

Credo che per ogni personaggio famoso o che abbia contatti con la P.A. i carabinieri abbiano un fascicolo.
E possano annotare tutto, anche inclinazioni sessuali.

Funziona cosi'.

certamente sara' di accesso impossibile

sam ha detto...

Ecco. Mi siete testimoni che da tempo auspicavo una difesa, non per lesa maestà, ma sull'oggetto delle accuse, ancorchè con versioni non coincidenti con quelle processuali.
Ci sono voluti due o tre giorni per produrle e a questo punto resta a ciascuno - in questo mondo dove non è più possibile individuare alcuna distinzione tra reality e fiction - di valutare se e quanto queste difese siano credibili.
La differenza non è poca, si tratta del fatto che il Direttore di Avvenire sia un omosessuale molestatore o un santo che per qualche ignota ragione accetta di passare in forza di una sentenza giudiziaria per colpevole, al posto di un omosessuale tossicodipendente e molestatore.
Personalmente ho detto dall'inizio che non ho idee a riguardo perchè, oltre a non averne gli elementi, non mi interessa giudicare il Dott.Boffo. Diciamo inoltre che il mio atteggiamento un po' fideistico e apertamente clericale mi induce a credere, anche contra rationem, alla versione migliore per l'immagine della Chiesa Italiana.
Ciononostante, resto convinta che il Dott.Boffo dovrebbe dimettersi e avrebbe dovuto farlo già da un pezzo, difendendosi da una posizione diversa da quella di Direttore del quotidiano della CEI. In tal caso la solidarietà verso di lui sarebbe spontanea e doverosa.
D'altro canto uno che giunge ad una scelta così coraggiosa da farsi condannare al posto di un altro, mette già in conto dall'inizio le conseguenze pratiche di quell'eroico atto. O no?

mariateresa ha detto...

Raffaella ha centrato un punto: la gente si chiede "è vero o non è vero? e gli viene messa sotto il naso la registrazione del casellario giudiziale, una contravvenzione da 5oo euri e spiccioli per molestie.
Ma la cacca era nell'informativa.Lì si fa intendere la storiella sessuale dicendo che è un'informativa citata dal GIP ma questo è fuffo.
Fin qui la ricostruzione come l'ho capita io. Quindi la scorrettezza c'è. Inoltre al giorno d'oggi non conta più quello che è vero e quello che non è vero ma quello che sembra. Perchè è su quello che SEMBRA che si costruiscono delle campagne.
La parte sessuale della vicenda e anche il ritiro della querela per patteggiamento AL MOMENTO non hanno pezze documentali d'appoggio.Che io sappia.
Purtroppo credo che siamo solo all'alba delle schifezze perchè se si inizia una cosa così contro un collega, allora vuol dire che si è disposti ad andare avanti , e ben peggio, nei confronti di altri.
All'inizio del suo incarico Feltri ha detto chiaro e tondo che la campagna contro Berlusconi sarebbe a breve ripresa da parte dei soliti e che la sua non era una profezia, ma una notizia. Quindi ha attaccato per primo. E' questo il contesto come pare a me.Posso solo disgustarmi di tutto e quando dico tutto intendo tutto.
Non doveva dargli il cellulare o non è credibile questa versione di Boffo? E perchè?Cosa ne sappiamo noi?
Boffo è finito in questo gioco e mi fa male vedere che molti se ne compiacciono. Non mi sono compiaciuta per Farina e non mi compiaccio per Boffo per la ragione fondamentale che sono esseri umani messi alla berlina in un gioco più grande di loro.
La rabbia poi mi prende quando mi rendo conto che staremo qui appesi alle notizie che un qualcuno deciderà pelosamente di diffondere e con i tempi che ritiene opportuni.
Proprio un bel lavorino.
Probabilemnte Boffo andrà via tra qualche mese , come dicono già alcuni giornali, e per l'intanto non mi stupisco che i vescovi che l'ahho voluto dal 1989 non vogliano mandarlo via con il cartellino addosso di sporcaccione.
Pensate un po' come sono ingenua. Ma la penso così.

Anonimo ha detto...

@Mariateresa: se tu ritieni la tesi di Salvia verosimile io non ho nulla da ridire. Evidentemente anche la verosimiglianza è concetto relativo. Dico solo che personaggi come Boffo, Feltri, Mauro, De Bortoli non sono facilmente raggiungibili, i loro numeri di cellulare non li trovi con un search in Google. Evidentemente se Boffo lascia usare il suo cellulare a tossicodipendenti sono affari suoi ma farsi addirittura condannare al posto di un terzo...andiamo è veramente improbabile. Ad ogni modo son convinto che siamo solo alle prime puntate. Aggiungo che non provo alcun godimento per quanto sta accadendo a Boffo, anzi, umanamente la cosa mi addolora. Però penso anche a quanti cristiani come me, da domattina troverranno qualche difficultà in più, magari sui posti di lavoro, a dare "ragione della speranza che è in loro", perchè, parliamoci chiaro, i cari laicisti tipo sclafari e d'avanzo che adesso mostrano solidarietà di facciata stanno ridendosela sotto i baffi, chè una faccenda così golosa non gli par vero di averla in prima pagina proprio ora.

sam ha detto...

Mariateresa però, per amore di verità, dovresti riconoscere almeno che quella contravvenzione che tu liquidi alla spicciolata, è ufficiale, e rappresenta il risultato di un patteggiamento (che nel nostro diritto equivale ad un'ammissione di colpevolezza)che ha sancito la conversione in denaro di una sentenza di condanna in giudicato a 6 mesi di carcere per molestie reiterate contro una signora moglie dell'amante del molestatore.
Pace all'anima sua chiunque egli sia, vivo o morto.

Raffaella ha detto...

Ciao Sam, a rigore il patteggiamento non e' un'ammissione di colpevolezza anche se ovviamente ci sembra cosi'.
A volte capita che gli avvocati consiglino i clienti di patteggiare per non andare a processo.
Personalmente vedo malissimo questa pratica perche' non da' sufficienti garanzie all'imputato e alla persona offesa.
Non so come siano andati i fatti, ma certamente c'e' un decreto del tribunale.
Da quello non si puo' prescindere, ma ci tengo a segnalare che a volte i legali ci mettono del proprio.
R.

mariateresa ha detto...

non facciamoci dei viaggi. Ho scritto cellulare è vero, ma io non lo se era un cellulare. Non prendiamoci letteralmente. Il tossico era andato a lavorare ad Avvenire e ha usato il telefono (non si sa quale) di Boffo, dice lui, ma quale tipo di telefono non l'ha detto nessuno. Non attacchiamoci alle parole perchè i fatti non si conoscono ancora.
Il patteggiamento non è sicuro neanche quello. Io spero vivamente che davvero il procuratore di Terni dica come stanno le cose neglia atti. Negli atti e basta.
Alla fine sulla rete gira la voce (che non sono come quelle di Giovanna D'Arco) che il tutto nasce da una lettera anonima. E così il Corriere di oggi (un' informativa, ehm, molto particolare).
Ma poi spero che presto parleremo d'altro perchè pur essendo una donna mi sono accorta di avere bisogno del sospensorio.

Antonio ha detto...

Profezia di Mal a chi a...
Boffo querela? Ne vedremo delle belle.Assisteremo ai racconti piccanti svelati sbattuti sui giornali.I lettori si chiederanno se era come Cesare attivo e passivo...
Il Vaso di Pandora si aprirà e uscirà un fetore che ammorberà la Chiesa...

mariateresa ha detto...

come non saprei dire meglio:dal blog di Accattoli:

Boffo: “Feltri ha pestato una cacca ciclopica”30 agosto 2009 alle 17:36 · Archiviato in Varie

Boffo a pagina 37 dell’AVVENIRE di oggi nella rubrica IL DIRETTORE RISPONDE dice due cose importanti e una terza di un qualche rilievo ma non tocca la questione di partenza del tutto. Prima cosa importante e da me attesa (vedi post precedente): “I miei avvocati già lunedì si presenteranno [a un tribunale della Repubblica] per la querela”. Così si potrà fare chiarezza. Seconda cosa importante, sulla quale in qualche modo avevo scommesso (vedi lo stesso post): egli afferma che la INFORMATIVA su cui si basava l’attacco del GIORNALE è “una patacca”, una “cacca ciclopica”, una “traccia contorta e oscura che qualcuno ha confezionato e fatto girare in attesa che un allocco si presti al gioco”, insomma non un atto di polizia ma “una lettera anonima”. Lo afferma per quanto di sua conoscenza - ritengo questa affermazione importante - e adduce a riprova l’assicurazione che gli è venuta dal ministro Maroni che sulla faccenda avrebbe condotto una “verifica” nell’apparato di pubblica sicurezza che da lui dipende. E questa del ministro è la terza faccenda che considero di “un qualche rilievo”. Avute queste chiarificazioni, io mi permetto di insistere - come già detto al post precedente - perchè il direttore di AVVENIRE chiarisca anche su quello che chiama “minimo appiglio” sul quale è stata imbastita la “patacca”. Cioè sui fatti del 2001-2002 che hanno portato al patteggiamento e al pagamento dei 516 euro. Boffo dia la sua versione di quei fatti - che nel primo comunicato aveva indicato con l’espressione “una vicenda di fastidi telefonici di cui ero stato io la prima vittima” - e staremo tutti con lui. Intanto gli ripeto la mia personale solidarietà.

ecco, le spiegazioni mancanti da parte di Boffo riguardano proprio l'episodio delle molestie o insulti verso chi voleva parlargli.
Almeno sembra anche a me così.

Anonimo ha detto...

Confermo che un patteggiamento non e' una ammissione di colpevolezza, da un punto di vista giurico.

Tuttavia per esperienza quasi diretta, (vi ricorse un sindaco di un municipio dove lavoravo x falso in atto pubblico, vi ricorre chi vuole evitare una condanna ufficiale con sentenza.

tento' tutte le strade lecite e altre per salvarsi poi dovette arrendersi al male minore su consiglio degli avvocati.


Diciamo che e' una via di uscita piu' indolore e rapida.... per fatti attinenti al diritto penale.

Anonimo ha detto...

Dichiarazione di Feltri all'ANSA alle 19.44.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_1648180465.html

Anonimo ha detto...

http://sottoosservazione.wordpress.com/2009/08/30/il-loro-progetto-multimedia-mettere-le-mani-sul-vaticano-e-sul-potere-politico/

alberto ha detto...

Vediamo un po' cari clericali del forum:
mettiamo che la calunnia (fino a prova contraria) dell'omosessualita' di boffo sia vera: lui non potrebbe dirigere avvenire?
E perche' affidate il family day alla roccella che scrisse libri su come si facevano gli autoaborti?

Raffaella ha detto...

La Roccella ha rivisto la sua posizione sull'aborto e quindi non c'e' ragione di impedirle di organizzare eventi cattolici.
La coerenza vuole che il direttore di Avvenire non sia ricattabile sotto qualsivoglia punto di vista.
R.

alberto ha detto...

io continuo a fare l'avvocato di Boffo.
Il giornale pubblica un'estratto del casellario giudiziario in cui si parla di un patteggiamento per molestie. Non si specifica che molestie. Per assurdo uno puo' molestare il vicino di casa tenendo lo stereo alto. In quanto all'omosessualita' il furbo giornalista non sembra in caso di portare una sola prova a riscontro.
Per altro vale tutte le denunce che prende Feltri (e le condanne) ed i suoi giornali: che han fatto successo proprio moralizzando gli altri (telekom serbia ecc.) e quando ancora non si convertiva ad arcore anche craxi.

sam ha detto...

Grazie Raffaella della correzione. Anche se ho dato qualche esame di diritto anni fa, non sono una giusrista e la mia ultima nota era imprecisa come tu hai giustamente rilevato. Mi hanno spiegato anche che in passato si pensava che patteggiamento equivalesse ad ammissione di colpevolezza, ma una sentenza della Cassazione dovrebbe aver ribaltato il concetto.
Tutto ciò premesso per me non cambia niente.
Sul piano strettamente giuridico Boffo è e resta colpevole (non certo di quello che risulta dall'informativa anonima e pertanto inattendibile, ma di ciò che risulta dal Casellario Giudiziario sì).
Sul piano della verità non processuale, a causa delle forti prese di posizione di Bagnasco, posso essere propensa a credere alla sua versione (quella del tossico morto), anche se per onestà intellettuale devo dire che essa non appare molto logica e ragionevole. D'altro canto mi sei testimone che già all'inizio di tutta questa storia ho sempre auspicato che il Dott.Boffo potesse presentare una versione dei fatti diversa da quella processuale, in quanto nella giustizia italiana può accadere di tutto. (Peccato che quelli che oggi difendono a spada tratta il Dott.Boffo riconoscano questo dato di fatto a corrente alternata.)
A me personalmente resta un'unica certezza.
La necessità di una trasparenza al di sopra di ogni sospetto e un senso di responsabilità verso la Chiesa e la sua credibilità impongono che Boffo, quale che sia la sua dirittura morale e a maggior ragione se è buona ed eroica come pare, si dimetta.
Purtroppo, a mio avviso, il modo in cui ha sinora gestito la cosa, comunque si giudichi l'attacco di Feltri, è inammissibile e terribile per l'immagine della nostra amata Chiesa.
A mio avviso un cattolico che fosse stato colpito per causa della giustizia a seguito di un'opera di bene, come ammettiamo possa essere accaduto al Dott.Boffo, avrebbe dovuto mantenere un comportamento sereno e ordinato: avrebbe dovuto immediatamente rassegnare le dimissioni per senso di responsabilità verso la Santa Chiesa e contestualmente respingere decisamente nel merito gli addebiti a suo carico con una spiegazione immediata e argomentata della sua versione dei fatti. A quel punto la CEI avrebbe potuto esprimere tutta la sua fiducia e solidarietà e persino respingere le sue dimissioni.
Invece sappiamo che questo non è avvenuto e Boffo ha preferito rimanere strettamente attaccato al suo posto e condurre una difesa fatta di contrattacco retorico e di solidarietà pelose e trasversali che non solo non depongono a suo favore, ma aumentano la diffidenza e la nausea di molti verso la Chiesa.
Anche se forse sarebbe bene iniziare a distinguere tra Chiesa e CEI, anche per soffrire di meno.
Se ricordo a me stessa che il buon Dio ci ha dato Papa Benedetto XVI per attraversare questi tempi torbidi, allora mi consolo.