mercoledì 5 novembre 2008

Il Papa all'udienza: "Il Cristianesimo non è la via della comodità, è piuttosto una scalata esigente, illuminata però dalla luce di Cristo"


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“Il cristianesimo non è la via della comodità, è piuttosto una scalata esigente, illuminata però dalla luce di Cristo e dalla sua grande speranza”.

“Il cristianesimo non è la via della comodità, è piuttosto una scalata esigente, illuminata però dalla luce di Cristo e dalla sua grande speranza”.
Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi,dedicata alla centralità del mistero della Resurrezione di Cristo come “chiave di volta della cristologia paolina”.
“La teologia della croce non è una teoria, è la realtà della vita cristiana”, ha puntualizzato Benedetto XVI, secondo il quale “vivere nella fede in Gesù Cristo, vivere la verità e l’amore implica rinunce ogni giorno, implica sofferenze”.
In questa prospettiva, “il credente si trova collocato tra due poli: da un lato, la risurrezione che in qualche modo è già avvenuta e garantita; dall’altro, l’urgenza di inserirsi in quel processo che conduce tutti e tutto verso la pienezza”. Un processo, per il Papa, ben descritto nella Lettera ai Romani: “come tutta la creazione geme e soffre quasi le doglie del parto, così anche noi gemiamo nell’attesa della redenzione del nostro corpo”. Il “vero credente”, in altre parole - grazie alla resurrezione di Cristo,su cui si fonda “la speranza di potere un giorno entrare anche noi con Cristo nella vera nostra patria che sta nei cieli” - si inserisce in quel processo grazie al quale il primo Adamo, terrestre e soggetto alla corruzione e alla morte, va trasformandosi nell’ultimo Adamo, quello celeste e incorruttibile”.
“Ai cristiani non è risparmiata la sofferenza”, ha detto a braccio il Papa citando sant’Agostino, perché” vivere la fede esprime il coraggio di affrontare la vita, di affrontare la storia più in profondità: solo così,osando la sofferenza, troviamo la vita nella sua profondità, la sua bellezza, la sua grande promessa”.
Per il credente, ha spiegato infatti Benedetto XVI sempre fuori testo, è “importante il cuore che crede il Cristo, ma non basta portare nel cuore la fede: dobbiamo testimomiarla con la vita, e rendere così presente la verità della Resurrezione di Cristo nella storia”. “In questa speranza – le parole con cui il Santo Padre ha concluso la catechesi dell’udienza generale di oggi, di fronte a circa 13 mila fedeli – andiamo con speranza e con gioia”.

© Copyright Sir

13mila fedeli? Suvvia...quella cifra forse corrisponde ai biglietti distribuiti ma non certo alle presenze in Piazza San Pietro!
Basta un colpo d'occhio...
Bellissima la catechesi di oggi, straordinaria la descrizione del compito del teologo e del predicatore che non devono inventare nulla, ma spiegare il Messaggio del Vangelo ai fratelli.

R.

3 commenti:

mariateresa ha detto...

sì, era molto affolltata e la gente piuttosto vivace!!
Bella catechesi. Come sempre.

euge ha detto...

Scusate ma, chi quel tanto bisognoso di occhiali da vista a lenti doppie che ha sparato la cifra assurda e inattendibile di 13.000 fedeli??????
Ma per favore 13.000 fedeli………. Ma, questi come li fanno i conti? Alle udienze generali malgrado qualcuno sostenga il contrario, si entra con il biglietto alla mano; quindi, come al solito qualcuno sbaglia a fare i conti.. Oltre alle ripetizioni di latino, necessitano e subito anche ripetizioni di matematica consiglierei il conteggio scrupoloso delle sedie che sono contenute nei quadrati di Piazza S. Pietro e poi vediamo se il totale dei quadrati pieni come erano stamattina, si riducono miseramente a 13.000 fedeli! COMPERATE UN PALLOTTOLIERE……. URGE!!!!!!!!!
Chiudo la parentesi.
L'omelia è stata bellissima ed ho apprezzato particolarmente, la parte riferita al alla figura del teologo; che non ha il compito di creare visioni nuove della vita ma, essendo al servizio della verità deve aiutarci a comprendere la verità del Dio con noi.
Parole meravigliose e soprattutto, chiarissime che non si prestano a nessun genere di disguido e di fraintendimento.

euge ha detto...

Ho sentito ora seguendo la replica che è sempre il caro Di Bussolo a " sparare " cifre sensa senzo......

MA FORSE IL PALLOTTOLIERE NON è ANCORA ARRIVATO........ BEH FORNITEGLI UNA CALCOLATRICE ED UN PAIO DI OCCHIALI PER FAVORE!

Ridateci Luca Pellegrini....... per favore!!!!!!!