lunedì 13 aprile 2009
Messa di Pasqua, 200mila a San Pietro. Il Papa: "Festa di rinnovo, spazio a Dio"
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Messa di Pasqua, 200mila a San Pietro
Il Papa: "Festa di rinnovo, spazio a Dio"
Una grandissima folla - quasi 200mila persone - si è radunata oggi per la messa di Pasqua e la benedizione Urbi et Orbi in piazza San Pietro.
"L'annuncio della Pasqua - ha esortato il Pontefice - si espanda nel mondo con il gioioso canto dell'Alleluia. Cantiamolo con le labbra, cantiamolo con il cuore e con la vita, con uno stile di vita 'azzimo', cioè semplice, umile, e fecondo di azioni buone"
Una grandissima folla - quasi 200mila persone - si è radunata oggi per la messa di Pasqua e la benedizione Urbi et Orbi in piazza San Pietro.
Sagrato e piazza gremiti, piena la limitrofa piazza Pio XII; si è riempita gradualmente, nel corso della mattinata, anche l'intera via della Conciliazione.
"Apriamo l'animo a Cristo morto e risuscitato perchè ci rinnovi, perchè elimini dal nostro cuore il veleno del peccato e della morte e vi infonda la linfa vitale dello Spirito Santo: la vita divina ed eterna" ha chiesto il pontefice alla grande folla dei fedeli.
"Sappiamo - ha ricordato Ratzinger - che Cristo è veramente risorto dai morti. Sì, proprio questo il nucleo fondamentale della nostra professione di fede; è questo il grido di vittoria che tutti oggi ci unisce. E se Gesù è risorto, e dunque è vivo, chi mai potrà separarci da lui? Chi mai potrà privarci del suo amore che ha vinto l'odio e ha sconfitto la morte?". "L'annuncio della Pasqua - ha continuato il Papa - si espanda nel mondo con il gioioso canto dell'Alleluia. Cantiamolo con le labbra, cantiamolo soprattutto con il cuore e con la vita, con uno stile di vita 'azzimo', cioè semplice, umile, e fecondo di azioni buone. Il Risorto ci precede e ci accompagna per le strade del mondo. Lui la nostra speranza, è Lui la pace vera del mondo".
Prima della messa, il Pontefice ha rispettato l'antica tradizione del Resurrexit, invocando la risurrezione di Cristo davanti all'icona del Volto del Signore conservata nel Santuario della Scala Santa a Roma. Una immagine "acherotipa", cioè non dipinta da mano umana.
Azalee, rododendri, ginestre, maggiociondoli e betulle arredano la piazza, le scale, le terrazze e l'altare. Davanti all'altare ci sono 10 composizioni floreali in giallo misto, tra cui gigli, garofani, astri, fiori di melo e tulipani. La decorazioni sono affidate al mastro compositore Charles van der Voort.
Dopo la messa, Benedetto XVI ha fatto gli auguri in 63 lingue del mondo, la prima come sempre l'italiano e l'ultima come sempre il latino.
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