lunedì 13 aprile 2009

Il Papa: la luce vinca su ateismo, crisi e conflitti in Africa e Medio Oriente (Izzo)


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Il Papa: "La risurrezione pertanto non è una teoria, ma una realtà storica rivelata dall’Uomo Gesù Cristo mediante la sua "pasqua", il suo "passaggio", che ha aperto una "nuova via" tra la terra e il Cielo..." (Messaggio Pasquale "Urbi et Orbi")

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Il Papa: "La risurrezione di Gesù è un’eruzione di luce. La morte è superata, il sepolcro spalancato. Il Risorto stesso è Luce, la Luce del mondo.
Sempre c’è l’impressione che la Chiesa debba affondare, e sempre è già salvata"
(Omelia Veglia Pasquale)

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: LUCE VINCA SU ATEISMO, CRISI E CONFLITTI AFRICA E M.O.

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 apr.

"Le tenebre per te non sono tenebre, e la notte e' luminosa come il giorno". Con le parole "vere e reali" del salmo 139 Benedetto XVI ha proclamato oggi la Risurrezione al mondo intero, nel consueto messaggio di Pasqua letto dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro e trasmesso nei cinque continenti da centinaia di emitenti televisive.
Questo annuncio, ha detto, "illumina le zone buie del mondo in cui viviamo".
"L'Africa - ha ricordato - soffre in modo smisurato per i crudeli e interminabili conflitti, spesso dimenticati, che lacerano e insanguinano diverse sue Nazioni e per il numero crescente di suoi figli e figlie che finiscono preda della fame, della poverta', della malattia: se Cristo ha estirpato la radice del male, ha pero' bisogno di uomini e donne che in ogni tempo e luogo lo aiutino ad affermare la sua vittoria con le sue stesse armi: le armi della giustizia e della verita', della misericordia, del perdono e dell'amore".
Questo messaggio nel recente viaggio apostolico in Camerun e in Angola il Papa ha inteso portare a tutto il Continente africano, che, ha detto oggi, "mi ha accolto con grande entusiasmo e disponibilita' all'ascolto. Il medesimo messaggio - ha promesso - ripetero' con forza in Terrasanta, ove avro' la gioia di recarmi fra qualche settimana. La difficile ma indispensabile riconciliazione, che e' premessa per un futuro di sicurezza comune e di pacifica convivenza, non potra' diventare realta' che grazie agli sforzi rinnovati, perseveranti e sinceri, per la composizione del conflitto israelopalestinese.
Dalla Terrasanta, poi, lo sguardo si allarghera' sui Paesi limitrofi, sul Medio Oriente, sul mondo intero". Per il Pontefice, infatti, "in un tempo di globale scarsita' di cibo, di scompiglio finanziario, di poverta' antiche e nuove, di cambiamenti climatici preoccupanti, di violenze e miseria che costringono molti a lasciare la propria terra in cerca di una meno incerta sopravvivenza, di terrorismo sempre minaccioso, di paure crescenti di fronte all'incertezza del domani, e' urgente riscoprire prospettive capaci di ridare speranza".
"Nessuno - ha scandito - si tiri indietro in questa pacifica battaglia iniziata dalla Pasqua di Cristo, il Quale - ha ripetuto l'anziano Papa tedesco - cerca uomini e donne che lo aiutino ad affermare la sua vittoria con le sue stesse armi, quelle della giustizia e della verita', della misericordia, del perdono e dell'amore". "Se e' vero che la morte non ha piu' potere sull'uomo e sul mondo, tuttavia rimangono ancora tanti, troppi segni del suo vecchio dominio".
Per questo l'annuncio della Risurrezione, ha aggiunto Papa Ratzinger, e' diretto "specialmente la' dove i cristiani soffrono persecuzione a causa della loro fede e del loro impegno per la giustizia e la pace; invoca la speranza capace di suscitare il coraggio del bene anche e soprattutto quando costa". Nel Messaggio di Pasqua, Benedetto XVI ha dedicato un intero capitolo, il primo, dedicato all'ateismo.
"Mi riferisco particolarmente - ha spiegato il Pontefice teologo - al materialismo e al nichilismo, a quella visione del mondo che non sa trascendere cio' che e' sperimentalmente constatabile, e ripiega sconsolata in un sentimento del nulla che sarebbe il definitivo approdo dell'esistenza umana. e' un fatto che se Cristo non fosse risorto, il 'vuoto' sarebbe destinato ad avere il sopravvento. Se togliamo Cristo e la sua risurrezione, non c'e' scampo per l'uomo e ogni sua speranza rimane un'illusione.
Ma proprio oggi prorompe con vigore l'annuncio della risurrezione del Signore, ed e' risposta alla ricorrente domanda degli scettici. Si', rispondiamo: nel mattino di Pasqua tutto si e' rinnovato, il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. Questa e' la novita'. Una novita' che cambia l'esistenza di chi l'accoglie, come avvenne nei santi. Non e' pi?nulla che avvolge ogni cosa, ma la presenza amorosa di Dio.
Addirittura il regno stesso della morte e' stato liberato, perche' anche negli 'inferi' e' arrivato il Verbo della vita, sospinto dal soffio dello Spirito".
Per il Papa, "Gesu' e' risorto non perche' la sua memoria resti viva nel cuore dei suoi discepoli, bensi' perche' Egli stesso viva in noi e in Lui possiamo già gustare la gioia della vita eterna.
La risurrezione non e' una teoria, ma una realta' storica rivelata dall'Uomo Gesu' Cristo mediante la sua Pasqua, il passaggio, che ha aperto una nuova via tra la terra e il Cielo, non e' un mito ne' un sogno, non e' una visione ne' un'utopia, non e' una favola, ma un evento unico ed irripetibile".
"La risurrezione di Cristo - ha concluso - e' la nostra speranza. Questo la Chiesa proclama oggi con gioia: annuncia la speranza, che Dio ha reso salda e invincibile risuscitando Gesu' Cristo dai morti; comunica la speranza, che essa porta nel cuore e vuole condividere con tutti, in ogni luogo".

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