martedì 21 aprile 2009

Nigrizia ospita i dubbi di Gad Lerner: Il duplice Benedetto XVI


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Il duplice Benedetto XVI

Gad Lerner

Qual è la posizione del pontefice sul dialogo religioso? A Pera, il Papa scrive che un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede. Ai vescovi, scrive che tutti coloro che credono in Dio devono tentare di avvicinarsi gli uni agli altri, per andare insieme, pur nella diversità delle loro immagini di Dio, verso la fonte della Luce. Qual è il “vero” Benedetto XVI?

Mi ha commosso la sincerità disarmante con cui Benedetto XVI si è rivolto, per lettera, ai vescovi cattolici dopo la revoca della scomunica ai lefebvriani e il caso Williamson. Quell’insolita missiva conferma l’onestà intellettuale del Papa teologo, ma in me ha generato ulteriore confusione su un tema cruciale del nostro tempo qual è il dialogo interreligioso.
Ricordate? Solo pochi mesi fa, dichiarai, qui, il mio sconcerto per l’altra lettera “strana” del pontefice, indirizzata al filosofo Marcello Pera e da questi inserita nel volume Perché dobbiamo dirci cristiani (Mondadori). A scanso di equivoci sull’autenticità del testo, l’editore ne stampa in calce la firma autografa. E più sopra leggevamo, con mio rammarico, questa stroncatura del dialogo interreligioso: «Particolarmente significativa è per me anche la Sua analisi dei concetti di dialogo interreligioso e interculturale. Ella spiega con grande chiarezza che un dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile, mentre urge tanto più il dialogo interculturale che approfondisce le conseguenze culturali della decisione religiosa di fondo. Mentre su quest’ultima un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede, occorre affrontare nel confronto pubblico le conseguenze culturali delle decisioni religiose di fondo». Scritta a Castel Gandolfo, la lettera reca la data del 4 settembre 2008.
Non un decennio, ma solo 6 mesi dopo, dal Vaticano, il 10 marzo 2009, lo stesso Papa diramava quest’altro testo riconosciuto come inconfondibilmente suo: «Lo sforzo per la comune testimonianza di fede dei cristiani — per l’ecumenismo — è incluso nella priorità suprema. A ciò si aggiunge la necessità che tutti coloro che credono in Dio cerchino insieme la pace, tentino di avvicinarsi gli uni agli altri, per andare insieme, pur nella diversità delle loro immagini di Dio, verso la fonte della Luce; è questo il dialogo interreligioso».
Come noterete, qui il dialogo interreligioso viene indicato come un «andare insieme» che non metterà di certo tra parentesi la propria fede. Anzi, pur nella diversità, tende «verso la fonte della Luce». Riconoscere che tale Luce ci accomuna, immedesimandoci nella fede, è riconoscere la potenzialità trasformatrice dell’autentico dialogo interreligioso. Ritornato (per fortuna) possibile; di più, necessario.
Qual è il “vero” Benedetto XVI? Quello del settembre 2008 o quello del marzo 2009? Forse il secondo sta ancora combattendo con il primo, perché il dialogo interreligioso è un impulso misterioso della fede difficile da regolare con gli strumenti della teologia tradizionale.

© Copyright Nigrizia, aprile 2009, consultabile qui.

Non capisco come mai Nigrizia senta il dovere di ospitare un giornalista particolarmente ostile a Benedetto XVI, ma tant'e'...
Come Bianchi e Melloni, Lerner sta tentando una certa "furbata" e cioe' vuole far credere al lettore ingenuo che la posizione del Papa sul dialogo interreligioso sia cambiata.
Non e' cosi'!
Nella lettera ai vescovi sulla remissione della scomunica ai "Lefebvriani" il Santo Padre ribadisce, anche se con altre parole, il concetto gia' espresso nella lettera-prefazione al libro di Marcello Pera.
Ne abbiamo gia' parlato a proposito dell'editoriale di Melloni.
Copiano ed incolliamo per chiarezza
.

Se leggiamo il testo della lettera del Papa ai vescovi insieme alla lettera-prefazione al libro di Marcello Pera scopriamo che Benedetto XVI dice esattamente la stessa cosa!
Dov'e' la svolta?
Leggiamo un passaggio della lettera-prefazione
:

"Ella spiega con grande chiarezza che un dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile, mentre urge tanto più il dialogo interculturale che approfondisce le conseguenze culturali della decisione religiosa di fondo. Mentre su quest’ultima un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede, occorre affrontare nel confronto pubblico le conseguenze culturali delle decisioni religiose di fondo. Qui il dialogo e una mutua correzione e un arricchimento vicendevole sono possibili e necessari".

E nella lettera ai vescovi:

"Per questo lo sforzo per la comune testimonianza di fede dei cristiani – per l’ecumenismo – è incluso nella priorità suprema. A ciò si aggiunge la necessità che tutti coloro che credono in Dio cerchino insieme la pace, tentino di avvicinarsi gli uni agli altri, per andare insieme, pur nella diversità delle loro immagini di Dio, verso la fonte della Luce – è questo il dialogo interreligioso".

Dov'e' la svolta? Dov'e' la novita'?
Ci si rassegni! Qui c'e' solo una grande coerenza!
Dialogo si', ma non a prezzo di mettere fra parentesi la propria fede...
So che una certa confusione farebbe comodo, ma Benedetto non e' il Papa adatto per questo tipo di "operazioni"
.
R.

5 commenti:

azzeccagarbugli ha detto...

effettivamente non può che essere come dici tu, un tentativo di fare di Benedetto il papa-tentenna che cambia idea, fa marcia indietro, ritratta e via di seguito, un po' per l'età e un po' perché in balìa di cattivi consiglieri. Diversamente vorrebbe dire che Gad Lerner non ha ancora capito la differenza fra dialogo inter-teologico tra religioni e dialogo fra esponenti di diverse religioni alla ricerca di un comune umanesimo. Mi rifiuto di pensare che un bravo giornalista non colga questo aspetto, per cui deve trattarsi senz'altro di un trucchetto per far apparire il Papa un uomo indeciso e contraddittorio. Non molto elegante, comunque.

Carla ha detto...

Buon giorno. Ma cosa scrive Lerner? Papa Benedetto ha SEMPRE affermato questo, senza MAI recedere: Più che di dialogo interreligioiso bisogna parlare di dialogo interculturale, perchè in sede dei di confronto tra esponenenti di diverse religioni non si può mai abdicare al proprio credo, cioè alla propria IDENTITA'. Condizone essenziale di ogni proficuo confronto dialettico è infatti che nessuna delle parti rinunci alla propria identità, e questo vale appunto a maggior ragione quando ci si confronta tra esponenenti di fedi diverse.

mariateresa ha detto...

è inutile che ci affatichiamo le meningi. Il papa rivolgendo attenzione e parola a Marcello Pera ha commesso per la sinistra un delitto di lesa maestà, perchè a sinistra Pera è considerato un paria o un lebbroso.Prendere in considerazione Pera è per uno con la storia e la formazione di Lerner come mettersi le dita nel naso davanti alla regina Elisabetta.

euge ha detto...

Ragazze Gad Lerner sta a Benedetto XVI come il diavolo all'Acqua Santa! NON LO DIMENTICATE!

Proprio lui durante il conclave sperava che Ratzinger non venisse eletto ed i perchè potete immaginarli . Dunque che cosa ci potevano aspettare se non queste dichiarazioni?

Anonimo ha detto...

Suvvia,
Lerner che scrive su Nigrizia.
Ho detto tutto.
Anzi,non è andata neanche così male.

Antonio