lunedì 20 aprile 2009

Censura belga al Papa, Giuliano Ferrara: Solo una tempesta di verità può salvare l’Europa dal conformismo


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Solo una tempesta di verità può salvare l’Europa dal conformismo

di Giuliano Ferrara

Tratto da Il Foglio del 20 aprile 2009

Il Belgio mi è sempre stato antipatico. Come entità, dico. Come errore geografico.
Come ambiguità linguistica e culturale. Come nazione idonea a soluzioni mediocri. Eppure ho una bisnonna o trisnonna fiamminga. E Bruxelles è a suo modo una città accogliente.
Ma che miseria in questo gesto di ridicola tracotanza del Parlamento belga, una condanna praticamente unanime del Papa per un suo delitto di opinione, per aver detto che il preservativo non è la soluzione virtuosa e, anzi, in Africa potrebbe creare dei problemi nella lotta contro l’Aids.
Il pastore della chiesa cristiana universale non ha il diritto di pensare e di esprimersi liberamente, visto che non gli si oppongono legittimamente altre opinioni libere, ma un atto formale di censura parlamentare, un gesto di intimidazione politica.
Così l’organo deliberativo massimo del paese che ha nella sua storia l’Union Minière e la più sordida e violenta esperienza di colonialismo e di rapina pretende di stabilire, in polemica con la chiesa missionaria e con la cristianità di un Albert Schweitzer, che in Africa il problema non è auspicare l’educazione autoctona degli africani a una sessualità adulta e significativa, fondata sull’amore e sul piacere, su una controllata vita affettiva e familiare, piuttosto che sulla promiscuità e sul più selvaggio commercio sessuale-genitale; no, gli africani devono essere imbottiti di preservativi, e vedrete che risultati. Lo dice la mozione parlamentare di Bruxelles, che accusa il Papa di indifferenza verso la vita umana.
Eccola, la caricatura dello stato etico. Eccola, la trasformazione formale della laicità negativa, ostruttiva, in dogma parascientifico: il legislatore vi invita a pensarla così, e non secondo la cultura e le parole del Papa. Eppure John Miklethwait e Adrian Wooldridge, due giornalisti tra i più intelligenti e informati del mondo, ci dicono che Dio è di ritorno, God is Back, come reca il titolo del loro ultimo gran libro, e questo ritorno avviene anche in Europa, anche nel continente in cui le logiche concordatarie hanno impedito alla cultura religiosa di farsi un suo spazio di mercato e di vivere sull’emulazione e la competizione fra chiese libere e separate dallo stato, sul modello americano.
Speriamo sia vero. Contro il conformismo, solo un Dio ci può salvare. Contro le pretese ideologiche di caste politiche uscite dal nulla, e che nel nulla rientreranno, solo un nuovo spirito religioso ci può tutelare. L’Europa avrebbe bisogno di una tempesta di verità, qulcosa che vada anche molto oltre il normale magistero di una grande chiesa, qualcosa di fortemente rivelatore, qualcosa che la scuota, che le tolga il torpido lasciatole dalla grande prova di sé che la sua cultura moderna ha dato nel Novecento: il comunismo e la Shoah.

© Copyright Il Foglio, 20 aprile 2009 consultabile online anche qui.

4 commenti:

mariateresa ha detto...

è splendido.Non ho altro da dichiarare.

Carla ha detto...

Grande Ferrara. Che bello quel riferimento alla "tempesta di verità", che si spera scuota l'Europa. Ennesima difesa appassionata del pensiero di Joseph Ratzinger da parte di un intellettuale non appartenente all'area cattolica.

Bastardlurker ha detto...

Tanto per valutare la consistenza dell'articolo di Ferrara, a titolo informativo il testo in francese della risoluzione della CHAMBRE DES REPRÉSENTANTS DE BELGIQUE.



CHAMBRE DES REPRÉSENTANTS
DE BELGIQUE

2 avril 2009

RÉSOLUTION
http://www.lachambre.be/FLWB/PDF/52/1907/52K1907006.pdf
TEXTE ADOPTÉ EN SÉANCE PLÉNIÈRE

PROPOSITION DE RÉSOLUTION
LA CHAMBRE DES REPRÉSENTANTS,
A) considérant les propos inacceptables de Benoît XVI, tenus lors de son premier voyage en Afrique, relatifs aux moyens prophylactiques et de lutte contre
la propagation du fl éau que constitue le virus du sida;
B) considérant la portée universelle de ces propos et leur impact réel sur le comportement de centaines de milliers de personnes à travers le monde;
C) considérant que les propos du pape ont des répercussions jusque dans notre pays, puisque certains ecclésiastiques reprennent à leur compte ces propos et déconseillent l’usage du préservatif;
D) considérant que le sida est une maladie qui concerne l’humanité tout entière et face à laquelle la communauté internationale et scientifi que mondiale se mobilise au quotidien;
E) considérant qu’en affirmant que la distribution de préservatifs «aggrave» le problème du sida dans le monde, le pape porte atteinte aux efforts incessants de prévention et de lutte mondiale contre la propagation de la maladie et, en particulier, au travail que de nombreuses ONG et organisations d’aide catholiques
ont déjà accompli dans le cadre de la lutte contre le VIH/sida, et ce, souvent dans des conditions très difficiles;
F) considérant que les spécialistes du sida ont déjà souligné, par le passé, que les personnalités publiques – tant les chefs religieux que les dirigeants politiques – doivent faire preuve d’une très grande circonspection
lorsqu’elles s’expriment au sujet du VIH/sida et de la lutte contre cette maladie;
G) considérant que le pape est, outre un chef spirituel, un chef d’État avec lequel la Belgique entretient des relations diplomatiques;
H) vu la Déclaration d’engagement sur le VIH/sida publiée par les chefs d’État et de gouvernement lors de la session extraordinaire de l’Assemblée générale des Nations Unies consacrée au VIH/sida le 27 juin 2001,intitulée «À crise mondiale, action mondiale»;
I) vu les objectifs du Millénaire, plus particulièrement le 6e objectif qui est de combattre le VIH/sida, le paludisme
et autres maladies;
J) vu la Déclaration politique adoptée à l’unanimité par les États membres des Nations Unies lors de la réunion de haut niveau sur le sida de l’Assemblée générale de juin 2006, en particulier son engagement 22 qui stipule que les chefs d’État réaffirment que «la prévention de
l’infection à VIH doit être au coeur de l’action nationale,
régionale et internationale contre la pandémie et (...) s’engagent à veiller à ce qu’il existe dans tous les pays (...) un large ensemble de programmes de prévention (...) visant à réduire la fréquence des comportements
à risque et à encourager un comportement sexuel responsable
(...) et assurant un accès élargi à des articles indispensables, tels que les préservatifs masculins etféminins»;
K) considérant les nombreuses réactions suscitées
par cette prise de position du pape, à travers le monde,
qu’il s’agisse d’ONG ou de représentants officiels de
gouvernements, qui mettent l’accent sur le fait que de
tels propos sont de nature grave et irresponsable et
mettent en danger les impératifs de protection de la vie
humaine et les actions de prévention menées depuis
des années sur le terrain;
L) considérant la réaction de protestation d’ONUSIDA,
qui a déclaré que les préservatifs étaient une composante «essentielle» de la lutte contre la maladie;
M) Étant donné les préoccupations constantes du Parlement belge en matière de lutte contre le sida et sa volonté de poursuivre l’implication de la Belgique contre
le sida, notamment en Afrique subsaharienne;

DEMANDE AU GOUVERNEMENT FÉDÉRAL:
1) de protester par voie officielle et diplomatique, via
notre ambassadeur auprès du Saint-Siège, suite aux propos tenus par Benoît XVI lors d’un récent voyage
en Afrique, propos qui portent atteinte aux engagements de la communauté internationale et aux efforts de la communauté scientifi que en vue de prévenir et de lutter contre la propagation du sida, notamment via des moyens de prévention dont l’efficacité est scientifiquement reconnue;
2) de réagir fermement auprès de tout État ou organisation
qui, à l’avenir, remettrait en cause l’utilité de l’usage du préservatif comme moyen prophylactique contre la transmission du virus du sida;
3) que le ministre de Coopération au Développement rappelle, dans le cadre de ses entretiens politiques avec les autorités des pays partenaires – ainsi qu’avec les
organisations internationales et les ONG actives dans ces pays – que le gouvernement belge ne souscrit pas aux propos du pape sur le HIV/sida et que ceux-ci n’auront en aucun manière une infl uence sur la politique de coopération au développement de la Belgique.

Bruxelles, le 2 avril 2009
Le président de la Chambre
des représentants,

Le greffier de la Chambre
des représentants,

Tutta la discussione sulla risoluzione:

Proposition de résolution demandant au gouvernement belge de condamner les propos inacceptables du pape lors de son voyage en Afrique, et de protester officiellement auprès du Saint-Siège.


http://www.lachambre.be/kvvcr/showpage.cfm?section=/none&leftmenu=no&language=fr&cfm=/site/wwwcfm/flwb/flwb.cfm?lang=F&legislat=52&dossierID=1907

mariateresa ha detto...

caro Bastardlurker per commentarti lo spessore di tale intervento consentimi di usare il celebre adagio di Stanlio e Ollio: "Arrivedorci!"
Fanno pena.