sabato 9 maggio 2009

Il messaggio del Papa sul monte Nebo: «Tra cristiani ed ebrei un vincolo inseparabile»


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Il messaggio del Papa : «Tra cristiani ed ebrei un vincolo insuperabile»

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La seconda giornata del viaggio del Papa in medio oriente siapre con un nuovo forte appello al dialogo religioso. E con un esplicito e forte riferimento agli ebrei.
Nel rapporto tra cristiani ed ebrei deve nascere «il desiderio di superare ogni ostacolo che si frappone alla riconciliazione tra loro, nel rispetto reciproco e nella cooperazione al servizio di quella pace alla quale la Parola di Dio ci chiama» dice il Pontefice. E il messaggio che arriva dal monte Nebo, davanti al memoriale di Mosè, dal luogo che schiude la porta della Terrasanta, assume un significato importante, viste le incomprensioni e le tensioni recenti, ricordate dal Pontefice anche all'arrivo ad Amman.
Accolto dal generale dei frati minori Josè Rodriguez Carballo e accompagnato dal custode di Terrasanta Pierbattista Pizzaballa, il Papa ha visitato il memoriale di Mosè e ne ha approfittato per ricordare «l'inseparabile vincolo che unisce la Chiesa al popolo ebreo». Sulla terrazza naturale che affaccia sulla Terrasanta e la Giordania meridionale, da dove Mosè ebbe la vista della Terra Promessa , Benedetto XVI ha pronunciato, come ieri, parole di dialogo e pace. E in riferimento ala popolo ebreo, ha voluto usare un'espressione esplicita e forte.
«Sulle alture del monte Nebo - ha detto papa Ratzinger - la memoria di Mosè ci invita ad 'innalzare gli occhi, a guardare con fede e speranza al futuro che Dio ha in serbo per noi e per il mondo intero. Sin dai primi tempi i cristiani sono venuti in pellegrinaggio ai luoghi associati alla storia del Popolo eletto, agli eventi della vita di Cristo e della Chiesa nascente». «Qui, sulle orme degli innumerevoli pellegrini che ci hanno preceduto lungo i secoli - ha aggiunto - siamo spinti quasi come una sfida, ad apprezzare più pienamente il dono della nostra fede e a crescere in quella comunione che trascende ogni limite di lingua, di razza, di cultura». E ha poi specificato: «L'antica tradizione di pellegrinaggio ai luoghi santi ci ricorda inoltre l'inseparabile vincolo che unisce la Chiesa al popolo ebreo». Dopo aver ricordato che fin dagli inizi la Chiesa ha commemorato le «grandi figure dell'Antico Testamento» «quale segno di apprezzamento per l'unità dei due Testamenti», il Papa ha auspicato: «Possa l'odierno nostro incontro ispirare in noi un rinnovato amore per il canone della Sacra Scrittura e il desiderio di superare ogni ostacolo che si frappone alla riconciliazione tra cristiani ed ebrei».

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2 commenti:

sasso ha detto...

non mi pare nulla di nuovo ne di vincolante.
p.s
forse è solo un errore di trascrizione ma nel titolo cè "insuperabile vincolo" nel testo invece "inseparbile "quale delle 2?

Raffaella ha detto...

Inseparabile...correggo il titolo!
R.