sabato 9 maggio 2009

Il Papa al Monte Nebo: Promuoviamo perdono e pace


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M.O./ Papa a monte Nebo come Mosè: Promuoviamo perdono e pace

Altura in Giordania dove il profeta indicò la "terra promessa"

Dal monte Nebo, in Giordania, dove, secondo la Bibbia, Mosè indicò al popolo di Israele la "terra promessa", il Papa invita i contemporanei ad "alzare gli occhi" e - sullo sfondo di continue tensioni nel Medio Oriente - esorta i cristiani ad essere "lievito di riconciliazione, di perdono e di pace".
"Qui, sulle alture del Monte Nebo, la memoria di Mosè ci invita ad 'innalzare gli occhi' per abbracciare con gratitudine non soltanto le opere meravigliose di Dio nel passato, ma anche a guardare con fede e speranza al futuro che egli ha in serbo per noi e per il mondo intero", ha detto il Papa.
"Da questa santa montagna Mosè orienta il nostro sguardo verso l'alto, verso il compimento di tutte le promesse di Dio in Cristo. Mosè contemplò la Terra Promessa da lontano, al termine del suo pellegrinaggio terreno. Il suo esempio - ha detto Ratzinger - ci ricorda che anche noi facciamo parte del pellegrinaggio senza tempo del Popolo di Dio lungo la storia. Sulle orme dei Profeti, degli Apostoli e dei Santi, siamo chiamati a portare avanti la missione del Signore, a rendere testimonianza al Vangelo dell'amore e della misericordia universali di Dio. Noi siamo chiamati ad accogliere la venuta del Regno di Cristo mediante la nostra carità, il nostro servizio ai poveri e - ha sottolineato Benedetto XVI - i nostri sforzi di essere lievito di riconciliazione, di perdono e di pace nel mondo che ci circonda". "Sappiamo - ha detto ancora il Papa - che Dio, il quale ha rivelato il proprio nome a Mosè come promessa che sarebbe sempre stato al nostro fianco, ci darà la forza di perseverare in gioiosa speranza anche tra sofferenze, prove e tribolazioni".

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