giovedì 14 maggio 2009

Il Papa ha ricordato le vittime di Gaza ma ha invitato i giovani a respingere la tentazione del terrorismo (Chirri)


Vedi anche:

Andrea Riccardi: Il Papa teologo e un dialogo non scontato (Corriere della sera)

Più che ottimo Vespa a Porta a Porta, pessimi gli interventi di Ignazio Ingrao

Il Papa: pace a Gerusalemme (Vecchi). Rabbini divisi sul discorso allo Yad Vashem (Battistini)

George Weigel: “Ratzinger ha passato più di mezzo secolo a spiegare ai cristiani il debito verso il giudaismo” (Fizzotti)

Zio Pseudo-Berlicche scrive a Pseudo-Malacoda per complimentarsi per le azioni di boicottaggio del viaggio dell'uomo vestito di bianco...

La giornata del Papa a Betlemme: il commento audio di Andrea Tornielli

Il Papa accarezza i bambini del baby hospital dove fu fucilata la statua della Madonna (Izzo)

Il Papa: via i muri. Peres e Abu Mazen: sì a due Stati (Izzo)

Intervista al presidente Peres: Al Medio Oriente non servono né armi né muri (Osservatore Romano)

Lo storico Tagliacozzo, scampato ai lager: «Il Papa allo Yad Vashem mi ha toccato il cuore» (Geninazzi)

Il Papa lascia Betlemme: "Anche se i muri possono essere facilmente costruiti, sappiamo tutti che non durano in eterno. Possono essere abbattuti. Ma prima è necessario rimuovere i muri che costruiamo attorno ai nostri cuori, le barriere che erigiamo contro il nostro prossimo" (Congedo da Betlemme)

Lettera aperta di Massimo Introvigne al Rabbino Lau, deluso dal Papa (Messainlatino)

Il Papa: Il muro è punto morto dei contatti israelo-palestinesi

Betlemme, il Papa abbraccia i bimbi dell'ospedale pediatricpo e tiene in braccio un neonato prematuro

Il Papa ai profughi palestinesi: "Quanto ardentemente preghiamo perché finiscano le ostilità che hanno causato l’erezione di questo muro!" (Discorso al campo profughi di Aida )

Piero Gheddo: Come andare d’accordo con l’islam?

Via le scarpe, un gesto che piace (Giansoldati)

Papa Ratzinger nella Spianata delle Moschee: dialogo con ebrei e Islam. Israele ha bloccato un migliaio di pellegrini per la Messa (Giansoldati)

Il Papa a Betlemme: superare lo stallo di paura, aggressione e frustrazione (Izzo)

Il Papa a Gerusalemme: i ponti del dialogo contro i muri dell'odio e della paura (Galeazzi)

Benedetto XVI cammina su un filo religioso cercando di portare avanti il suo messaggio nonostante le critiche (Zenit)

Il Papa tedesco sfida la storia. Tutto concesso al Papa polacco, nulla al Papa bavarese (Giardina)

Il Papa nei Territori palestinesi: A Betlemme la giustizia oltre gli equilibrismi (Giorgio Bernardelli)

Calorosissima accoglienza del Papa a Betlemme: piazza gremita, omelia interrotta più volte

Reazioni «Tra gli ebrei c’è delusione» «No, è una visita di portata storica». Che noia...

Il Papa al Muro del pianto. Nel suo biglietto un grido: pace (Tornielli)

La prima volta di un Papa nella moschea sacra (Maniaci)

Intenzione di preghiera per il viaggio del Santo Padre in Terra Santa

VIAGGIO DEL PAPA IN TERRA SANTA: VIDEO, SERVIZI, FOTO E PODCAST

DISCORSI, OMELIE E MESSAGGI DEL SANTO PADRE IN TERRA SANTA

PELLEGRINAGGIO DEL SANTO PADRE IN TERRA SANTA (8-15 MAGGIO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Il viaggio in Terrasanta Benedetto XVI a Betlemme ha affrontato i temi storici del conflitto che insanguina da decenni il Medio Oriente

«I palestinesi hanno diritto al loro Stato»

Il Papa ha ricordato le vittime di Gaza ma ha invitato i giovani a respingere la tentazione del terrorismo

Giovanna Chirri

BETLEMME

Il muro, dice il papa, ha portato palestinesi e israeliani a un «punto morto», ma «i muri si abbattono». E ancora, le vittime del «conflitto di Gaza», la sofferenza dei profughi e il diritto al ritorno.
La «tentazione del terrorismo» che soprattutto i giovani devono respingere. L'appoggio della Santa Sede al diritto del popolo palestinese ad avere una patria. L'impegno che la comunità internazionale deve mettere per sbloccare il negoziato.
Alla vigilia dell'incontro che avrà a Nazareth con il premier israeliano Benjamin Nethanyahu il papa a Betlemme ha affrontato con chiarezza l'intera questione palestinese, dicendo parole precise su tutti i nodi del problema.
A Betlemme ha trascorso, dirà congedandosi, «uno dei giorni più memorabili». Ha incontrato il presidente Abu Mazen, ha celebrato la messa, alla quale hanno partecipato anche 48 fedeli da Gaza, i soli ad aver ottenuto il permesso; ha visitato il campo di Aida dove vivono cinquemila tra cristiani e musulmani, e ha ascoltato in udienze private la voce di tre gruppi di cristiani, da Gerusalemme, Betlemme e Gaza.
Ad Aida, tra gli striscioni che inneggiavano al ritorno dei profughi nelle loro case e terre, con alle spalle una delle garitte del muro che divide la Cisgiordania da Israele, anche l'incontro con i figli di alcuni palestinesi prigionieri, come a Gerusalemme aveva parlato con il padre e la madre del soldato israeliano Shalit.
Passato attraverso il check-point alla porta di Rachele, Benedetto XVI è stato accolto da una folla festante di pellegrini, moltissimi anche europei, e nel discorso di benvenuto ha messo sul tavolo alcuni concetti che pochi secondi dopo già rimbalzavano sui siti israeliani.
Prima del papa il presidente Abu Mazen ha denunciato la «occupazione israeliana» e il muro che crea «apartheid». Ad Aida il presidente ha rincarato la dose, definendo la striscia di Gaza «una prigione» e denunciando il «metodico processo» con cui Israele sta «cancellando l'esistenza degli arabi, musulmani e cristiani».
Il papa è dunque entrato senza alcuna diplomazia nelle questioni aperte: «soffro» con chi ha perso i propri cari nel «recente conflitto di Gaza», sono con i profughi e con chi anela a tornare nella sua casa, giovani non cedete al «terrorismo», la Santa Sede appoggia il diritto dei palestinesi a uno Stato sovrano, nella sicurezza e nella giustizia, «entro confini internazionalmente riconosciuti».
Quella che è da sempre la posizione della Santa Sede per la pace tra israeliani e palestinesi, riaffermata davanti alla residenza presidenziale, ha rivelato tutta la preoccupazione del papa sulle possibili derive di guerra se non si darà una svolta in tempi rapidi. Le parti, ha auspicato, superino le antiche ostilità, vadano «oltre le recriminazioni», altrimenti ci sarà lo «stallo delle trattative»: ci vuole «coraggio», ma anche «immaginazione» per costruire la pace.
I palestinesi hanno accolto con calore il papa, Abu Mazen ha esaltato l'importanza storica della giornata, Hamas ha minimizzato definendo non nuovi i concetti espressi da Ratzinger, ma ha comunque riconosciuto l'importanza di questa visita.
Il sito del Jerusalem Post ha rimarcato che Benedetto XVI «è stato fotografato sotto il muro», cosa che il governo israeliano ha tentato in tutti i modi di evitare, tra l'altro impedendo la costruzione di un palco a ridosso dei chilometri di cemento che si incuneano tra le case e nella vita dei palestinesi.
I cristiani palestinesi, all'inizio perplessi sulla opportunità del viaggio papale a pochi mesi dal conflitto di Gaza per il timore che Israele lo sfruttasse a proprio vantaggio, hanno sentito con soddisfazione le parole dirette del papa, che ha ribadito la sua battaglia di giustizia su profughi, guerra, insediamenti e Stato palestinese.
La palla passa ora ai leader, anche al falco Nethanyahu, ma non sono a volte i falchi a fare la pace?

© Copyright Gazzetta del sud, 14 maggio 2009

Ingrao, ha letto?
Agli israeliani vorrei chiedere se evitare di inquadrare o fotografare il muro riesce a farlo sparire magicamente...

R.

Nessun commento: