domenica 5 luglio 2009

Il Papa al G8: «Garantire un lavoro a tutti» (Giansoldati)


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Il Papa scrive a Berlusconi in occasione del G8: "Si ascolti la voce dell’Africa e dei Paesi meno sviluppati economicamente! Agli illustri partecipanti all’incontro del G8, mi preme altresì ricordare che la misura dell’efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi coincide con la misura della sua valenza etica"

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Il Papa: «Garantire un lavoro a tutti»

Le misure anti crisi siano etiche. Necessario aiutare i poveri e riformare l’architettura finanziaria

di FRANCA GIANSOLDATI

CITTA’ DEL VATICANO

Se non è un decalogo poco ci manca. Posti di lavoro per tutti, riforme all’architettura finanziaria, niente tagli alla cooperazione, sussidiarietà in campo educativo, fare investimenti in capitale umano, arrivare a un equo sistema commerciale, rafforzare il multilateralismo e non abbandonare l’Africa. «La misura dell’efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi mondiale coincide con la misura della sua valenza etica».
Il G8 si avvicina e Benedetto XVI offre un «suo personale contributo di riflessione» ai grandi della terra – da Obama a Sarkozy, da Brown alla Merkel – che si ritroveranno all’Aquila la prossima settimana.
Così come aveva fatto col Cancelliere tedesco Merkel, tre anni fa, in vista del vertice di Heiligendamm, anche stavolta ha preso carta e penna per rivolgersi al Capo del governo del Paese ospitante.
Una lunga lettera a Silvio Berlusconi e non il solito messaggio di qualche decina di righe come è sempre stato fatto, salvo, appunto, rarissime eccezioni.
Papa Ratzinger condensa in un testo articolato e corposo ciò che maggiormente sta a cuore alla Chiesa. E’ un po’ come parlare a suocera perché nuora intenda. «Sono stato informato dai miei collaboratori circa l’impegno con cui il Governo, che Ella ha l’onore di presiedere, si sta preparando a quest’importante appuntamento, e so quale attenzione abbia riservato alle riflessioni, che, sulle tematiche del vertice hanno formulato la Santa Sede, la Chiesa cattolica in Italia e il mondo cattolico in generale, nonché rappresentanti di altre religioni».
Economia, pace e sicurezza, ma anche il bisogno di arrivare all’adozione di efficaci misure ambientali. I cambiamenti climatici in corso impongono alle nazioni maggiormente industrializzate un ripensamento radicale del modello di sviluppo.
Il Papa anticipa a grandi linee quale è l’asse portante della sua enciclica sociale, Caritas in Veritate, che vedrà alla luce proprio alla vigilia del G8. «Serve uno sviluppo umano integrale».
Durante il Giubileo, mentre all’Onu si discutevano gli obiettivi del millennio orientati a ridurre drasticamente la povertà entro il 2015, Papa Wojtyla lanciava a tutte le nazioni un appello per la riduzione del debito estero delle nazioni più povere, strangolate dagli alti tassi di interesse dei prestiti internazionali. Le responsabilità dell’Occidente.
La crisi finanziaria dell’intero pianeta ha amplificato il rischio di assistere al tracollo delle nazioni che fino ad ora stavano relativamente bene.
Altro che millennium goals.
A proposito dell’Africa Benedetto XVI lancia un accorato appello contro la drastica riduzione dei piani di aiuto internazionale. E’ un errore, fa intendere, smettere di finanziare progetti educativi poiché proprio l’educazione «è condizione indispensabile per il funzionamento della democrazia, per la lotta contro la corruzione, per l’esercizio dei diritti politici, economici e sociali e per la ripresa effettiva di tutti gli Stati, poveri e ricchi». Ogni stato membro del G8 è chiamato ad essere coerente e fare scelte etiche.
Riformare l’architettura finanziaria internazionale non è cosa facile, ma resta un passo necessario per «evitare la speculazione creditizia».
La lettera termina con una manifestazione di «stima» al presidente del Consiglio per avere voluto organizzare il G8 proprio all’Aquila. «Una scelta significativa».

© Copyright Il Messaggero, 5 luglio 2009 consultabile online anche qui.

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