martedì 4 novembre 2008
Al via domani in Vaticano il forum cattolico-musulmano
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Islam/ Al via domani incontro in Vaticano tra opinioni diverse
Defezione tra musulmani per salute, tra cattolici Samir e Troll
Città del Vaticano, 3 nov. (Apcom)
Ultimi ritocchi, in Vaticano, per l'incontro di tre giorni con un gruppo di intellettuali musulmani che avrà inizio domani e si concluderà con un'udienza del Papa, giovedì, ed una sessione pubblica presso la Pontificia università Gregoriana dedicata alla sigla di una dichiarazione congiunta.
La lista di partecipanti al seminario cattolico-musulmano non sono ancora noti.
A quanto si apprende, tuttavia, la delegazione islamica, guidata dal mufti della Bosnia-Erzegovina Mustafa Ceric, ha perso, "per ragioni di età e di salute", sei membri: il siriano Shaykh Said Ramadan al-Buti, il mufti egiziano Ali Gumua, il direttore dell'Isesco Abd al-Aziz Uthman Al Twaijri, il principe della Nigeria Bola Ajibola, il predicatore yemenita Shaykh Habib Ali al-Jiffri e lo sceicco Ezzedin Ibrahim, consigliere per gli Affari religiosi del presidente degli Emirati Arabi Uniti. E' prevista, invece, la presenza del controverso islamologo Tariq Ramadan.
I cattolici, guidati dal card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, avrà tra i suoi membri i gesuiti Samir Khalil Sami e Christian Troll (ma non i confratelli Thomas Michell e Daniel Madigan) e il preside del Pontificio istituto di studi arabi e islamistici (Pisai) Miguel Angel Ayuso Guixot (ma non il nunzio apostolico in Egitto Michael Fitzgerald).
Le opinioni sull'incontro sono disparate. "La cosa importante è che malgrado tutte le difficoltà, malgrado le crisi che a volte avvengono, ci parliamo", spiega il card. Tauran.
"I rapporti tra cattolici e musulmani dipendono molto dalle situazioni politiche nei paesi nei quali l'islam è religione maggioritaria", spiega: "Quando dei leader delle società occidentali fanno opzioni politiche che i musulmani giudicano contrarie ai loro interessi, dicono: sono i cristiani che ci attaccano, sono i cristiani che ci provocano. Questo rende tesi i rapporti". "Ci auguriamo che le iniziative di dialogo con il mondo musulmano, nella scia aperta da Giovanni Paolo II e continuata da Benedetto XVI, contribuiscano ad affermare sempre più decisamente che nel nome di Dio non si può uccidere e odiare, ma sempre amare e rispettare ogni persona umana", ha detto di recente il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, citando, in particolare, le persecuzioni di cristiani in India e Iraq. "Il problema - per padre Samir - è mettersi d'accordo davvero su cosa sia un luogo di culto, da non confondersi con un luogo di guerriglia e di lotta". Il gesuita denuncia il "disprezzo", nel mondo musulmano, "verso gli apostati - come quando è avvenuto il battesimo di Magdi Cristiano Allam - che vengono visti come dei traditori, invece che cercatori della verità". Tariq Ramadan, da parte sua, sottolinea: "Non si tratta di creare una nuova alleanza tra religioni contro l'ordine 'secolarizzato' o 'immorale', ma piuttosto di contribuire in maniera costruttiva ai dibattiti in modo che le logiche economiche o di guerra non distruggano ciò che resta di umanità negli esseri umani. Il nostro dialogo costruttivo riguardo ai valori e le finalità comuni è molto più importante e imperativo delle nostre rivalità sul numero di fedeli, il proselitismo e la competizione sterile sul possesso esclusivo della Verità".
Queste iniziative di dialogo islamo-cattolico sono nate dopo la controversa lezione tenuta da Ratzinger all'università bavarese di Regensburg (Ratisbona) nel 2006. Per Ramadan le parole di Ratzinger "avranno avuto senza dubbio conseguenze più positive che negative nel lungo termine".
Dopo una prima, critica lettera scritta da alcuni accademici, imam e intellettuali musulmani di vari paesi subito dopo Ratisbona, al Papa e ad altri leader cristiani arrivò una seconda missiva che proponeva di promuovere insieme, cristiani e musulmani, la pace mondiale. Inizialmente firmata da 138 intellettuali (si aggiunsero, poi, molte altre adesioni), l'iniziativa va sotto il nome di 'Una parola comune'. I promotori furono ricevuti a marzo scorso in Vaticano per un primo incontro con Tauran e il suo entourage. In quell'occasione fu fissato un più ambizioso confronto, quello della prossima settimana. Un comunicato congiunto pubblicato allora stabilì che all'incontro partecipino ventiquattro esponenti musulmani e ventiquattro cattolici. Il tema affrontato è 'Amore di Dio, amore del prossimo'. Il primo giorno si discuterà della questione dei fondamenti teologici e spirituali, il secondo giorno di dignità umana e rispetto reciproco. All'incontro si discuterà anche di un Forum cattolico-musulmano per affrontare insieme questioni di rilievo per entrambe le religioni.
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Non deve stupire che alcuni "esperti" cattolici siano stati esclusi dal forum. Vi invito a rileggere questo articolo di Magdi Allam del 28 settembre 2006:
Se l'Occidente decide di autocensurarsi di Magdi Allam
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