venerdì 17 aprile 2009

Cattolici-Ortodossi Russi, nuovo dialogo non politically correct (Bevilacqua)


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Roma-Mosca, nuovo dialogo non politically correct

PRIMO PIANO

Di Andrea Bevilacqua

Sono tutte da ascoltare le parole pronunciate sabato scorso dal successore del neo patriarca Cirillo quale capo del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca.
Il vescovo russo ortodosso Hilarion, infatti, appunto il successore di Cirillo, ha spiegato su Rossiya Tv Channel quale differenza egli percepisca tra i due Pontefici, ovvero tra Benedetto XVI e Giovanni Paolo II.
«La differenza - ha detto in tv Hilarion - tra questo Papa (Benedetto XVI, ndr) e il suo predecessore è che questo Papa non cerca mai la correttezza politica nelle sue dichiarazioni. Questa è la ragione per cui le sue dichiarazioni producono talvolta effetti scioccanti sulla società occidentale».
Le parole di Hilarion evidenziano un leit-motiv proprio degli ultimi anni. Ovvero, una nuova sintonia manifestatasi da Mosca e Roma grazie all'arrivo al soglio di Pietro di Benedetto XVI. Un sintonia che si evidenzia soprattutto laddove Benedetto XVI prende posizioni giudicate dall'opinione pubblica di stampo conservatrice. In un'Europa che si sfalda nella capacità di riconoscere quei valori fondamentali che negli anni l'hanno tenuta assieme, le parole del Papa vengono percepite da Mosca come una delle poche possibilità di salvezza. Una delle poche possibilità per rimanere ancorati a quei valori sui quali anche la stessa Chiesa ortodossa crede.
Karol Wojtyla scontava con Mosca il suo essere polacco. E non lo aiutava, probabilmente, anche la nazionalità dell'arcivescovo di Mosca: monsignor Tadeusz Kondrusiewicz, anch'egli polacco. Oggi le cose sono diverse. È da quando Benedetto XVI è salito al soglio di Pietro che dal patriarcato ortodosso arrivano notizie positive circa il magistero di Benedetto XVI.
Di Ratzinger aveva parlato bene già Alessio II in occasione del Motu Proprio Summoru Pontificum. La liberalizzazione del rito antico, infatti, piacque molto ad Alessio II. Come è piaciuta molto a Mosca le decisione del Papa di revocare la scomunica ai lefebvriani.
E, ancora, fu il neo patriarca Cirillo a elogiare pubblicamente l'ultimo libro (il primo da Papa) di Ratzinger “Gesù di Nazaret”.

A Mosca piacciono molto le prese di posizione del Pontefice che vanno contro il pensare comune.

L'ultimo caso sono state le parole dedicate dal Papa all'aids prima dipartire per l'Africa. Parole che hanno scatenato la reazione di diverse cancellerie europee e che invece hanno provocato a Mosca questa reazione:
«Noi vediamo - ha detto HIlarion - un movimento positivo nella posizione della Chiesa cattolica, perché un capo della Chiesa, in particolare quello della più grande Chiesa cristiana, non dovrebbe adattarsi ad alcun linguaggio politicamente corretto, ma dovrebbe dire alla gente quel che la Chiesa gli insegna di dire».
Quando poche settimane fa Cirillo è stato eletto patriarca di Mosca, molti osservatore hanno parlato del successore di Alessio II come di un patriarca vicino a Roma. Da tempo si attende uno incontro tra il patriarca e Mosca. Ma sullo storico avvenimento ancora non ci sono certezze. E l'ipotesi che l'incontro possa avvenire a breve e in campo neutro non è del tutto strampalata.

© Copyright Italia Oggi, 17 aprile 2009 consultabile online qui.

Ringraziamo Bevilacqua per avere ripreso la dichiarazione del vescovo Hilarion evidenziata ieri da Messainlatino.it..
Conosco pero' almeno un paio di ragioni per cui, oggi, nessun giornalone ha ritenuto opportuno dare ai lettori la stessa informazione fornitaci da Italia Oggi :-)

R.

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