venerdì 3 aprile 2009
La curia romana: il commento di Andrea Bevilacqua (Italia Oggi)
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PRIMO PIANO
Di Andrea Bevilacqua
Navarro Valls vuole piazzare un uomo Opus Dei. Cei infuriata per l'Osservatore pro-Pdl
Padre Lombardi sarà sostituito. Ma non immediatamente
Passano le tempeste mediatiche.
Vanno oltre gli autogol comunicativi ma anche di governo della Santa Sede, eppure la curia romana sembra capace d'un solo esercizio: quello di rimanere sempre uguale a se stessa. Immobile, immutabile, non cambia nemmeno quando tutto sembra dire: «Basta, è il tempo di una svolta». Non è stato sufficiente il caso Richard Williamson. E nemmeno il caso Gerhard Wagner, vescovo di Linz costretto alle dimissioni per volere della conferenza episcopale austriaca nonostante una previa decisione del Papa. Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone naviga tra promesse di cambiamento (avrebbe dovuto sostituire a breve il suo secondo in segreteria di Stato, ovvero Fernando Filoni), ma tutto lascia oggi pensare che sia Bertone che Filoni rimarranno lì dove sono ancora per parecchio tempo. Forse, soltanto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi sarà costretto ad abbandonare la nave dopo il viaggio del Pontefice in Terra Santa - pare che Joaquin Navarro-Valls si stia muovendo per piazzare un uomo targato Opus Dei al suo posto - ma i tempi del cambio vanno avanti così per le lunghe che nessuno, a oggi, scommetterebbe un penny sul fatto che davvero, entro un mese e mezzo, Lombardi se ne vada. Forse soltanto sul fronte europeo qualcosa si muoverà a breve. Westminster e Toledo debbono trovare i sostituti di Cormac Murphy-O'Connor e Antonio Cañizares Llovera ma, seppure Benedetto XVI in un primo momento aveva pensato a due nomine in linea con le sue idee (una nomina di forte discontinuità col passato a Westminter e una di continuità a Toledo) pare che, invece, a prevalere siano esattamente due linee opposte.
Dietro le stesse nomine, insomma, l'importante influenza del cardinale Giovanni Battista Re continua a farsi sentire.
Poi l'Osservatore Romano: nei giorni scorsi in terza pagina è uscito un articolo smaccatamente pro Pdl. La cosa ha fatto infuriare i vertice della conferenza episcopale italiana che da tempo immemore lavorano su una linea equilibrata: nessun appoggio esplicito ad alcun partito, valutazione dell'operato quotidiana senza compromissioni di sorta. E anche se pare che la cosa sia scappata dalla penna del notista politico dell'Osservatore senza pressioni dall'alto, ciò che lascia perplessi è una convinzione di fondo che serpeggia con sempre maggiore insistenza dentro le sacre mura: il segretario di Stato è davvero filo Pdl e ciò che ha scritto il giornale vaticano, seppure un errore, rispecchia comunque il pensiero del porporato.
Tutto, comunque, si potrà appianare il prossimo maggio. In concomitanza con il viaggio del Papa in Terra Santa, infatti, si terranno le consuete settimane sociali organizzate dalla Cei. Per la prima volta si terranno in Vaticano, presso la Radio Vaticana: a conti fatti, sarà l'occasione perché le due parti si vedano e si confrontino. O almeno ci provino.
© Copyright Italia Oggi, 3 aprile 2009 consultabile online anche qui.
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13 commenti:
CHE SCHIFO!
io le voglio bene santità e gliene vorrò sempre ma confesso che a volte non la capisco.
che cosa ci fa quel cardinale ancora al suo posto?
Questo articolo contiene imprecisioni, Raffa. Io non ritengo Italia Oggi affidabile al 100% e non mi piacciono le velate critiche al Papa.
Alessia
Cara Alessia, ho inserito l'articolo ma, come avrai notato, non ho scritto alcun commento.
Personalmente mi fido ciecamente del Papa (di molti altri per niente, ma e' un mio problema) e per questo sono sicura che Pietro fara' sempre da roccia indipendentemente dalle pressioni mediatiche.
R.
E poi qualche giorno fa qualcuno che non si è neanche firmato ha cercato di difendere l'operato della Curia Romana ma, mi spiegate cosa c'è da difendere?
Adesso andiamo a rispolverare persino Navarro Valls e L'Opus dei............ Non ho parole.
E' proprio vero che al peggio non c'è mai fine!
Caro anonimo lascerei in pace il Papa; evidentemente per quanto egli sia sciolto da qualsiasi influenza deleteria della Curia Romana, deve, mantenere determinati equilibri; e poi scusami ma, se anche egli volesse operare dei cambiamenti non credo che avrebbe molto materiale valido a disposizione. Negli ultimi episodi a cui abbiamo assistito che cosa è venuto fuori? Che persino Bagnasco che aveva risposto presente alla chiamata del Papa, si è mosso in suo favore soltanto dopo la lettera ai vescovi un intervento, che sinceramente, ha dato l'idea di una cosa fatta tanto per rimediare...... e che dire di tutti gli altri compreso Bertone che invece di essere vicino al santo Padre durante la bufera mediatica della scomunica ha pensato bene di presiedere la festa dei salesiani per l'anniversario di Don Bosco? Non mi sembra che il Papa abbia a disposizione tante persone valide da poter operare cambiamenti stratosferici. Del resto, da quello che si legge in giro, tanti che avrebbero dovuto cessare la loro nefasta influenza continuano indisturbati ad operare nell'ombra contro il Pontefice. Quindi di cosa ci vogliamo meravigliare?
La penso un po' come Alessia. Anche Bevilacqua ha le sue preferenze e la sua visione e siccome in Curia non ci siamo, eviterei di sposare una causa come se fosse divina.
Una cosa è certa. A Bevilacqua sta sui zanetti il cardinale Re.
Tendo a fidarmi più del papa che di Bevilacqua.
Il nuovo arcivescovo di Westminster è Nicols, ormai lo scrivono tutti sulla rete. Così forse Bevilacqua sarà contento.
Queste tifoserie, variamente motivate mi hanno rotto le scatole.
A Papa Benedetto XVI ESPRIMO ANCORA UNA VOLTA TUTTA LA MIA SOLIDARIETA' E VICINANZA SPIRITUALE ESORTANDOLO A CONTINUARE A GUIDARCI SULLA STRADA DI CRISTO.
NON CI ABBANDONI SANTITA' ABBIAMO BISOGNO DELLA SUA LUCE IN QUESTO MONDO FATTO DI TENEBRE E SOPRATTUTTO DELLA SUA GUIDA COME SUCCESSORE DI PIETRO IN QUESTA CHIESA CHE SEMBRA SEMPRE DI PIU' UN PARTITO POLITICO E NON LA CHIESA FONDATA DA CRISTO PROPRIO SU PIETRO ED I SUOI SUCCESSORI.
- TANTI CUORI ATTORNO AL PAPA SEMPRE -
Credimi, Raffa, la mia non era una critica alla tua scelta. Quello che mi ha dato fastidio è il tono e la presupponenza del pezzo, come mi ha dato fastidio quello che il pur ottimo Rodari ha scritto sul suo blog sulle nomine di Londra e Toledo. Troppi vogliono insegnare, troppi vogliono consigliare, seppur in buona fede e tanti, troppi altri in cattiva fede.
Alessia
Ciao Ale, so che non era una critica alla mia scelta, ma all'articolo!
Mi fido del Papa e probabilmente ha ragione a dedicarsi piu' alla diffusione del Vangelo che alla curia.
Noi possiamo criticare, pungolare, segnalare, lamentarci per i disservizi, ma mai abbiamo dubitato delle capacita' decisionali del Santo Padre.
E' chiaro che siamo sempre pronti a punzecchiare :-))
R.
questi "rumors" sulle imminenti nomine a Westminster e Toledo non mi paiono suffragate dal crisma dell'attendibilità: non si capisce per quale motivo il Papa, al mero scopo di compiacere GB Re dovrebbe collocare in sedi tradizionalemnte cardinalizie due esponenti di linea avversa alla propria - implementando de facto quantitativamente il fronte progressista all'interno del Sacro Collegio.
Rotengo che, in ragione della peculiare situazione delle Chiesa d'oltremanica la scelta si orienterà su un candidato di mediazione, quale l'ausiliare Longley - in alternativa crescono le quotazioni di Mc Mahon, domenicano piuttosto lineral, ma almeno favorevole all'usus antiquior.
Se vere, le voci che attribuiscono a Nichols di Cardiff delle attitudini cripto-sincretistiche, gli avrebbero de facto sbarrato la strada verso la promozione.
Certo che chi auspicava la nomina di P. Ignatius Harrison, prevosto del Brompton Oratory, quasi certamente - e purtroppo, aggiungo io - si troverà frustrato nelle sue aspettative.
Sul fronte spagnolo, al limite, più che un corifeo dell'ermeneutica della discontinuità, al limite, oltretevere staranno valutando la nomina di un prelato dalla più spiccata attitudine diplomatica, visti i precedenti attriti con il governo laicista di Zapatero.
Ma come si può credere che il Segretario di Stato possa esternare promesse di cambiamento.
Si eviti di andare ad ogni costo alla ricerca di scoop.
Raffa, su messa in latino l'annuncio del nuovo arcivescovo di Westminster. Da leggere!
Alessia
Grazie, Alessia :-))
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