sabato 9 maggio 2009

Gerusalemme, la Caritas denuncia: I cristiani costretti a restare a casa durante la visita di Benedetto XVI (Tosatti)


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Gerusalemme, la Caritas denuncia

I cristiani costretti a restare a casa durante la visita di Benedetto XVI, afferma l'organizzazione cattolica.

MARCO TOSATTI

La Caritas di Gerusalemme, citando il quotidiano arabo gerusalemita Al Quds, ha reso noto che la polizia israeliana ha ordinato "per ragioni di sicurezza" ai cristiani abitanti nella parte storica della Città Santa di restare nelle loro case durante la visita del papa.
Le stradine all'interno delle mura ottomane saranno chiuse anche ai residenti oltre che ai turisti, mentre non sarà permessa l'apertura di nessun negozio, riferisce l'organizzazione umanitaria cattolica.
Benedetto XVI, che sarà in Israele dall'11 al 15 maggio, entrerà nella Città Vecchia (divisa in quattro rioni, due cristiani, un ebraico e uno musulmano) il 12 maggio, per la visita al Muro occidentale e alla Spianata delle Moschee e il 15 maggio, per gli incontri col patriarca ortodosso e armeno e una preghiera al Santo Sepolcro.
La Caritas di Gerusalemme, sempre riprendendo al Quds, aggiunge che nei giorni scorsi un cristiano, Samer Andrea Karkar, proprietario di un ristorante italiano e di un supermercato vicino al Patriarcato latino, è stato picchiato senza motivo dalla polizia israeliana mentre cercava di portare i suoi nipotini a casa, in una strada che era stato bloccata per essere bonificata e ripulita in vista dell'arrivo del papa.
E' stato ricoverato in ospedale. Nel ricordare i numerosi pestaggi subiti dai cristiani nelle settimane scorse da parte delle forze dell'ordine di Israele, la Caritas cita 'Al Quds' che si interroga sulla effettiva "praticabilità " di una visita del papa, nel "momento più difficile" per i cristiani di Terra Santa "sottoposti a persecuzioni religiose e ad un quotidiano capitolo di politiche razziste da parte delle autorità di occupazione che prendono di mira gli abitanti della città ".

dal blog di Marco Tosatti

8 commenti:

mariateresa ha detto...

magnifico. Spero che cambi l'aria perchè poi queste cose finiscono sulla stampa quindi che figura ci fanno gli israeliani?

Anonimo ha detto...

Mi pare che la fonte sia tutt'altro che attendibile.
Fosse comunque vero... il giudizio finale è terribile: si chiede se sia stato il caso che il Papa abbia deciso di andare in Terra Santa...
E questo punto di vista rende, per me, ancor meno credibile anche i fatti.

d.Marco

euge ha detto...

Caro d. Marco, me lo sono chiesto anche io parecchie volte se era il caso che il Papa andasse in Terra Santa; ma, dato che ora c'è, preghiamo il Signore perchè tutto vada per il meglio.
Riguardo all'articolo, non mi sembra il caso di gettare ulteriore benzina sul fuoco ma, come dice mariateresa, non sono i cristiani in questo caso i prepotenti ma, coloro che probabilmente questo dialogo lo vogliono solo a metà e solamente con chi è disposto ad abbassare la testa sempre e comunque alla faccia della reciprocità.

Anonimo ha detto...

Beh, dal mio modestissimo e forse non condivisibile punto di vista, ritengo che non possa nemmeno essere in discussione il fatto che sia opportuno per il vicario di Cristo fare un viaggio apostolico per testimoniare la possibilità della pace.

Per quanto riguarda la notizia in sè, ribadisco: occorre prima capire se sia vero quello che il giornale riporta. Non dimentichiamoci che, con gli occhi puntati sul medio-oriente per questo viaggio, i giornali hanno una visibilità maggiore e dunque possono anche lasciarsi andare a notizie bufala... per ovvi motivi.
d.Marco

euge ha detto...

"Non dimentichiamoci che, con gli occhi puntati sul medio-oriente per questo viaggio, i giornali hanno una visibilità maggiore e dunque possono anche lasciarsi andare a notizie bufala... per ovvi motivi."

Caro d. Marco ha ragione. Speriamo al di là di ogni opione personale scaturita dai titoli dei giornali, che il viaggio del nostro amato Pontefice porti non solo i risultati sperati ma, continui senza segni di violenza ed intolleranza per nessuno.

sam ha detto...

Qui la fonte è la Caritas, che credo sia totalmente attendibile, anche quando si appoggia ad altre citazioni.
Questo rende per me molto più necessaria ed urgente questa visita del Santo Padre, anche per la possibilità di far venire alla luce ed arginare l'anticristianesimo crescente in ambiente Israeliano.

Anonimo ha detto...

Con l'Arabia Saudita, Israele e' uno dei pochissimi Stati confessionali al mondo (ne conoscete altri?). Questa e' la realta'. Ed un'altra realta' e' che da sempre trattano con disprezzo i non ebrei, a partire dai Cristiani (cattolici in primis) e Musulmani. Per loro, dialogo puo' solo significare resa nei loro confronti. Altrimenti e' razzismo.

Anonimo ha detto...

La caritas si è limitata a riprendere il giornale.
Se avesse avuto notizie apprese da personale proprio, le avrebbe certamente divulgate.

Evitiamo di fare quello che stigmatiziamo agli altri quando viene fatto a noi.

Certamente ci sono molti ebrei che trattano male i cristiani in Israele (non è una novità). Ma non possiamo generalizzare. Altrimenti hanno ragione quelli che accusano i cristiani di essere anti-semiti.

E poi non dimentichiamo che in una situazione già moralmente compromessa, com'è quella del medio-oriente, non si possono sottolineare i "peccati" di una sola parte.

Preghiamo per il viaggio del Papa.