Angelus, Corriere della Valle: “Un messaggio di grande speranza e di alto profilo spirituale” (Sir)

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“Un messaggio di grande speranza e di alto profilo spirituale”. Così Fabrizio Favre, direttore del settimanale diocesano di Aosta “Corriere della Valle”, commenta le parole pronunciate ieri dal Papa a Les Combes (Introd), in Valle d’Aosta, prima della recita dell'Angelus.
“Nel suo primo ed unico Angelus valdostano nella piana di Les Combes – afferma Favre – il Papa ha toccato due temi sui quali il suo pontificato da tempo sta concentrando grandi energie”. Innanzitutto, “l’anno sacerdotale, evocato dalla lettura del Vangelo dedicata al miracolo dei pani e dei pesci”.
Benedetto XVI, ricorda il direttore del settimanale diocesano, “rifacendosi allo sconcerto dei primi apostoli nel dover sfamare una moltitudine, ha messo in evidenza come anche allora l’impegno appariva spropositato rispetto alle forze in campo. E così anche oggi il calo delle vocazioni sembra rendere la strada dell’annuncio, della missione più difficile, con il rischio di suggerire scorciatoie, nel timore di un compito che, giorno dopo giorno, appare farsi più pesante”.
Ma, prosegue Favre, “il Papa ci ha fatto capire che il Signore viene anche nella nostra povertà – o forse soprattutto grazie ad essa – a patto di saperla confessare. Ci ha permesso di comprendere che, con fiducia, possiamo con il nostro poco diventare strumento di salvezza per tutti”.
“Il secondo tema affrontato da Benedetto XVI – dice Favre – è stato quello dell’educazione. Attraverso le figure di Gioacchino e Anna, i genitori di Maria, il Papa ha proposto ai presenti una riflessione sul ruolo educativo dei nonni. Queste due figure evangeliche hanno permesso a tutti di poter meditare su quanto, in questa società moderna, la presenza dei nonni nella vita quotidiana dei nipoti stia diventando un sostegno fondamentale per i genitori”.
Benedetto XVI, prosegue il direttore del settimanale diocesano, “non si è limitato a lodare l’impegno dei nonni ma ha chiesto a tutti di pregare per loro. Ed è quest’ultimo elemento che tiene unita l’intera riflessione. L’invito in entrambi i casi, attraverso la preghiera, ad affidarsi alla misericordia di Dio. Un filo rosso – conclude Favre – che ha legato la piana di Les Combes alla preghiera dei vespri di venerdì scorso, celebrati nella cattedrale di Aosta”.

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