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L'angelus di benedetto XVI

Il Papa: "Soluzioni globali contro le ingiustizie"

L'Angelus di Benedetto XVI: "Serve una strategia per ricercare soluzioni globali durevoli contro le sperequazioni sociali e le ingiustizie".

Nel mondo ci sono "sperequazioni sociali ed ingiustizie strutturali non più tollerabili, che esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli".
Il Papa apre la meditazione che precede l'Angelus domenicale (l'ultimo da piazza San Pietro prima delle vacanze a Les Combes, in Val d'Aosta) ricordando il G8 che si tenuto all'Aquila, "città tanto provata dal terremoto".
"Le problematiche in agenda - dice Benedetto XVI - erano talora drammaticamente urgenti".
"I Capi di Stato e di Governo del G8 hanno ribadito la necessità di giungere ad accordi comuni al fine di assicurare all'umanità un futuro migliore". Lo ha riconosciuto Benedetto XVI commentando il G8 che si è tenuto all'Aquila, "città - ha ricordato - tanto provata dal terremoto".
All'ordine del giorno, ha sottolineato il Papa "problematiche talora drammaticamente urgenti", infatti "ci sono nel mondo sperequazioni sociali ed ingiustizie strutturali non più tollerabili, che esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli". Il summit organizzato dall'Italia è stato preceduto alla vigilia dalla pubblicazione dell'enciclica ''Caritas in veritate'' che agli stessi temi è dedicata e il Pontefice ha sottolineato questa coincidenza. Da parte sua, ha spiegato, "la Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanità, offre a tutti l'insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell'uomo e annuncia il Vangelo dell'Amore e della giustizia".
In proposito, il Pontefice ha citato quanto detto sull'enciclica all'udienza generale di mercoledi' scorso, nella quale aveva affermato che "occorre una nuova progettualita' economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilita' davanti a Dio e all'essere umano come creatura di Dio".
Questo perché, ha osservato Papa Ratzinger citando ora direttamente il documento da lui firmato il 29 giugno, "in una società in via di globalizzazione, il bene comune e l'impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell'intera famiglia umana". Una prospettiva che per la Chiesa non è una novità: "Già il grande Pontefice Paolo VI, nell'Enciclica "Populorum progressio", aveva riconosciuto e indicato l'orizzonte mondiale della questione sociale".

© Copyright Il Tempo, 13 luglio 2009 consultabile online anche qui.