martedì 7 luglio 2009
La Caritas in veritate su sessualità, aborto, eutanasia, tutela della famiglia ed eugenetica (Izzo)
Vedi anche:
IL TESTO INTEGRALE DELL'ENCICLICA "CARITAS IN VERITATE"
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Enciclica, il Papa: Stato e mercato devono convivere (Izzo)
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Enciclica, il Papa: lavoro decente per tutti. Combattere la precarizzazione (Asca)
Enciclica, il Papa: i lavoratori immigrati non possono essere considerati come una merce o una mera forza lavoro
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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’ENCICLICA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI DAL TITOLO: "CARITAS IN VERITATE"
Card. Cordes: "l’azione sociale non può venire ridotta a semplice volersi bene umano o a filantropia" (Sir)
Card. Martino: La Carità è la via maestra della Dottrina sociale della Chiesa (Sir)
«Caritas in veritate». "Etica nell'economia": l'enciclica del Papa (Calabrò e Vecchi con brani dell'enciclica)
Il Papa striglia imprese e manager (Italia Oggi pubblica alcuni passaggi dell'Enciclica «Caritas in veritate»
"Caritas in veritate": servizio di Stefano Maria Paci
Il Peccato Originale e la crisi. Oggi l'enciclica del Papa (Burini)
«Caritas in veritate». Oggi la presentazione (Cardinale)
Lettera del Papa al G8: Una lezione di vero sviluppo per il vertice dei Grandi (Colombo)
Due anni di lavoro per l’Enciclica. Due anni di testi bocciati da Ratzinger (Rodari)
È l’enciclica del Papa il nuovo codice etico (Accattoli)
Il G8 del Papa (Luca Pesenti)
Il Concilio Vaticano II e l' “ermeneutica evolutiva”. Recensione all'ultimo libro di Mons. Gherardini (Zenit)
ENCICLICA "CARITAS IN VERITATE": LO SPECIALE DEL BLOG
Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
ENCICLICA: PAPA, ALLARME PER DIFFUSIONE ABORTO E EUTANASIA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 7 lug.
"Nei Paesi economicamente più sviluppati, le legislazioni contrarie alla vita sono molto diffuse e hanno ormai condizionato il costume e la prassi, contribuendo a diffondere una mentalità antinatalista che spesso si cerca di trasmettere anche ad altri Stati come se fosse un progresso culturale".
E' l'allarme lanciato da Benedetto XVI che, nella sua terza enciclica "Caritas in veritate", ricorda come il tema del "rispetto per la vita" non possa essere "disgiunto dalle questioni relative allo sviluppo dei popoli".
Si tratta, spiega , "di un aspetto che negli ultimi tempi sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, obbligandoci ad allargare i concetti di povertà e di sottosviluppo alle questioni collegate con l'accoglienza della vita, soprattutto là dove essa è in vario modo impedita". Il Pontefice definisce poi "preoccupanti" sia le legislazioni che "prevedono l'eutanasia" sia "le pressioni di gruppi nazionali e internazionali che ne rivendicano il riconoscimento giuridico".
"Non solo la situazione di povertà provoca ancora in molte regioni alti tassi di mortalità infantile, ma perdurano in varie parti del mondo pratiche di controllo demografico da parte dei governi, che spesso diffondono la contraccezione e giungono a imporre anche l'aborto", denuncia il Papa che punta il dito contro "alcune Organizzazioni non governative che operano attivamente per la diffusione dell'aborto, promuovendo talvolta nei Paesi poveri l'adozione della pratica della sterilizzazione, anche su donne inconsapevoli". Vi è inoltre, lamenta Papa Ratzinger, "il fondato sospetto che a volte gli stessi aiuti allo sviluppo vengano collegati a determinate politiche sanitarie implicanti di fatto l'imposizione di un forte controllo delle nascite".
Per il Papa teologo, "l'apertura alla vita è al centro del vero sviluppo". "Quando una società s'avvia verso la negazione e la soppressione della vita - ricorda - finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell'uomo.
Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l'accoglienza di una nuova vita, anche altre forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono". Inoltre, conclude Benedetto XVI, "se non si rispetta il diritto alla vita e alla morte naturale, se si rende artificiale il concepimento, la gestazione e la nascita dell'uomo, se si sacrificano embrioni umani alla ricerca, la coscienza comune finisce per perdere il concetto di ecologia umana e, con esso, quello di ecologia ambientale".
© Copyright (AGI) (AGI)
ENCICLICA: PAPA, TUTELARE FAMIGLIA FONDATA SU MATRIMONIO
(AGI) - CdV, 7 lug.
Benedetto XVI chiede agli Stati di "varare politiche che promuovano la centralità e l'integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, prima e vitale cellula della società, facendosi carico anche dei suoi problemi economici e fiscali, nel rispetto della sua natura relazionale". Lo fa nella sua terza enciclica "Caritas in veritate" che focalizza l'attenzione anche sulle "problematiche connesse con la crescita demografica" in quanto sono in gioco "i valori irrinunciabili della vita e della famiglia". "Considerare l'aumento della popolazione come causa prima del sottosviluppo è scorretto, anche dal punto di vista economico: basti pensare, da una parte, all'importante diminuzione della mortalità infantile e il prolungamento della vita media che si registrano nei Paesi economicamente sviluppati; dall'altra, ai segni di crisi rilevabili nelle società in cui si registra un preoccupante calo della natalità", spiega il Pontefice ricordando che "l'apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica". "Grandi Nazioni - afferma - hanno potuto uscire dalla miseria anche grazie al grande numero e alle capacità dei loro abitanti. Al contrario, Nazioni un tempo floride conoscono ora una fase di incertezza e in qualche caso di declino proprio a causa della denatalità, problema cruciale per le società di avanzato benessere". Nel mondo di oggi, rileva Papa Ratzinger, "la diminuzione delle nascite, talvolta al di sotto del cosiddetto 'indice di sostituzione', mette in crisi anche i sistemi di assistenza sociale, ne aumenta i costi, contrae l'accantonamento di risparmio e di conseguenza le risorse finanziarie necessarie agli investimenti, riduce la disponibilità di lavoratori qualificati, restringe il bacino dei 'cervelli' a cui attingere per le necessità della Nazione; le famiglie di piccola, e talvolta piccolissima, dimensione corrono il rischio di impoverire le relazioni sociali, e di non garantire forme efficaci di solidarietà". Di fronte a tale panorama, "diventa una necessità sociale, e perfino economica, proporre ancora alle nuove generazioni la bellezza della famiglia e del matrimonio, la rispondenza di tali istituzioni alle esigenze più profonde del cuore e della dignità della persona".
© Copyright (AGI)
ENCICLICA: PAPA, la SESSUALITA' NON E' UN FATTO LUDICO
(AGI) - CdV, 7 lug.
Attenzione a non ridurre la sessualita' "a mero fatto edonistico e ludico", così come "l'educazione sessuale non si può ridurre a un'istruzione tecnica, con l'unica preoccupazione di difendere gli interessati da eventuali contagi o dal ' rischio' procreativo". "Ciò equivarrebbe - spiega Papa Ratzinger nella sua enciclica "Caritas in veritate", a "impoverire e disattendere il significato profondo della sessualità, che deve invece essere riconosciuto ed assunto con responsabilità tanto dalla persona quanto dalla comunità". Secondo il Pontefice, infatti, "la responsabilità vieta sia di considerare la sessualità una semplice fonte di piacere, sia di regolarla con politiche di forzata pianificazione delle nascite. In ambedue i casi - rileva il testo - si è in presenza di concezioni e di politiche materialistiche, nelle quali le persone finiscono per subire varie forme di violenza. A tutto ciò si deve opporre la competenza primaria delle famiglie in questo campo, rispetto allo Stato e alle sue politiche restrittive, nonché un'appropriata educazione dei genitori". Il Papa denuncia nella "Caritas in veritate" anche il persistere di "comportamenti immorali, o addirittura perversi", come il triste fenomeno del "turismo sessuale", al quale "sono sacrificati tanti esseri umani, perfino in giovane età. È doloroso constatare - rileva - che ciò si svolge spesso con l'avallo dei governi locali, con il silenzio di quelli da cui provengono i turisti e con la complicità di tanti operatori del settore. Anche quando non si giunge a tanto, il turismo internazionale, non poche volte, è vissuto in modo consumistico ed edonistico, come evasione e con modalità organizzative tipiche dei Paesi di provenienza, così da non favorire un vero incontro tra persone e culture".
La Chiesa, ricorda il Pontefice teologo, "ha a cuore il vero sviluppo dell'uomo, gli raccomanda il pieno rispetto dei valori umani anche nell'esercizio della sessualità" mentre "resta ovviamente doveroso prestare la debita attenzione ad una procreazione responsabile, che costituisce, tra l'altro, un fattivo contributo allo sviluppo umano integrale".
© Copyright (AGI)
ENCICLICA: PAPA, NUOVA EUGENETICA SCENARIO INQUIETANTE
(AGI) - CdV, 7 lug.
Si diffonde la "piaga dell'aborto", avanza "una mens eutanasica". Ed ci si avvia verso "una sistematica pianificazione eugenetica delle nascite". E' un quadro a tinte fosche quello che Benedetto XVI dipinge nella sua terza enciclica "Caritas in veritate" quando parla del rischio che il progresso scientifico perda di vista l'uomo.
"La questione sociale - spiega - è diventata radicalmente questione antropologica, nel senso che essa implica il modo stesso non solo di concepire, ma anche di manipolare la vita, sempre più posta dalle biotecnologie nelle mani dell'uomo: la fecondazione in vitro, la ricerca sugli embrioni, la possibilità della clonazione e dell'ibridazione umana nascono e sono promosse nell'attuale cultura del disincanto totale, che crede di aver svelato ogni mistero, perché si è ormai arrivati alla radice della vita".
Qui, osserva il Papa teologo, "l'assolutismo della tecnica trova la sua massima espressione e in tale tipo di cultura la coscienza è solo chiamata a prendere atto di una mera possibilità tecnica". Per il Papa pero' "non si possono minimizzare gli scenari inquietanti per il futuro dell'uomo e i nuovi potenti strumenti che la cultura della morte ha a disposizione".
"Alla diffusa, tragica, piaga dell'aborto - elenca il Pontefice - si potrebbe aggiungere in futuro, ma è già surrettiziamente in nuce, una sistematica pianificazione eugenetica delle nascite. Sul versante opposto, va facendosi strada una mens eutanasica, manifestazione non meno abusiva di dominio sulla vita, che in certe condizioni viene considerata non più degna di essere vissuta".
"Dietro questi scenari stanno posizioni culturali negatrici della dignità umana", afferma Benedetto XVI sottolineando che "queste pratiche, a loro volta, sono destinate ad alimentare una concezione materiale e meccanicistica della vita umana". Chi potrà misurare gli effetti negativi di una simile mentalità sullo sviluppo? Come ci si potrà stupire dell'indifferenza per le situazioni umane di degrado, se l'indifferenza caratterizza perfino il nostro atteggiamento verso ciò che è umano e ciò che non lo è?", si chiede il Papa. "Stupisce - osserva - la selettività arbitraria di quanto oggi viene proposto come degno di rispetto". "Pronti a scandalizzarsi per cose marginali, molti - continua - sembrano tollerare ingiustizie inaudite.
Mentre i poveri del mondo bussano ancora alle porte dell'opulenza, il mondo ricco rischia di non sentire più quei colpi alla sua porta, per una coscienza ormai incapace di riconoscere l'umano". Dio, conclude Ratzinger, "svela l'uomo all'uomo; la ragione e la fede collaborano nel mostrargli il bene, solo che lo voglia vedere; la legge naturale, nella quale risplende la Ragione creatrice, indica la grandezza dell'uomo, ma anche la sua miseria quando egli disconosce il richiamo della verità morale".
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