giovedì 10 settembre 2009

"Avvenire" ha due lettori tra loro discordi: i vescovi e il Vaticano (Magister)


Vedi anche:

Il 21 novembre nella Cappella Sistina Benedetto XVI rilancerà l'alleanza tra arte e fede (Ravasi)

Il politologo Diotallevi spiega che la chiesa non può guardare al Centro perché è lei “il centro della società” (Rodari)

Benedetto XVI: nel silenzio parla la voce di Dio

Abbè Barthe: Le discussioni fra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X: il Concilio visto alla luce dell’interpretazione di Mons. Gherardini?

Benedetto XVI: facciamo silenzio in noi per ascoltare Dio

Benedetto XVI riceve il Vice-segretario generale dell'ONU, Asha-Rose Migiro (Zenit)

Catechesi dell'udienza generale del 9 settembre 2009: traduzione nelle diverse lingue (da Zenit)

Il Papa felice del suo prossimo viaggio in Repubblica Ceca (Zenit)

Cracovia si trasforma per alcuni giorni in un cantiere di pace (Zenit)

Lettera della Congregazione per l'Educazione Cattolica sull'insegnamento della religione nella scuola

Per capire il Papa sul caso Boffo basta rileggere la sua enciclica (Bruno Mastroianni)

Il Papa: riaffermare i principi etici alla base dell'economia

Il Papa alla Coldiretti: riaffermare i principi etici nell'economia (Radio Vaticana)

Il Papa: "Questo risulta importante oggi pure per noi, anche se non siamo monaci: saper fare silenzio in noi per ascoltare la voce di Dio, cercare, per così dire un “parlatorio” dove Dio parla con noi: Apprendere la Parola di Dio nella preghiera e nella meditazione è la strada della vita" (Catechesi)

Il Papa: impariamo a fare silenzio, per ascoltare la voce di Dio (AsiaNews)

Il Papa: san Pier Damiani non ha temuto di denunciare lo stato di corruzione esistente nei monasteri e tra il clero (Sir)

Il Papa: Non lasciamoci assorbire totalmente dalle attività, dai problemi e dalle preoccupazioni di ogni giorno, dimenticandoci di Gesù (Sir)

La conversione cattolica di Barack Obama (Moltedo)

Ad ali spiegate. Benedetto XVI a Bagnoregio (Robert Moynihan)

Riflessioni di Francesco Agnoli sull'affare Boffo

Coscienza, il mondo la maltratta ma il Papa la difende (Campodonico)

Il tema della continuità della tradizione e della «governance» dell’eredità del Vaticano II é uno degli snodi fondamentali di questo Pontificato

La tenerezza di Benedetto XVI: Quella preghiera di verità per chi fatica (Gennaro Matino)

Il Papa: "Nei decenni successivi al Concilio Vaticano ii, alcuni hanno interpretato l'apertura al mondo non come un'esigenza dell'ardore missionario del Cuore di Cristo, ma come un passaggio alla secolarizzazione...Si è così assistito a interventi di alcuni responsabili ecclesiali in dibattiti etici, in risposta alle aspettative dell'opinione pubblica, ma si è smesso di parlare di certe verità fondamentali della fede..." (Monumentale discorso ai vescovi brasiliani)

Su segnalazione di Alessia leggiamo il seguente commento di Sandro Magister. Poi un mio commentino :-)
R.

"Avvenire" ha due lettori tra loro discordi: i vescovi e il Vaticano

Il giornale dei vescovi italiani è sotto attacco e il suo direttore si è dimesso. Ma le gerarchie della Chiesa appaiono divise. Su "Avvenire" anche i colpi del fuoco amico. Arrivati dalla segreteria di Stato

di Sandro Magister

ROMA, 10 settembre 2009 –

Nella lettera con cui il 3 settembre si è dimesso da direttore di "Avvenire", il giornale della conferenza episcopale italiana, Dino Boffo ha paventato il disegnarsi di "geografie ecclesiastiche" in guerra tra loro, eccitate dal suo caso.
Benedetto XVI, in una sua lettera ai vescovi di pochi mesi fa, è stato ancora più schietto: "Se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri".
Che fra le alte gerarchie della Chiesa vi siano divisioni e contrapposizioni, che a tratti esplodono e fanno macerie, è un dato indiscusso e riconosciuto. Nei riguardi della politica italiana la divergenza è oggi principalmente tra le due sponde del Tevere: tra la segreteria di Stato vaticana da un lato, e la conferenza episcopale italiana dall'altro.
"Avvenire" è il quotidiano dei vescovi. Ma l'attacco condotto contro la vita privata del suo direttore, Boffo, dal quotidiano "il Giornale" di proprietà del fratello del premier Silvio Berlusconi è stato giudicato e vissuto in modi opposti, al di qua e al di là del Tevere.

***

Per la segreteria di Stato l'attacco vero e proprio era ed è un altro, condotto da altri, da un potere anticattolico che, a suo giudizio, ha la sua punta avanzata ne "la Repubblica", il giornale leader della sinistra laica, e ha come bersaglio massimo il papa e in subordine il suo segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone.
La mattina del 28 agosto Bertone si infuriò molto di più per un articolo del teologo Vito Mancuso su "la Repubblica" che per il contemporaneo scatenarsi della campagna de "il Giornale" contro Boffo e le sue critiche al premier. Mancuso accusava Bertone di sedersi alla mensa di Erode, incontrando Berlusconi secondo programma quel giorno, invece che denunciarne la vita lussuriosa col coraggio di un san Giovanni Battista.
Poche ore dopo, infatti, nel primo pomeriggio di quello stesso 28 agosto, "L'Osservatore Romano" uscì con una vistosa nota di prima pagina contro l'articolo de "la Repubblica", a firma della sua commentatrice di punta, Lucetta Scaraffia, e solo con un paio di righe in una pagina interna dedicate all'offensiva de "il Giornale" contro il direttore di "Avvenire", ritagliate da un comunicato della CEI, nonostante fosse per questa aggressione e non per altri motivi che l'incontro tra Bertone e Berlusconi era stato nel frattempo annullato.
Anche nei giorni successivi, nel pieno della tempesta contro Boffo, il cardinale Bertone tenne ferma questa sua lettura dei fatti.
Per lui, il vero culmine dell'aggressione contro la Chiesa fu quando "la Repubblica", il 1 settembre, titolò che Benedetto XVI era intervenuto personalmente a sostegno di Boffo e quindi delle sue critiche a Berlusconi.
Infatti, il primo e unico comunicato ufficiale vaticano sul caso Boffo uscì poche ore dopo proprio per smentire il coinvolgimento del papa nella mischia.
Il comunicato confermò che a Boffo aveva espresso solidarietà il solo Bertone, mentre il papa – stando a un parallelo comunicato della CEI – si era limitato a telefonare al presidente della conferenza episcopale, cardinale Angelo Bagnasco, per chiedergli "notizie e valutazioni sulla situazione attuale" ed esprimere "stima, gratitudine e apprezzamento" a lui e ai vescovi italiani.
A sfogliare "L'Osservatore Romano", il giornale di cui il professor Giovanni Maria Vian è direttore e il cardinale Bertone editore di riferimento, la settimana di passione di Boffo è passata senza quasi lasciare traccia. La notizia delle sue dimissioni è stata data il 3 settembre in un esile colonnino di 22 righe a pagina 7 sotto il titolo asettico: "Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI", di cui si riportava stringatamente il comunicato.
Molto più loquace era stato invece il direttore Vian in un'intervista al "Corriere della Sera" del 31 agosto. Dalle sue parole appariva lampante l'insoddisfazione della segreteria di Stato vaticana per "Avvenire", per le sue "imprudenze ed esagerazioni" nel criticare il governo e nel fustigare le licenziosità private del premier: materia, quest'ultima, sulla quale "L'Osservatore Romano" non ha mai scritto una sola parola, per scelta deliberata.
C'è in questo voluto rapporto di "serenità istituzionale" con i governi in carica, quali che essi siano, di sinistra o di destra, una costante della diplomazia vaticana con tutti gli Stati del mondo, dettata da realismo politico.
Ma un conto è il governo centrale della Chiesa cattolica, un altro conto sono le effervescenti Chiese nazionali, con i loro vescovi, il clero, i fedeli.

***

Sotto la presidenza del cardinale Camillo Ruini, la conferenza episcopale italiana aveva assunto in proprio la guida dei rapporti con la sfera politica, in pieno accordo con Giovanni Paolo II e con il suo successore Benedetto XVI, mietendo indubbi successi. "Avvenire", diretto da Boffo, era l'organo di punta della leadership ruiniana.
Ma uscito di scena Ruini, il cardinale Bertone ha voluto prendere lui in pugno il timone della politica della Chiesa in Italia, e l'ha scritto nero su bianco in una lettera del 25 marzo 2007 al nuovo presidente della CEI, cardinale Bagnasco. I vescovi non accettarono affatto d'essere esautorati e così da allora tra il Vaticano e la CEI permane un attrito che talora precipita in aperto contrasto.
Nel frattempo, però, la CEI è cambiata. Non è più quella compagine ordinata che era stata con Ruini all'apogeo.
Il cardinale Bagnasco ne è un fedele continuatore, ma non ha pari autorevolezza. Il nuovo segretario della CEI, il vescovo Mariano Crociata, si è in breve rivelato non all'altezza del ruolo. L'attuale è una CEI dalle molte teste e dalle molte voci, spesso tra loro dissonanti. Una ragione in più perché, dal Vaticano, Bertone rafforzi le sue ambizioni di guida, incoraggiato in questo dai politici, che individuano in lui un interlocutore più sicuro, rispetto a una CEI che appare incerta e confusa.
Confusa anche nel reagire all'offensiva contro "Avvenire" e il suo direttore. Già da mesi, da quando è partita in Italia la polemica sulla vita privata del premier Berlusconi, il giornale diretto da Boffo si era trovato a navigare in acque tempestose. Le pressioni dei lettori e ancor più di una parte di quell'editore collettivo che è l'episcopato italiano avevano indotto Boffo a fare ciò che non avrebbe mai fatto con un Ruini alla guida: fare prediche contro l'immoralità privata del premier. Prediche misurate, rispettose, dosate con cura. Tali però da scontentare molti, per il loro troppo o poco vigore a seconda dei punti di vista. In segreteria di Stato, naturalmente, l'imprudenza "moralistica" del giornale della CEI appariva solo foriera di rovine, come la micidiale rappresaglia de "il Giornale" avrebbe poi confermato..
Vissuta in CEI come un attacco alla linea di Ruini, l'offensiva contro Boffo ha visto quindi schierarsi in difesa dell'aggredito, in prima linea, anzitutto lo stesso cardinale Ruini e il suo successore, Bagnasco, con l'esercito di quella "Chiesa di popolo" che Boffo ha saputo in effetti straordinariamente esprimere e interpretare, nei quindici anni della sua direzione.
Ma tra i cardinali, i vescovi e il clero c'è anche chi si è tenuto in disparte oppure ha invocato da subito le dimissioni di Boffo, nonostante le iniziali accuse a suo carico si rivelassero presto largamente infondate. Lo stesso Boffo ha dato adito a sospetti tardando giorni a scrivere una circostanziata difesa di sé, prima di dimettersi per sua decisione personalissima, contro la volontà del presidente della CEI e indipendentemente da qualsiasi sollecitazione di papa, che non c'è mai stata.
Entro settembre il direttivo della CEI nominerà il suo successore, che sarà forse Domenico Delle Foglie, ruiniano a tutto tondo. Anche perché, per paradosso, né gli antiruiniani né il cardinale Bertone hanno un loro candidato alternativo.

© Copyright www.chiesa consultabile anche qui.

Sarebbe bello se il "Vaticano" si infuriasse anche quando viene miseramente attaccato il Santo Padre e non solo quando ci va di mezzo il Segretario di Stato. Di solito, quando la vittima e' Benedetto XVI, la stampa cattolica non batte ciglio o reagisce a scoppio molto ritardato. Idem per quanto riguarda la curia ed i vescovi italiani.
R.

19 commenti:

mariateresa ha detto...

ecco, il buon Magister si sforza di fare un quadro obiettivo, ma la sua iperammirazione di Ruini è così scoperta che fa sorridere. A essere sincera , piuttosto che la ricostruzione di questi retroscena, e ne ho letti parecchi, che non mi hanno lasciato niente dentro al cervello, preferirei altri discorsi e volare, come si dice, più in alto. Proprio dove ci porta sempre il nostro Benedetto.

Raffaella ha detto...

E' chiara anche una certa antipatia per Bertone :-)
R.

laura ha detto...

Se anche nessuno leva la voce quando attaccano il Santo Padre, Lo sostiene lo Spirito Santo e nessuno potrà farGli male.

Vola talmente in alto ed è tale la Sua onestà intellettuale e la Su levatura morale, che ogni attacco si ritorce su chi lo compie. Ha chiesto preghiere. E' questo l'unico vero aiuto, per chi crede e , chi crede non è mai solo, l'ha detto Lui!

Anonimo ha detto...

Pessimo articolo, pieno di ilazioni e giudizi infondati.

Antonio ha detto...

Avvenire non rappresenta la Chiesa italiana ...è solo un giornale della diocesi ambrosiana,dirò di più è il megafono di Tettamanzi.

sonny ha detto...

Ciao a tutte/i gli amici del blog. Mi aggancio idealmente al " volare più in alto" di Mariateresa, per manifestarvi la mia felicità per la partecipazione domenica scorsa alla Santa messa a Viterbo. Non mi voglio dilungare per non andare troppo OT, però è stato imbarazzante constatare come tutta la visita sia stata ridotta, dai soliti giornaloni, come un'appello ai politici cattolici e al pseudo-vertice Letta-Papa. E' un vero peccato perdere la portata dei discorsi del Santo Padre ( non parlo del blog, ci mancherebbe...).
CAPITOLO POLEMICHE CEI, PAPA, ECC ECC
Vorrei segnalarvi due cose:
- Mi ha fatto molto piacere l'atteggiamento di Mons. Chiarinelli (Vescovo di Viterbo). I suoi discorsi mi sono sembrati veramente sinceri e non di maniera.
- l'8 Settembre scorso ho partecipato a una messa concelebrata dal Card. Ruini e dal nostro Vescovo Cocchi, nel santuario del mio paese. Il nostro vescovo, nel discorso di accoglienza, ha citato più volte il Santo Padre, prendendo spunto dalla lettera ai Vescovi e parlando dell'anno sacerdotale. Ruini, invece, nell'omelia ( a braccio)ha parlato della devozione mariana del Papa, con parole molto belle e affettuose. Il vescovo ha anche velatamente accennato al caso Boffo, parlando di "recenti patimenti e tribolazioni che il cardinale ha patito negli ultimi giorni..." Conclusione: ai retroscena, preferisco la concretezza e le parole vive, partendo dal presupposto che dei problemi ce ne sono, inutile negarlo. Scusate la lunghezza...

massimo ha detto...

tralasciando alcuni particolari vorrei sottolineare che magister ha ragione nel aver colto il vero nemico del papa e della chiesa,la sua analisi non del tutto equidistante ha questo pregio,basta leggere bene un lungo fondo di ieri di Rodotà e oggi un violento fondo Prosperi,siamo agli strali del laicismo massonico francese della fine ottocento inizio novecento.l'italia e il papa saranno oggetto nei prossimi tempi di un attacco senza precederti,basti,l'ho già ricordato,che scalfari sta iniziando ad indicare in fini un uomo da incoronare,bertone a mio avviso doveva usare di più le sue possibilità per rendere la curia romana più efficente e più fedele al santo padre.il papa ha pagato personalmente inefficenze che la segreteria di stato mi aspettavo sapesse prevenire.
ricordo anche che magister ha dato alla stampa un libro-raccolta di omelie di Papa Benedetto,nell'introduzione,molto bella,riferisce che per capire appieno papa Benedetto occorre leggere le sue stupende omelie,e che Papa Benedetto ormai è a un livello sommo, come papa Leone magno e Ambrogio e Agostino.

Anonimo ha detto...

Anch'io ho letto varie "ricostruzioni", un paio decisamente laide e compiaciute da parte di interessati iperprogressisti "difensori" di Boffo, che non lasciano dubbi sul reale obiettivo cui mirano.
Viviamo tempi bui.
Preghiamo molto per il nostro faro Papa Benedetto.
Alessia

Karol ha detto...

...definire Avvenire il "giornale di Tettamanzi" mi pare quantomeno riduttivo, se solo lo si è avuto tra le mani e lo si è letto con attenzione negli ultimi anni, che dire altrimenti di FamigliaCristiana?
la verità, cari amici, è che aldilà di contrasti (e supposti complotti) intraecclesiastici, i quali chissà perchè ci appassionano sempre moltissimo, dovremmo andare un pò più al sodo: Boffo faceva o no un buon lavoro? la "comunicazione" cattolica è cresciuta in questi anni si o no?
a me pare di sì.
certo, si può sempre migliorare...

Anonimo ha detto...

Accuse a Boffo "largamente infondate"? E perché? Non lo spiega.
L'insinuazione è un'arte, a suo modo...
Corporativismo giornalistico...

Anonimo ha detto...

anziché insistere con la difesa corporativa di Boffo e con frasi insinuanti, come quella sulle "accuse largamente infondate" (perché? A che si riferisce?), Magister farebbe meglio ad essere più "sobrio" (per usare un termine in stile "Avvenire"), a smettere di diffondere fumo e a riflettere una buona volta sul passo del discorso del Papa circa l'autosecolarizzazione della Chiesa. Magari dovrebbe parlarne con i suoi conoscenti vescovi.
E la prossima volta che leggiamo di attacchi al Papa o di raffigurazioni blasfeme di Cristo in pseudo mostre d'arte, ci attendiamo una reazione vigorosa non meno di quella in difesa di Boffo. O per essere buoni cristiani è indispensabile venerare il direttore di "Avvenire"?
Lo ispira lo Spirito Santo?

massimo ha detto...

credo che tutti qui stiamo dicendo un pezzo di verità,come karol,ci si deve anche chiedere bene a chi ha dato fastidio un avvenire che da soprammobile di sacrestia è cresciuto fino alle 100mila copie,il suo inserto vita del giovedì,l'inserto sulla famiglia,la sua mobilitazione per il famili day,il caso englaro,i fondi critici verso le lobby omosessualiste,e molto altro...credo che il caso non debba essere letto con lenti riduttive.parole sante quelle che dicono che la chiesa è sotto attacco,la chiesa siamo noi,noi dobbiamo essere uniti,attornoe senza se e senza ma,al Papa.ricordate cosa ci chiede il Papa,non dobbiamo divorarci a vicenda,sia chiaro a tutti è attraverso la divisione che il laicismo sta tentando di distruggere la chiesa.

Anonimo ha detto...

Mi stupisce come nessuno dei commenti metta in luce i guasti oggettivi portati dal collateralismo ruiniano nei confronti di Berlusconi. Se tutti continuano a vedere ne "la Repubblica" il principale nemico, l'analisi che ne esce resterà sempre fortemente incompleta, perché il liacismo più pervasivo e più potente è quello che fa capo a Berlusconi. Negarlo ancora, dopo tutte le prove ricevute, significa voler svendere la chiesa ad un nihilismo totalitario che non può non spaventare. Provate ad ascoltare i giovani: non contestano certo la chiesa con le argomentazioni di Scalfari, ma con la superficialità demente di chi ha assorbito sin dalla nascita la peggiore televisione mai vista al mondo.

Gigi ha detto...

per anonimo: la peggiore televisione di cui tu parli, e sui cui ti do ragione, non è solo commerciale. Ti ricordo che anche la TV pubblica ha di queste pecche che per giunta, sono pagate da noi.
Se non sbaglio poi, qui si sta parlando di altro.

Doriana ha detto...

Televisione pubblica o commerciale, ritengo che la maggiore responsabilità, sia di chi permette ai ragazzi e ragazzini, di passarci davanti giornate intere.

raffaele ha detto...

Non sono d'accordo con Magister: in pasrticolare credo che mons. Crociata sia all'altezza del suio ruolo. Ed in questa occasione credo che Feltri si sia comportasto peggio di "Repubblica".

Fabiola ha detto...

Si può essere d'accordo o meno con Magister. Ma certo la qualità della sua informazione è assai migliore di una infinità di altri interventi letti in questi giorni.
Intanto si limita ad interpretare fatti,dichiarazioni e articoli, senza avventurose dietrologie o fantasiose ricostruzioni (vedi la telefonata di Valli.) Certo ha le sue "simpatie": Ruini, anch'io lo stimo molto. (Boffo o non Boffo). Ma, soprattutto, e lo si evince da tutto il suo lavoro, Benedetto XVI. Non lo interpreta mai: lo ascolta e lo "fa" ascoltare.Integralmente. Di questo non smetterò mai di essergli grata.

massimo ha detto...

anonimo delle 14.29 ti dò ragione,il collateralismo con berlusconi è portatore di un danno,ma anche il collateralismo dei cattolici a prodi cosa ha provocato???il collateralismo di certi cardinali al corrierone e a certi se-dicenti cattolici cosa provocherà ???
nel mio primo post ho messo in evidenza anche un altro collateralismo quello del presidente della camera con l'ex direttore di repubblica,basta leggere.riflettere.
cosa provocherebbe se il laicismo di destra e di sinistra si alleassero ?repubblica ci sta provando.
e qui mi fermo.ciao a tutti,un grazie sempre a Raffa.
massimo

Anonimo ha detto...

Magister ha ragione su due punti:
il primo è che oggi e negli anni a venire il maggior nemico della chiesa in Italia sarà il partito che fa capo a repubblica (ovviamente includendo: espresso, micromega e limes) insomma i giornali che fanno capo al signor debenedetti
il secondo è la inadeguatezza di monsignor Crociata, ondivago nelle prese di posizione, confuso nelle argomentazioni, involuto nel linguaggio, insomma, un mezzo disastro.
L'offensiva d'autunno è appena incominciata, vorrei sbagliarmi ma sta iniziando una nuova era anticattolica