sabato 26 settembre 2009

Il Papa: bimbi orfani con troppi genitori (Bobbio)


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Cari amici, probabilmente non ci sara' tempo e spazio per mettere tutti gli articoli sul discorso di ieri del Papa vista la coincidenza con il viaggio a Praga.
Salvero' i testi per poi proporli a partire da martedi' o mercoledi'.
Intanto pubblico quello, onesto e ben fatto, di Bobbio.
Trovo un po' provocatoria la scelta dei due maggiori quotidiani italiani di intervistare attori, attorini ed attrici che non hanno di meglio da fare che proporre le loro scelte di vita come le migliori possibili. Addirittura c'e' chi si spinge a dire che i figli prediligono la famiglia allargata. Ma su'!
La vita non e' "casa Cesaroni" o "il medico in famiglia".
Si e' persa un'occasione per approfondire un discorso razionale e ancorato alla realta'.
Ecco l'articolo di Bobbio
.
R.

Il Papa: bimbi orfani con troppi genitori
«Con i divorzi i figli subiscono una famiglia mutevole»


Oggi la visita a Praga, a vent'anni dalla fine del comunismo

Il Papa, in una foto d´archivio, mentre abbraccia un bambino

nostro servizio

Alberto Bobbio

Città del Vaticano

Il Papa arriva questa mattina a Praga, cuore della storia europea, ma anche capitale di un Paese dove la maggioranza della popolazione dichiara di non appartenere ad alcuna religione, nonostante le robuste radici cristiane, ma anche ebraiche della cultura di questa parte della Mitteleuropa. Arriva esattamente a vent'anni dalla caduta del Muro di Berlino e dalla «rivoluzione di velluto», che portò al potere, senza spargimento di sangue, l'intellettuale leader di «Charta 77», Vaclav Havel. La terra del martirio di Jan Palach, della repressione della Primavera di Alexander Dubcek e della sua tenace ricerca di un «socialismo dal volto umano» travolto dai cingoli dei carri armati sovietici. Ma non sarà solo un viaggio della memoria. Sarà anche l'occasione di nuovo per fare il punto sulle ragioni pubbliche della fede, per continuare così a svolgere quella predicazione sulla ragione che incontra la fede a cui Ratzinger ha abituato gli interlocutori dei suoi viaggi, soprattutto europei. È sufficiente ricordare il discorso di Ratisbona e quello agli intellettuali a Parigi l'anno scorso.

Il discorso ai vescovi brasiliani

Ma anche il discorso rivolto ieri ad un gruppo di vescovi brasiliani, in visita «ad limina», si inserisce in questa linea. È la mancanza d'attenzione al progetto di Dio che rende fragili le società, dirà Benedetto XVI in questi giorni a Praga, ma gli stessi guai si notano nelle famiglie, se esse vengono «sedotte o illuse da certi stili di vita relativistici» come sono quelli promossi da produzioni cinematografiche e televisive. Il Brasile è la patria delle telenovele, dove le famiglie si compongono e si sfasciano puntata dopo puntata e dove il modello, che viene proposto come normale, è quello di una famiglia senza più confini, dove non si sa più chi è padre e madre, chi fratello e sorella, dove una sorta di leggerezza dei legami rischia di innescare problemi psicologici, di identità e di ruolo soprattutto nei bambini e negli adolescenti. I vescovi brasiliani, da tempo, sono preoccupati della situazione della famiglia e dell'alto numero di bambini che vengono abbandonati e diventano vittime di persone senza scrupoli o si organizzano in bande violente che agiscono nelle sterminate metropoli.

Le famiglie allargate

Il ragionamento del Papa, pur essendo riferito ad una precisa situazione nazionale, ha tuttavia un valore per tutti, dunque anche per i Paesi della nostra Europa. Ieri ha ribadito che, soprattutto dopo la legalizzazione del divorzio, l'incertezza è molto profonda. Quella di Benedetto XVI è un'analisi oggi condivisa da molti studiosi delle dinamiche familiari, anche laici, soprattutto in riferimento ai figli. L'alto numero di divorzi, la diffusione di famiglie allargate, dove ci sono padri e madri naturali, padri e madri acquisite, riti complicati per vedere i figli nei weekend, provoca straniamenti psicologici in molti bambini, verificati anche nelle indagini dei medici di famiglia e di molti psicologi infantili.
Il Papa di questo ha parlato con toni preoccupati, denunciando l'esistenza di una «famiglia mutevole», bambini «orfani» non perché siano senza genitori, ma «perché ne hanno troppi», con il rischio di «generare conflitti e confusioni interne, contribuendo a creare e imprimere nei figli una tipologia alterata di famiglia, assimilabile in un certo senso alla stessa convivenza a causa della sua precarietà». In Brasile la situazione è veramente grave, tanto che i vescovi venuti in visita al Papa gli hanno parlato di «assedio» alla famiglia, con la vita che spesso «esce sconfitta da numerose battaglie». Ma anche l'Europa non sta meglio su questo piano. Per questo motivo il Papa ha sottolineato che nel mondo occidentale, da quando è stato legalizzato il divorzio, le cose si sono fatte un po' scivolose, cioè si insiste solo sui sentimenti individuali per tenere insieme uomini e donne, ma manca il progetto, cioè la promessa forte. Così crescono le unioni di fatto e i divorzi.

Il leghista Castelli: ha ragione

L'intervento del Pontefice è stato commentato in termini positivi dal leghista Roberto Castelli, viceministro delle Infrastrutture, che ha alle spalle un divorzio, due matrimoni e due famiglie allargate. Il Papa, ha detto, ha «perfettamente ragione», per aggiungere che «paghiamo i danni del '68»: «Credo sinceramente - ha spiegato il dirigente bergamasco del Carroccio - che, per la tutela dei nostri figli e dei minori, sui temi della famiglia occorrerebbe iniziare una forte rivisitazione se non legislativa quantomeno culturale, per capire quanto false e dannose siano le ubriacature ideologiche che il '68 ha sparato nella nostra società». Di diverso avviso, invece, Marco Di Lello, coordinatore nazionale del Ps ed esponente di Sinistra e libertà, per il quale il Papa andrebbe «accentuando la sua vena fondamentalista, esercitandola contro tutto ciò che gli appare come farina di positivismo».

© Copyright Eco di Bergamo, 26 settembre 2009

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