sabato 26 settembre 2009

Il divorzio, i figli e il Papa (Amabile)


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Il divorzio, i figli e il Papa

Benedetto XVI condanna le separazioni e le famiglie allargate ma psicologi e avvocati non sono d'accordo

FLAVIA AMABILE

Divorziare? E’ drammatico per i figli. Ma restare in coppia, se non ci si ama, può esserlo anche di più, e non investire risorse e energie da parte delle istituzioni politiche e religiose nella famiglia è forse il pericolo più serio. Maria Rita Parsi è psicologa, psicoterapeuta, scrittrice. Si definisce cattolica, ma anche femminista. E non ha problemi nel promuovere le parole pronunciate ieri da Benedetto XVI ma nel dichiararsi anche molto scontenta per quello che il Vaticano non fa per la famiglia.

Secondo il pontefice le famiglie allargate sono un problema. I figli hanno troppi genitori, paradossalmente finiscono per sentirsi orfani.

«Quando una coppia si separa per i bambini è davvero un dramma. I genitori sono la loro bussola, quando rimangono senza perdono l’orientamento».

In questo caso non restano senza. I genitori ci sono, ma sono separati. A volte c’è anche un’altra figura maschile o femminile accanto ai loro genitori.

«Tutto dipende dal comportamento dei genitori. Se sono intelligenti e sanno vivere la fine di un amore con dignità si può costruire un nuovo equilibrio senza troppi problemi per i figli. Se invece i genitori non riescono ad avere la lucidità necessaria e fanno cose che stravolgono la vita dei loro figli, allora possono addirittura pregiudicare la salute mentale di questi bambini».

Quali errori non devono commettere i genitori, secondo lei?

Avere troppa fretta di presentare un nuovo partner, o di inserire altri figli. Oppure lasciare che il nuovo compagno o la compagna assumano ruoli paterni o materni che non appartengono loro. In questi casi, e sono la maggior parte, le preoccupazioni del pontefice sono legittime e condivisibili. C’è però qualcosa che non mi sento di condividere».

E sarebbe?

«Le istituzioni politiche e religiose devono fare molto di più per le famiglie e per le donne. Oggi non si sa che cosa significhi far nascere un figlio, allevarlo, crescerlo. Bisogna formare i futuri genitori, si chiama prevenzione, ma non si fa. Ci vuole sostegno anche da parte dei sacerdoti quando due genitori si separano, invece del giudizio negativo che spesso pesa molto sulle persone. E anche nelle parole del pontefice vorrei sentire maggiore amore e solidarietà per le donne».

Esistono anche famiglie allargate molto felici. Non tutte sono così pericolose come sostiene il papa.

«E’ vero ma è una percentuale limitata. La tendenza oggi è verso una famiglia modello fast-food. Ci si sposa, si ha un figlio poi ci si crea un’altra famiglia e poi un’altra ancora. E’ questo modello che ci sta affermando e rispetto al quale le parole del papa sono condivisibili. Esistono invece casi di genitori che si rendono conto di aver fatto un errore, si separano, e alla seconda occasione riescono a creare una famiglia e quindi a far crescere i propri figli in un’atmosfera di equilibrio e serenità».

Il pontefice condanna i divorzi, li ritiene dannosi per i figli. Ma anche le famiglie dove senza separarsi si vive in una situazione di litigio continuo, di tensione, ricatti, depressioni, è pericolosa per i bambini.

«E’ vero. Infatti i modelli sbagliati di oggi sono figli dei modelli ancora più sbagliati del passato».

© Copyright La Stampa, 26 settembre 2009 consultabile online anche qui.

2 commenti:

Doriana ha detto...

Ormai cara Raffaella la famiglia come la intende il Santo padre e come forse ancora pochi la intendono, è un modello superato per cui non ci dobbiamo meravigliare di questo. Oggi avere una sola famiglia è una cosa strana il normale invece è avere famiglie allargate. Peccato che questi avvocati e psicologi non si chiedano mai quanto può essere dannoso perchè lo è, per un figlio vivere ed adattarsi al trauma di un divorzio. Ma questi sono discorsi da trogloditi e non di "persone" moderne e di larghe vedute.

Anonimo ha detto...

E' già tanto che la Flavia Amabile intervisti la Parsi e non esalti la magnifica conquista civile del divorzio. Saluti, Eufemia