lunedì 28 settembre 2009

Incontro Berlusconi-Papa: gli effetti mediatici di quella semplice stretta di mano, hanno quasi oscurato il viaggio del Papa a Praga (Giansoldati)


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Il Cavaliere: «Ho corso nei cieli per lei»
Ma per la Santa Sede soltanto un saluto


FRANCA GIANSOLDATI

dal nostro inviato

PRAGA - «Presidente che gioia rivederla». «Santità, ho corso nei cieli per arrivare in tempo». Sorrisi, strette di mano, clima apparentemente disteso.
Berlusconi in cravatta blu a pallini è contento, ce l’ha fatta. Benedetto XVI lo ascolta interessato mentre gli chiede come è andata al G20. «Abbiamo evitato il tracollo dell’economia». Sicuramente breve ma indubbiamente significativo l’incontro avvenuto ieri mattina all’aeroporto di Ciampino. Dall’incipit si evince il peso specifico di un evento tutt’altro che casuale. Da una parte il premier appena atterrato dagli Usa, dall’altra Papa Ratzinger pronto a decollare per Praga.
In mezzo settimane di freddezza, di tensioni legate al caso Boffo, di gravi interrogativi: il presidente del Consiglio era o no a conoscenza del micidiale attacco che Feltri, il direttore neo assunto di uno dei giornali di famiglia, stava per sferrare ad uno degli uomini di punta dei vertici della Cei? In tutto questo periodo, Gianni Letta, ha continuato a rassicurare vescovi e cardinali sul fatto che il Presidente proprio non sapeva. «È dispiaciutissimo per quanto accaduto». Va da sè che occorreva far capitare al più presto un momento per stemperare il clima. La proposta avanzata dall’entourage del Cavaliere di essere presente a Ciampino, dopo opportune riflessioni, ha ottenuto il placet dell’Appartamento e del cardinale Bertone.
L’incontro in aeroporto non avrebbe impegnato eccessivamente il Pontefice, dato che non si sarebbe trattato di un colloquio appartato, a tu per tu, ma solo un amichevole scambio di auguri, un gesto di amicizia e rispetto. Ancora una volta la realpolitik ai piani alti dei Palazzi Apostolici ha prevalso. Sin dai tempi della Guerra Fredda, la strategia del realismo ha dimostrato efficacia. «Bisogna guardare avanti».
Peccato che stavolta gli effetti mediatici di quella semplice stretta di mano, hanno finito per mettere in secondo piano la visita a Praga di Benedetto XVI, oscurando quasi un viaggio preparato con cura per fare il bilancio della presenza della Chiesa nella Repubblica Ceca nel ventennale della Rivoluzione di velluto e del Crollo del Muro di Berlino. Quando padre Lombardi se n’è accorto era ormai troppo tardi, ed è stato inutile correre ai ripari nel tentativo evidente di tenere basso il profilo.
Inutili anche i distinguo: «non si è trattato di un colloquio formale ma di una conversazione in piedi di un paio di minuti», tanto può durare il tempo di accompagnare qualcuno dalla limousine alla scaletta dell’aereo.
Impossibile sapere cosa si sono detti in quel breve tragitto. Di fatto il presidente parlava e il Papa ascoltava. Quando si sono congedati entrambi erano distesi e col sorriso sulle labbra. Ne valeva la pena. Ecco perché, per essere puntuale a Ciampino, il Cavaliere ha fatto predisporre un piano di volo anticipato, serviva a «correre nei cieli». Cosa non si farebbe per una photo opportunity.

© Copyright Il Messaggero, 27 settembre 2009

8 commenti:

laura ha detto...

Non si parla di altro.Purtroppo!!!!!!

Anonimo ha detto...

Peggio sarebbe stato se l'incontro fosse avvenuto in ottobre, nel bel mezzo dell'importantissimo Sinodo sull'Africa. Si sarebbe prodotto lo stesso cortocircuito di marzo, con polverone sollevato ad arte.
Mi auguro con tutto il cuore che le vipere vaticane, per ora neutralizzate, dopo il tentativo "Williamson" non organizzino qualche "tempesta" proprio in questa occasione. Dobbiamo vegliare e pregare.
Alessia

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo.
L'oscuramento si è verificato solo il primo giorno e poi si è verificato solo in Italia.


Antonio

Raffaella ha detto...

Si', questa volta i media sono stai onesti e hanno dedicato molto spazio anche alla visita del Papa.
R.

Raffaella ha detto...

Oggi comunque solo un trafiletto sulla giornata di ieri da parte di Repubblica e Corriere.
Forse non si voleva dare troppa evidenza alla piu' grande manifestazione religiosa mai avvenuta nella Repubblica Ceca...
R.

Anonimo ha detto...

Non è una novità il comportamento di Corriere e Repubblica( vedi la scandalosa gestione della GMG di Sydney).
Tuttavia mi chiedo:
ma con 60 pagine al giorno non si riesce a riempirne nemmeno 1 con la visita del Papa?
Chissà la qualità e l'importanza degli altri articoli ...

Se poi si fa il confronto con la stampa LAICA estera,ad es. francese,si può ben vedere la differenza.

Antonio

euge ha detto...

cara Raffaella i tuoi timori erano più che fondati! Anche sui giornali che danno nelle stazioni della metropolitana, solo un trafiletto e neanche su tutti.

euge ha detto...

Caro Antonio il Papa riempie le pagine soltanto quando lo si attacca e lo si critica aspramente per quello che dice. Allora sì che fa comodo il Papa.