martedì 1 dicembre 2009

Il presidente designato della Conferenza episcopale svizzera: Sì ai minareti e sì all’abolizione del celibato

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Povera Chiesa...

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanto per non farci mancare nulla, Raffa, ecco una coincidenza (coincidenza???):
«Il celibato dei sacerdoti non è certo un dogma»
di Gian Guido Vecchi
in “Corriere della sera” del 30 novembre 2009
www.finesettimana.org
Sono commossa e edificata da tanta "obbedienza" e "fedeltà" al Magistero dei soliti noti uno dei quali, se non sbaglio, ha appena incontrato Papa Benedetto. Ohibò, ci manca il suo pensiero sui minareti.
Alessia

Anonimo ha detto...

Solo il Vescovo Cattolico del Vallese ha preso posizione contro i minareti. Con lui i lefevriani, che ormai sono rimasti gli unici testimoni del cristianesimo autentico. Purtroppo i vescovi conciliari svizzeri e non pochi vescovi cattolici italiani si sono rassegnati alla dominazione culturale islamica ed alla sottomissione a Maometto. Si sono perfettemente adeguati al conformismo laicista ateo e materialista che imperversa in Europa ed in Occidente. I mullah islamici, che sono più astuti dei vescovi buonisti e superficiali cattolici, di corte vedute, hanno perfettamente compreso che grazie al laicismo della sinistra radicale (anticattolica ed anticristiana) e allo squadrismo agressivo dei miliziani islamici l'Islam, in pochi anni, dominerà l'Europa. Povero Gesù Cristo, tanta fatica e sangue sprecati.

Anonimo ha detto...

il lato divertente,passatemi il termine,è il fatto che il gruppo laicista ateo e materialista sarà il primo a subire le conseguenze della predominanza islamica.
ci sarà da ridere,si fa per dire,ma a quel punto resteranno solo i lefebvriani visto che purtroppo il nostro papa non è eterno e nessuno sarà mai alla sua altezza.

Melky73 ha detto...

Ma questi vescovi rappresentano la Chiesa Cattolica o no? Il celibato, connesso con la continenza perpetua e perfetta, richiesta ai ministri dell'altare, come ormai dimostrato dallo studio delle fonti bibliche e patristiche, è di origine apostolica, ed è una esigenza del sacerdozio ordinato, in quanto ripresentazione sacramentale della persona di Cristo Capo, celibe per il Regno di Dio.
Non si può parlare a nome della Chiesa, quando si propongono opinioni personali in dissonanza con il magistero e la disciplina tradizionale della Chiesa.
Non si possono cambiare le regole del gioco solo perché si sta perdendo...

euge ha detto...

Non si può parlare a nome della Chiesa, quando si propongono opinioni personali in dissonanza con il magistero e la disciplina tradizionale della Chiesa.

Hai perfettamente ragione Melky ma, purtroppo, ormai è diventato quasi un dovere esprimere proprie opinioni e modi di vedere in pieno contrasto con il megistero e creare, di conseguenza una confusione pericolosa nei fedeli o se vogliamo dirla in altro modo, creare confusione in quei semplici che da sempre hanno fiducia del magistero, come mezzo di insegnamento di Cristo visto che, il Papa è suo vicario in terra e questo, molto probabilmente, certi vescovi lo dimenticano, per dar spazio alla loro personalità arrogante e piena di supponenza. mi sarei meravigliata se i vescovi svizzeri non avessero sfruttato l'occasione per ritornare sulla questione del celibato dei sacerdoti che, nulla ha a che vedere, sia con i minareti e sia con la reciprocità tanto sperata dal Santo Padre e tanto sbeffeggiata da certi. Il discorso sui minareti è molto più serio di quanto si pensi e non si può liquidare in manifeste idee che possono solo che alimentare il fanatismo religioso. Come ho già detto più volte, se non siamo noi per primi cattolici e parlo non solo di laici ma, anche e soprattutto di sacerdoti, vescovi e cardinali, a difendere e rispettare la nostra religione e con essa il Magistero ed ogni parte della nostra tradizione, non potremo mai sperare di ottenere reciprocità. Quanti vescovi e cardinali remano contro il Papa e questa non è una invenzione ma, un dato di fatto e lo abbiamo toccato con mano ormai in molti episodi; se i primi sono loro se sono loro i primi a dividere la chiesa e cercare di creare continuamente una spaccatura insanabile al suo interno, come potremo noi fronteggiare la mancanza di rispetto nei confronti dei nostri simboli ( vedi Crocefisso ) e tante altre cose che, sono ed esistono da 2000 anni nella nostra tradizione? Avete mai sentio un musulmano andare contro un Imam oppure un ebreo andare contro un rabbino? credo proprio di no.
Il permessivismo eccessivo che ha preso piede inesorabilmente nella chiesa arrivando ad un relativismo dilagante, ha portato i " frutti " dannosi che oggi stiamo sperimentando e che putroppo, sperimentereno più amaramente, quando non avremo più una guida forte, mite ed aperta ad ogni tipo di dialogo, come Benedetto XVI. Allora forse capiremo e capiranno gli orrori fatti per il gusto della propria supponenza ma, sarà troppo tardi. Allora non ci sarà più il problema dei minareti perchè i musulmani si saranno stabiliti tranquillamente in S. Pietro.
Scusate, ma davanti a questi articoli non mi viene di scrivere nulla di positivo.

Frank ha detto...

Posso spezzare una lancia in favore della posizione dei Vescovi Svizzeri sui minareti? Essendo svizzero ho seguito tutta la campagna con attenzione (e anche un dibattito pubblico), e posso assicurarvi che la loro posizione era molto equilibrata e ponderata, sicuramente più di tutte le altre. In breve: essi non si nascondono i problemi legati all'islam e all'integrazione dei musulmani, che anzi ci sono e sono reali. Tuttavia, inserire nella Costituzione (perché l'iniziativa popolare, se accettata in votazione, va a modificare la stessa Costituzione e non una semplice legge!) un divieto esplicito contro i minareti, e solo contro di essi, è una misura eccessiva e discriminatoria, che non risolve nulla (su 300 centri islamici presenti in Svizzera, solo 4 sono dotati di minareto, ma assolutamente senza muezzin: non è certo questo il problema reale), rischiando anzi di fomentare la rabbia dei fondamentalisti nonostanti i musulmani godano, per il resto, di tutte le libertà di cui godono gli altri cittadini. Per regolamentare la costruzione di minareti sono sufficienti le norme del piano regolatore che valgono per gli altri edifici. I cattolici stessi sono stati per molto tempo vittime di simili discriminazioni nella Costituzione federale (divieto di erigere nuove diocesi, divieto di accogliere i gesuiti... e un altro ancora, che ora non ricordo) e i Vescovi, fedeli alla parola del proprio fondatore, non desiderano infliggere agli altri le stesse discriminazioni che i cattolici non amavano. Molto più importante sarebbe vegliare su ciò che viene insegnato nelle moschee, sulla qualità dell'integrazione. Per questo invitavano i cattolici a respingere l'iniziativa. Aggiungerò che, durante un dibattito a cui ho partecipato, il loro rappresentante è stato molto chiaro, parlando con il rappresentante musulmano: la soluzione ideale sarebbe stata che l'iniziativa fosse respinta ma i musulmani rinunciassero spontaneamente a sollevare controversie volendo costruire minareti, per dimostrare veramente di volersi integrare. Mi sembra proprio, quindi, che non si possa accusarli di relativismo. A lanciare l'iniziativa invece sono stati cristiani evangelici di stampo fondamentalista (che si fermano alla lettera della Bibbia), che non vedono proprio di buon occhio la Chiesa Cattolica. Guardate un po' voi...
Sulla questione del celibato invece non mi pronuncio. Ma accostare le due cose è scorretto.

massimo ha detto...

a volte mi sento un peso sul cuore a pensare al santo padre quando gli riferiscono queste cose,dobbiamo pregare per Lui e che lo ascoltino e gli obbediscano.la sventatezza di questo prelato non farà altro che aumentare la mia fedeltà.

incontentabile ha detto...

Frank, i fondamentalisti sono fondamentalisti, e per compiere azioni di intimidazione o di terrorismo non aspettano certo gli esiti dei referendum democratici. Di motivi gliene inculcano già abbastanza quelli che li addestrano. Oggi scatenano la loro rabbia per il diniego dei minareti, domani si scalderanno perché gli viene rifiutata la sharia, dopodomani perché non è consentita la lapidazione delle adultere o l'impiccagione degli omosessuali sulle pubbliche piazze. Non è certo quel genere di islam al quale ci si deve rapportare per stabilire alleanze e convivenze in europa o per valutare l'opportunità di una norma di legge. Se ogni stato dovesse sempre avere un occhio di riguardo per i fondamentalisti di casa sua sarebbe la paralisi istituzionale.

Frank ha detto...

Mah, non sono convinto, incontentabile: qui in Svizzera i musulmani conservano, in realtà, tutti i loro diritti davvero fondamentali e provengono dai balcani e dalla Turchia, per cui sono praticanti tanto quanto buona parte di coloro che passano per cristiani (...lo dico con una punta di amara ironia...). Ma questo voto darà ai fondamentalisti un'ottima scusa per farsi passare per vittime e chiamare le truppe a raccolta contro gli svizzeri che li odiano. Una scusa che prima non avevano e che non era proprio necessario dar loro (anche perché, appunto, dei tanti problemi che pone la convivenza... questo era proprio inesistente fino a quando non è stata lanciata l'iniziativa, ad opera di un partito notoriamente populista che non è nuovo a cercare di cavalcare gli umori della gente con soluzioni che sembrano ottimali ma che in realtà... non sono soluzioni). Purtroppo una votazione di questo genere non permette di esprimere opinioni approfondite, alla fine è sì o no, e il confine tra le due opzioni è spesso labile (l'ideale sarebbe stato che il Consiglio Federale proponesse un controprogetto, ma non è stato il caso). Comunque sono abituato a perdere votazioni ed accettare le scelte della maggioranza e non ho interesse a lanciarmi in un dibattito sulla questione su questo sito. In fondo, tutto questo resta, alla fine, un dibattito interno alla Svizzera. Ma sentir calar giudizi dall'esterno su come i Vescovi hanno gestito la situazione, da persone che non la conoscono bene, questo m'infastidisce.