martedì 25 agosto 2009

La salma di Wojtyla torna a Cracovia: uno scherzo da preti (Giancarlo Lehner)


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La salma di Wojtyla torna a Cracovia: uno scherzo da preti

di Giancarlo Lehner

Dai laici mi guardi Iddio, che dai preti mi guardo io.
Appresa la notizia della possibile traslazione della salma di Giovanni Paolo II da Roma a Cracovia, sulle prime ho pensato ad uno scherzo di cattivo gusto, se non peggio, visto che rimanda alla riesumazione di papa Formoso (891-896), ordinata dal pontefice Stefano VI. La salma di Formoso - 897 d.C. -, nel corso del cosiddetto «Sinodo del cadavere», fu rimessa sul trono in San Giovanni in Laterano, ed ivi, per la gioia degli avvocati accompagnatori, sottoposta a pubblico processo, con tanto di interrogatorio da parte delle toghe rosse cardinalizie. Un cretino, pardon, un pretino, fu incaricato di rispondere in luogo di Formoso, ovviamente confessando tutti i reati del mondo.
Il macabro rituale andò avanti con il taglio di tre dita della mano, quelle usate per consacrare, e lo strappo delle vesti papali. Alla fine della loro Mani pulite, pardon, troncate, Stefano VI ed il pool cardinalizio, che Dio li abbia in gloria, condannarono il morto a morte, nonché alla gogna ed allo scempio, avendo ordinato di trascinarlo ed esporlo al pubblico ludibrio per le strade di Roma e, in ultimo, di gettarlo alle ruelle del Tevere.
Comunque, la notizia riguardante la traslazione di Wojtyla è vera. Qualcuno ha proposto davvero lo spostamento. Certo, oggi, si tratterebbe non di processo post mortem, bensì di ritorno, con tutti gli onori, in patria; tuttavia, solo un grullo matricolato può dimenticare che i pontefici son di sepolcro a Roma e che, giammai, possono essere derubricati nei cimiteri delle periferie.
Possibile che i cattolici polacchi abbiano perduto la testa, sino a voler provincializzare il Papa più universale, cioè, alla lettera, più cattolico, della Historia? Nel corso dell’indagine, è saltato fuori che i primi a respingere siffatta ipotesi sono proprio i sospettati, dall’uomo della strada sino ai vertici del clero.
Il cardinale Stanislaw Dziwisz, ad esempio, non ha voluto neppure commentare, ribadendo che «il corpo del Papa polacco non deve essere toccato». Il cardinale Tadeusz Pieronek s’è sdegnato: «Tali panzane non possono essere prese sul serio. Non so perché se ne parla. Non c’è al mondo posto più degno di ospitare i resti di Giovanni Paolo II della Basilica di San Pietro».
Padre Grzegorz Rys, storico del cattolicesimo e rettore del seminario superiore di Cracovia, ha aggiunto: «Nella chiesa polacca non credo che ci sia nessuno interessato alla traslazione…». Insomma, neanche i «leghisti» di Cracovia c’entrano qualcosa con questa boutade estiva. Col caldo, si sa, le allucinazioni mediatiche colpiscono a fondo l’umanità dei bischeri. Già nell’afa dell’anno passato si lessero sfracelli, anzi macelli, sui resti dell’indimenticabile Giovanni Paolo II. Fu annunciato, infatti, che sarebbe stato fatto a pezzettini, per la soddisfazione dei fanatici delle reliquie: il cuore espiantato e trasferito tra le glorie nazionali del castello di Wawel; le ossa fratturate e assegnate qua e là con apposita lotteria. Alcuni parroci creduloni, storditi e travolti da siffatto sadico vociare, nel 2008, tempestarono i rispettivi vescovi, prenotando schegge di omeri, rotule, tendini, ulne, malleoli, per rendere illustri le loro chiesette e accrescere il numero dei fedeli. Presi dall’entusiasmo di poter vincere un osso di Papa, ignoranti totali di escatologia, non misero a fuoco che, giunta la fine del mondo e assegnate in eterno o la beatitudine o la dannazione, nella valle di Giosafat le anime dovranno rivestire corpi presumibilmente interi e non scampoli residuali. Allora, per mettere la parola «fine» a tante stupidaggini, dovette intervenire Dziwisz a ribadire che «le uniche reliquie sono l’ultima cartolina scritta dal papa e la registrazione della sua voce con l’addio ai fedeli».
Questa volta, però, per la grottesca reductio a papa Formoso di Giovanni Paolo II, non hanno colpa né i preti cracoviani di campagna, né Radio Maria e tantomeno i cattolici polacchi in generale, i quali, anzi, offesi e indignati, giustamente protestano.
Cu fu e chi fu? Alla fine dell’inchiesta, vero colpo di scena, ecco l’amara e triste verità: culpa tota nostra est. A tirare fuori la mattana della riesumazione a fini turistici della salma del Papa sono stati, infatti, alcuni italiani della redazione vaticana della Rai. Dai laici della Rai mi guardi Iddio, che dagli scherzi da prete mi guardo io.

© Copyright Il Giornale, 25 agosto 2009 consultabile online anche qui.

No comment...cerchiamo di evitare queste sceneggiate! I Papi non vengono spostati come pacchi, ma restano a San Pietro a meno che (in vita!) non abbiamo disposto altrimenti per testamento.
Certo che se ne sentono di "stranezze". Questo culto della personalita' mi lascia davvero interdetta.

R.

9 commenti:

Antonio Fais ha detto...

Servus Servorum Dei...ecco il bel titolo evangelico che Gregorio Magno prese per sé e i suoi successori contro la conclamata e universale superbia dei Patriarchi di Costantinopoli.
Quando un Vescovo inizia a fregiarsi di titoli... non si sa dove andrà a finire.
Diocleziano Augusto ripeteva sempre :dove sono io lì c'è Roma.
Sorsero pertanto... le Nuove Rome.
Nuova Roma poteva esser definita ogni sede imperiale e quindi Ravenna, Treviri, Milano,Nicomedia...
Ma la Roma Eterna,vera, era e sarà sempre solo una.
Mi viene in mente Giulio II che voleva per sé un monumento grandioso in San Pietro...poi le sue ossa finirono mescolate in modo anonimo con quelle dello zio Sisto IV.
Oh! follia degli uomini!

Antonio Fais ha detto...

Una voce dal sen fuggita...
Speriamo non succeda come ad Alessandro Magno quando Tolomeo I Soter intercettò il corteo funebre che lo riportava dalla Persia in Macedonia e sequestrò il feretro...
Tre secoli dopo il saggio Augusto nel contemplare Alessandro disse:
Ho visto solo un cadavere.
Meditino le Eccellenze,i Monsignori e i Reverendi della Polonia...e non!

Anonimo ha detto...

A meno che il papa stesso non disponga nel testamento...se non ho cattiva memoria nelle varie edizione del test.del Papa polacco si accennava anche a questa possibilità se i vescovi lo ritenevano opportuno...ci mancherebbe solo di vedere questo poi le avremmo viste proprio tutte.Che rimpianto però per i bei testamenti spirituali degli altri Papi .Un parroco di campagna

Anonimo ha detto...

Quà l'unica cosa da biasimare è l'ignoranza del giornalista secondo il quale al Giudizio Universale i corpi dovranno essere in qualche mnisura integri.
Il Dio che ha tratto l'uomo dal fango non riuscirà a trovare anche i più piccoli ossicini o frammenti fossero pure sperduti nell'universo?

Anonimo ha detto...

Lehner ha assolutamente ragione, Raffa, anche se arriva con oltre un paio di mesi di ritardo. Più che interdetta io sono rimasta scandalizzata quando ho letto la proposta avanzata da Giuseppe De Carli, sul blog Rai Vaticano:
UNA PROPOSTA DEL NOSTRO BLOG: RIPORTIAMO PAPA GIOVANNI PAOLO II IN POLONIA del 15/06. Qui trovi i miei commenti con relativa risposta piccata di De Carli.
Il nostro blog anche su Facebook! Ecco i primi commenti alla proposta su Giovanni Paolo II del 18/06.
Ho già definito tale proposta una carnevalata idolatrica. Che dire di più?
Alessia

euge ha detto...

Cara Raffaella, condivido sicuramente il tuo " no comment" Non molto tempo fà, non ricordo dove l'ho letto, ma, si parlava addirittura di prelevare il cuore del Pontefice, per destinarlo come reliquia non ricordo in quale castello della Polonia. Sono rimasta inorridita!!!!!!!!!
Mi auguro che non avvenga nulla di tutto questo e che Giovanni Paolo II possa rimanere in San Pietro dove tanti pellegrini gli rendono il loro omaggio e si fermano a pregare con lui.

laura ha detto...

A qualcuno il caldo dà alla testa. Niente da dire. Il papa è il succerssore di Pietro e PETRUS est hinc. Cè scritto anche in greco sulla toma del principe degli Apostoli.

Antonio Fais ha detto...

Ricordo a onor del vero che dopo il decesso dei Papi, da Sisto V a Leone XIII, venivano prelevati i cuori e i Praecordia e poi collocati in una urna nell'abside della Chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio in Roma(Trevi) parrocchia sotto la cui giurisdizione ricadeva e ricade il Palazzo Apostolico del Quirinale già residenza stabile dei Papi.
Ricordo inoltre che l'usanza di prelevare il cuore è antichissima. Nella Basilica dei Santi XII Apostoli in Roma si trova un bel sepolcro di marmo rosso, opera di F. Valle del 1737,
di Maria Clementina Sobieski moglie di Giacomo III Stuart il Vecchio Pretendente spodestato per la Fede.
Recita l'iscizione scolpita e dorata:
HIC CLEMENTINAE REMANENT PRAECORDIA NAM COR
CAELESTIS FECIT NE SVPERESSET AMOR
MARIAE CLEMENTINAE MAGNAE BRITANNIAE ET C. REGINAE
FRATRES MIN. CONV.
VENERABVNDI PP.

Cindy ha detto...

Ormai la cerimonia di beatificazione non può essere così lontana e e in quel momento il corpo di GPII sarà traslato in basilica come è successo con Giovanni XXIII. Quindi anche per motivi di praticità è meglio lascirlo dov'è anche perchè si rischia che arrivi in patria a pezzettini...
Se proprio volevano sottolineare la sua appartenza alla terra polacca potevano (al momento della morte non dopo) seppelirlo nella cappella dei polacchi sempre nelle grotte vaticane.
Comunque non tutti i papi sono spolti li solo una ventina su 265. Gli altri sono sepolti in altre chiese dell' urbe o altrove.