lunedì 10 novembre 2008

Discorso di Benedetto XVI su Pio XII: il commento di Politi


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Basta polemiche, Pio XII un dono di Dio

CITTA' DEL VATICANO

Basta polemiche unilaterali, Pio XII è stato un «eccezionale dono» per la Chiesa. Papa Ratzinger tronca d' autorità la discussione sul controverso atteggiamento di Pacelli durante la stagione del nazismo. Il suo pontificato, dichiara, costituisce una «preziosa eredità» per la Chiesa.
L' intervento, pronunciato ad un congresso sul magistero di Pacelli, dà l' impressione di un' inarrestabile escalation di Ratzinger verso la beatificazione di Pio XII.
Troppi sono stati in poche settimane i pronunciamenti in tal senso. Il 9 ottobre, durante la messa solenne celebrata in presenza dei vescovi di tutto il mondo venuti per il Sinodo, Ratzinger elogia incondizionatamente Pacelli, sottolineando che agì in difesa degli ebrei «in segreto e in silenzio» per salvarne il maggior numero possibile. Il 4 novembre il segretario di Stato vaticano Bertone conferma ai giornalisti che il processo di beatificazione «va avanti come tutte le cause: aspettiamo il decreto sull' eroicità delle sue virtù e poi il miracolo». Quarantott' ore dopo, con parole durissime, il cardinale Bertone ribadisce che la causa «è un fatto religioso, che esige di essere rispettato da tutti, ed è di esclusiva competenza della Santa Sede». Sul silenzio di Pio XII, incalza il porporato, si è creata una «leggenda diffamatoria» diffusa da sovietici e comunisti. Benedetto XVI ha dichiarato ieri che negli ultimi anni l' attenzione su Pacelli si è concentrata «in modo eccessivo su una sola problematica, trattata per di più in modo unilaterale». Invece Pio XII fu figura di grande spessore storico-teologico, «diplomatico compito, eminente giurista, ottimo teologo», citato oltre mille volte negli interventi dei partecipanti al concilio Vaticano II: secondo soltanto alle Sacre Scritture. A ottobre il portavoce papale Lombardi ha dichiarato che la causa è «oggetto di approfondimento e riflessione» da parte del pontefice, ma in Vaticano la sensazione di molti è che Ratzinger, dopo aver esitato, abbia deciso di andare fino in fondo con la beatificazione, senza sottostare a pressioni esterne.

In Curia è forte il partito di coloro che si dichiarano «irritati per le intromissioni» provenienti dall' ebraismo e sostengono che bisogna smettere di essere «sotto ricatto» da parte di personalità in Israele e fuori, che rimproverano continuamente alla Santa Sede il suo comportamento durante la Shoah.

Sono frasi testuali, che si colgono negli ambienti di Oltretevere, anche se off record. C' è, tuttavia, chi nel palazzo apostolico spera nel rinvio fino all' apertura degli archivi vaticani. Ma servirebbero sei anni di attesa per l' accesso e un altro paio per l' esame da parte degli studiosi. Un tempo lunghissimo. In tal caso Benedetto XVI potrebbe essere accusato dai settori più intransigenti della Chiesa di non avere avuto il coraggio di portare agli altari Pio XII. Resta comunque l' intento di Benedetto XVI di mantenere buone relazioni con l' ebraismo. Oggi a Budapest il cardinale Kasper si incontra con il «Comitato ebraico di consultazioni inter-religiose» per un' azione comune contro l' antisemitismo nell' Europa dell' Est. Ratzinger ha insistito ieri particolarmente sulle virtù cristiane di Pacelli: la «ferma volontà di donarsi a Dio senza risparmio», la sua intensa preghiera, la vita animata dall' amore per Cristo, la Chiesa e l' umanità. Quasi a motivare una futura beatificazione con argomenti spirituali al di là del giudizio storico-politico (come fece Wojtyla per Pio IX). Volontè dell' Udc: «Dannoso attardarsi, si passi alla beatificazione».

© Copyright Repubblica, 9 novembre 2008 consultabile online anche qui.

Chissa' come mai, al tempo della beatificazione di Pio IX, accusato di essere molto piu' antisemita di Pacelli, nessuno oso' attaccare in modo tanto feroce Papa Wojtyla.
Forse e' il nome del Pontefice a fare la differenza? O la sua nazionalita' di origine?
Chissa'...
A proposito di pressioni su Benedetto XVI:


Zevi: Resta una figura ambigua rimase zitto di fronte all' Olocausto (La Rocca)

3 commenti:

euge ha detto...

La risposta alla tua domanda purtroppo, è quasi scontata ....... la nazionalità! E poco importa se ieri durante l'Angelus il Papa ha ricordato una tragedia che sì p'artì dal suo paese ma che sfociò nella shoa; poco importa, se a condannato un episodio così feroce e disumano ed ha auspicato che simili crudeltà non si ripetano mai più; già poco importa perchè comunque rimangono parole dette da un tedesco.
Evviva la meschinità.

euge ha detto...

Scusate mi è partita una a senza H

LA FRETTA!!!!!!

mariateresa ha detto...

a me sembra che Politi rimastichi, come argomenti contro Pio XII, il lodo Melloni, che ripete diligentemente come noi le poesie a memoria delle elementari. Del resto il discorso non si può liquidare in tre righe dentro a un articolo breve.Ma lui lo fa per tenere mobilitate le masse contro l'oscurantismo. Una nobile missione.