martedì 1 dicembre 2009

Il massimo dell'ipocrisia: coloro che hanno esultato per la sentenza sul Crocifisso ora si strappano i capelli per i minareti

Provate a leggere i titoloni dei giornaloni di oggi e soprattutto dei quotidiani di partito.
Ma direttori, giornalisti e commentatori non ce la fanno proprio a considerare i lettori persone intelligenti che colgono l'ipocrisia e il doppiopesismo?
C'e' da rimanere di stucco...
Non entro nel merito del referendum sui minateri, mi interessa pero' sottolineare la politica dei due pesi e delle due misure.
Addirittura c'e' chi prospetta sanzioni per la Svizzera perche' avrebbe adottato un provvedimento razzista e xenofobo, contrario alla liberta' religiosa.
Da notare che si vieta la costuzione di nuovi minareti, non di nuove moschee.
Mi chiedo se i salotti buoni si sarebbero scatenati allo stesso modo se fosse stato impedito alla Chiesa Cattolica di costruire minareti.
Ah, che sciocca! La risposta c'e' gia'! Ci sono Paesi in cui e' vietano costruire chiese e nessuno leva alta la propria voce, tanto meno certi circoli politicamente corretti.
Sanzioni per l'Arabia Saudita? Non penso proprio...
Che ipocrisia...che schizofrenia preoccupante!

R.

15 commenti:

massimo ha detto...

sto ascoltando rete 7,mi sento offeso,ma credono tutti che noi ascoltatori e lettori siamo dei deficenti ?

Anonimo ha detto...

sperano che siamo tutti rin... ehm rimbambiti dal Grande Fratello 10

incontentabile ha detto...

ehhhh, il territorio dell'Arabia Saudita è sacro all'islam, dovremmo saperlo! Quindi è cosa buona e giusta che ci sia il divieto di costruirvi chiese! E peggio per noi che abbiamo territori laici in cui proclamiamo la libertà di culto.

Anonimo ha detto...

Hanno definitivamente gettato la maschera. Gli stati europei (appartenenti o meno alla UE) sono quasi tutti ormai governati dalle stesse lobby (più o meno filo massoniche, più o meno intenzionalmente tali) unite da un comune odio nei confronti della Chiesa Cattolica e del Santo Padre. In esse la democrazia è solo un manto ipocrita: essa vale se e fino al punto in cui il popolo la pensa come loro. In caso contrario la democrazia è da limitare con la Costituzione. E se questa non basta ecco il Trattato di Lisbona che i popoli non hanno approvato. E se nemmeno questo basta ecco la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo.
Chi ha onestà intellettuale non può più seriamente negare questa evidenza.
Alberto

un passante ha detto...

e se da parte islamica anzichè sentirsi perseguitati cominciassero a chiedersi il perchè di questo no da parte di gente che in passato non ha avuto dubbi nel tenere aperte le porte del proprio paese? I mea culpa devono farli solo la chiesa e l'occidente? Certo...le solite nostre colpe del passato... ma qualcosa che non va nel presente in una certa cultura, dominante in paesi che non sempre spiccano per libertà, ci deve pur essere se tutti la temono. Qui, come facevano notare ieri in tanti, la religione non centra e nemmeno la paura del diverso in senso stretto. Nessuno probabilmente avrebbe sentito la necessità di tale iniziativa contro templi buddisti. E' paura di una cultura invasiva che difficilmente riesce a prendere le distanze dai paesi di origine e dai propri fondamentilismi condannandoli pubblicamente. Tutti preoccupati per i minareti della Svizzera in questi giorni, ma del nucleare iraniano non si preoccupa nessuno, tranne forse il popolino basso, quello xenofobo e razzista, che però, guarda un pò, non nega il diritto ad esistere di nessuno stato e sharia, apostasia e fatwe tra i più anziani in larga parte nemmeno sa cosa siano, perchè fino a poco tempo fa erano concetti che nulla avevano a che vedere col nostro mondo, quello che fin qui ci ha permesso la libertà e di guardare con serenità agli altri che arrivavano da lontano . Ora invece accade che anche nel nostro quotidiano qualcuno si senta limitato, inibito nella propria espressività per timore, e che lo confessi con tranquillità, come un qualcosa che ormai fa parte della nostra cultura.Da qualche parte comincia addirittura ad aleggiare un possibilismo per la sharia.. Ne sentivamo il bisogno di questo? Ma nessuno si accorge nei dibattiti televisivi quanto sia difficile estorcere agli imam condanne su violenze alle donne o certi estremismi? Arrivano, certo, dopo espressa e spesso ripetuta domanda del conduttore, ma mai in maniera eclatante e spontanea. E c'è sempre un ma...però...bisogna capire....
Il gioco di far cadere tutte le colpe sull'occidente, condannato alla purificazione eterna dalle proprie colpe, mi pare che stia degenerando. E con i mea culpa dei nostri politici e intellettuali continuiamo solo a fornire alibi alle dittature locali
Certo, piacerebbe a tutti un Islam come quello del principe giordano, ma purtroppo è elitario e minoritario, anche se i nostri intellettuali paiono conoscere solo quello

laura ha detto...

forse abbiamo chiuso la stalla dopo che i buoi sono fuggiti.....

Non so quanto si possa riparare a tutto il lassismo e il disimpegno morale nel quale siamo caduti e all'indifferenza verso chi, ormai da decenni, dileggia i simboli della nostra fede e offende il Papa

Anonimo ha detto...

non si può paragonare l'arabia con l'italia! uno è uno stato laico, l'altro no! il paragone va fatto tra l'arabia e la città del vaticano: si possono costruire moschee in vaticano?

Raffaella ha detto...

Parliamo della Turchia?
Si possono liberamente costruire chiese?
E in Egitto? Somalia?
R.

Anonimo ha detto...

Intanto leggiamo l'auspicio di tal Msg Brunner neo presidente della Conferenza episcopale svizzera :
Sì ai minareti e sì all’abolizione del celibato
http://www.fattisentire.org
Chissà come si propone di realizzare il proprio progetto. Presenterà firme in Vaticano?
Alessia

Anonimo ha detto...

Chiariamoci le idee con Padre Samir:
VATICANO - MEDIO ORIENTE
P. Samir: Islam nella paralisi e nella guerra; occidente senza memoria
da Asianews
Alessia

Anonimo ha detto...

in Turchia le chiese, se non ricordo male, possono essere solo "interne", cioè affacciarsi cu corti e non possono avere visibilità esterna. Mi pare se ne fosse parlato in occasione della visita del Papa nel dicembre 2006.
E' la laicità islamica, bellezze!

Marco ha detto...

A me non sembra che le due questioni siano paragonabili, quindi neanche le reazioni in merito. Tra le significative differenze una in particolare ci aiuta a capire perché essere delusi da ciò che è avvenuto in Svizzera non è incoerente con l’essere soddisfatti per la sentenza europea: la sentenza europea era a difesa della libertà di credere e del principio secondo cui ogni religione, in uno stato laico, ha eguale valore, per cui se la presenza del simbolo di una sola particolare religione nei luoghi pubblici adibiti all’educazione dei ragazzi viene considerata la norma si ha una violazione di tale principio; le motivazione dietro al “no svizzero” invece, come bene ci mostra il comunicato dei lefebvriani presente in qualche post più indietro, non è a DIFESA dell’egualità del valore della credenza di tutti, o della laicità dello stato, bensì CONTRO la diffusione della religione islamica. Cito: “la Fraternita' aveva ''invitato tutte le persone di buona volonta' a non sostenere la propagazione della dottrina islamica e a votare si' all'iniziativa contro la costruzione dei minareti''. Non è tanto, come si è detto anche qui, la questione dei minareti in sé ma il sentimento di chiusura, di antagonismo, di rivalsa, che emerge dalle motivazioni per cui si deve questa “vittoria”, per non parlare della visione limitata che si ha della religione islamica. Riguardo al paragone con altri Stati, come Turchia o Egitto, usare come modello di riferimento esempi in negativo non ha mai aiutato nessuno, “se loro non ci rispettano nei loro Stati perché noi dovremmo rispettarli nei nostri?” è un ragionamento che a me pare decisamente misero.

azzeccagarbugli ha detto...

in Vaticano ci sono musulmani che reclamano di professare la loro fede? Non mi risulta, mentre in Arabia Saudita i cristiani ci sono, ma che devono nascondere la propria religione. Nemmeno questo è un paragone che si può fare?

Alessandra Mirabella ha detto...

A me risulta che in Vaticano chiunque possa pregare il Dio che vuole. Mi spiego: se un dignitario islamico in visita chiede di poter pregare perchè è l'ora canonica nessuno glielo vieterebbe.

E certo non lo perquisiscono e gli tolgono il Corano se lo ha...Mi risulta invece che in Arabia Saudita non si possano introdurre Bibbie, Rosari etc. etc. In più è vietato pregare anche in casa propria pena il carcere...

euge ha detto...

forse abbiamo chiuso la stalla dopo che i buoi sono fuggiti.....

Non so quanto si possa riparare a tutto il lassismo e il disimpegno morale nel quale siamo caduti e all'indifferenza verso chi, ormai da decenni, dileggia i simboli della nostra fede e offende il Papa

Cara laura, credo che tu abbia centrato il problema. Ma, credo e ne sono convinta che il lassismo di cui tu parli, non sia stato tutta farina del sacco diciamo così " laico " ma, della parte più grossa di questo assurda situazione, ne sono responsabili anche nella chiesa, tutti coloro che si arrogano il diritto di tentare di modificare il magistero e quindi l'insegnamento di Cristo e della Chiesa, ad immagine e somiglianza di una modernità che ben altri valori offre. Non vorrei poi dimenticare gesti, come il famoso bacio al corano e le miriadi di scuse che sono state elargite con troppa parsimonia in passato; in quel momento sono sembrati passi in avanti ma, a distanza di tempo, si sono rivelati gesti che hanno contribuito con il passare del tempo, alla situazione che viviamo oggi di cui ora Benedetto XVI ne porta sulle spalle tutto il peso e che in futuro sicuramente, si riveleranno ancora più disastrosi se, non ci si mette in testa che per primi noi dobbiamo rispetto al Papa, al magistero, ai nostri simboli religiosi e perchè no alla nostra tradizione che, interpreti cervellotici, vorrebbero cancellare servendosi del Concilio Vaticano II che ben altro dice nei suoi documenti.