venerdì 24 aprile 2009

Il Papa indossa la “kefiah” di due ragazzi di Betlemme. Benedetto XVI ha subito accettato il dono ringraziando (Giansoldati)


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Il Papa indossa la “kefiah” di due ragazzi di Betlemme

Benedetto XVI ha subito accettato il dono ringraziando

di FRANCA GIANSOLDATI

CITTA’ DEL VATICANO

Il copricapo simbolo della lotta palestinese dal quale Yasser Arafat non si separava mai, ieri mattina, al termine dell’udienza generale in piazza san Pietro, ha fatto capolino sulle spalle di Papa Ratzinger.
Questione di un attimo, sufficiente però per immortalarlo in un’insolita foto opportunity: Benedetto XVI con la kefia appoggiata sulla mantellina candida, non è di certo un’immagine che si può vedere tutti i giorni e che, secondo alcuni, potrebbe anche creare qualche imbarazzo alla diplomazia vaticana, specie dopo la decisione della Santa Sede di non abbandonare la conferenza sul razzismo a Ginevra, summit reso incandescente dai toni antisemiti del presidente iraniano.
Due ragazzi arabi cristiani di Betlemme, un giovane e una giovane, ammessi dalla Prefettura della Casa Pontificia sul sagrato della basilica assieme a personalità varie ed ambasciatori per un breve scambio di parole, una stretta di mano e l’immancabile fotografia, hanno sorpreso col loro slancio generoso e spontaneo: ad un certo punto la ragazza ha allungato al Papa il copricapo tradizionale della cultura araba che indossava sulle spalle.
Un gesto generoso ma non neutrale. Era quasi mezzogiorno. I ragazzi sorridevano e parlavano col Papa probabilmente dell’imminente viaggio in Terra Santa che compirà a breve.
Tra i luoghi che toccherà ci saranno anche Betlemme, la Grotta della Natività, il Caritas Baby Hospital e una visita - fortemente voluta dai palestinesi, proprio come avvenne nel 2000 anche con Giovanni Paolo II - ad un campo profughi. In questo caso il campo scelto è quello di Aida, situato alle porte della cittadina nella quale nacque Cristo.
Papa Ratzinger ha accettato il dono ringraziando amabilmente mentre il segretario don Georg, attento a che niente possa essere fuori posto, è subito intervenuto per togliere la kefia dalle spalle del Papa.
I due giovani appartengono a un gruppo di 27 pellegrini della parrocchia Campo dei pastori di Betlemme.
L’immagine del Papa con la kefia ha fatto subito il giro del mondo. Sollevando perplessità in Israele ma apprezzamenti all’interno del mondo arabo.
E’ scontato pensare che questo gesto verrà commentato positivamente dal segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, atteso in Vaticano per una udienza privata tra qualche giorno (24 aprile). Moussa che si trova a Roma per una conferenza nell’ambito della presidenza italiana del G8, oltre al pontefice incontrerà anche il presidente della Repubblica Napolitano e il premier Berlusconi.
Intanto, alla vigilia del viaggio del Papa in Terra Santa, vengono avanzate specifiche richieste dal governo israeliano. Come quella di cancellare l’incontro in Vaticano tra il Papa e il sindaco di Sakhnin, una città araba israeliana nel nord del Paese abitata da una minoranza di cristiani.

© Copyright Il Messaggero, 23 aprile 2009 consultabile online anche qui.

Viva la spontaneita' e la freschezza di Papa Benedetto!
Ma chissenefrega della diplomazia...:-)

R.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Intanto, alla vigilia del viaggio del Papa in Terra Santa, vengono avanzate specifiche richieste dal governo israeliano. Come quella di cancellare l’incontro in Vaticano tra il Papa e il sindaco di Sakhnin, una città araba israeliana nel nord del Paese abitata da una minoranza di cristiani.

Bello No????? Pretendere dal Papa il rifuto di ricevere un sindaco di un paese che ha una piccolissima comunità cristiana.
E poi sarebbero gli arabi gli estremisti.