sabato 15 novembre 2008

Rosso "malpela" i pensieri, i proclami e la tanta confusione intorno ad Eluana


Vedi anche:

Nella clinica dell’ultimo viaggio dove aspettano la morte di Eluana (Mattioni). L'appello delle suore

Il giurista D'Agostino: sulla ricostruzione della volontà di Eluana le prove sono indiziarie e fragili

Lucetta Scaraffia: La sentenza per Eluana, che significa l'introduzione di fatto dell'eutanasia in Italia, è una sconfitta per tutti (Osservatore Romano)

Binetti (PD) e Bianconi (PDL): Vergognoso il sondaggio del TG1. Mi associo!

Massimo Franco: Santa Sede e Stati Uniti all'indomani del voto (Osservatore Romano)

All’indomani della sentenza su Eluana Englaro, la riflessione di mons. Fisichella, del prof. D’Agostino e del dottor Sanna (Radio Vaticana)

Giuliano Ferrara: "Fatele un’iniezione letale"

"Caso" Englaro: raccolta di articoli

Il giurista Iadecola: "Sbagliata la sentenza dell’ottobre 2007. Incerti stato della donna e ricostruzione della volontà" (Negrotti)

De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul coma di Bologna: «Agghiaccianti ripercussioni» (Bellaspiga)

Roccella: «Non esistono volontà certificate di Eluana. Esiste una sentenza che è una ricostruzione» (Santamaria)

Lupi: "Così la Cassazione uccide un’innocente, ora la legge per evitare che accada di nuovo"

Dottor Melazzini: "Anch'io mangio grazie a un sondino, e dico che questa sentenza è un omicidio"

Addio Maggiolini, il vescovo che amava Libero (Farina)

Mons. Fisichella: «Se qualcuno gioisce per questa sentenza, io provo compassione per lui» (Il Giornale)

Mario Giordano sulla sentenza che autorizza la morte di Eluana: "Un orrore che ci divorerà"

Prof. Dolce: "Inutile usare eufemismi, togliendo il sondino morirà di fame e di sete" (Lambruschi)

D'Agostino: "Avallata l'eutanasia senza il coraggio di chiamarla per nome"

Un pensiero per Eluana...

Mons. Fisichella sul dibattito sulla vita umana: "Aperti alla ragione senza fondamentalismi" (Osservatore Romano)

IL TESTO DELLA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE CHE AUTORIZZA LA MORTE DI ELUANA

Lupus in pagina

a cura di Rosso Malpelo - Gianni Gennari

Pensieri, proclami e tanta confusione

Letture. Ieri "Unità", prima pagina, foto di Eluana e grande scritta: «Libera». Di che? Da che? E di chi? Già: "Riformista" (p. 1), «Eluana se ne andrà. Ma che faremo per quelli che restano?»; "Italia oggi" (p. 5), «Ora in Italia sono 2.500 i malati a rischio»; "La Stampa" (p. 2), «Una madre: "farò lo stesso con mio figlio Paolo, affetto da Sla"»; stessa "Stampa" (p. 3), «Beppino Englaro: "ringrazio le suore Misericordine per le cure che hanno riservato in tutto questo tempo a mia figlia, ma ora è arrivato il momento di lasciarla in pace"».

Loro, le suore, dicono «lasciatela in pace a noi», e la risposta è: grazie per il passato, ma ora togliete il disturbo.

"Corsera" (pp. 2/3): Presto il trasferimento a Udine, «stanza a pagamento», e con fretta: «Ora non resterò un minuto di più in questo inferno». Poi ci sono i proclami. Giuliano Pisapia ("Il Giornale"): «Per me quella di Eluana non è vita».

Sottovoce: qualcuno disse che ebrei e neri non avevano piena dignità di vita umana, e il Vazzoler oggi dice che chi non è nato e chi è nato ma non è sano, non è persona umana" Si può?

Su "Repubblica" (p. 1) dal saggio supremo leggi che «Eluana è morta 16 fa»! Manca "anni", e forse anche qualcos'altro. Fa eco "La Stampa" (p. 5): «il padre Beppino ha già visto morire la figlia 16 anni fa». Però "Liberazione" annuncia il vero liberatutti: «Eluana, ora puoi morire in pace»! E " ci mancava " purtroppo leggi anche chi pare ragionare diversamente, ma sceglie lo stesso bersaglio: «Forse le chiese cristiane un giorno insegneranno che Eluana non è una persona» ("Il Foglio", p 1). Anche la confusione fa pensare.

© Copyright Avvenire, 15 novembre 2008

Tutto da sottoscrivere pienamente tranne la critica a Ferrara!
Il direttore del Foglio ha lanciato una provocazione molto intelligente su cui la Chiesa e' chiamata a riflettere.
Forse la confusione nella mente dei cittadini, soprattutto dei Cattolici, non deriva solo dalla secolarizzazione e dal venire meno di certi valori, ma anche dalle affermazioni di certi prelati sedicenti "moderni e misericordiosi" che scrivono di avere dubbi e di non sapere esattamente quando nasce la vita.
La Chiesa colga l'occasione per riflettere su se stessa e riformuli la sua predicazione per insegnare cio' che dice il Vangelo e non cio' che pensano i mass media.
Prenda come modello il professor Ratzinger, ora Benedetto XVI
.
R.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E proprio vero Raffaella! Il coro poli(dis)fonico di questa nostra Chiesa contribuisce molto alla confusione che regna nel "popolo" cattolico e nella mentalità comune.
I "Ratzinger" sono proprio troppo pochi!

euge ha detto...

La dichiarazione di Martini che afferma che non si può sapere quando la vita ha inizio e quando a fine, contrasta pienamente su quanto fino ad adesso è stato dichiarato e difeso nelle encicliche di vari Pontefici. E' ora che la Chiesa smetta di gettare confusione nell'animo di coloro che sono credenti ma, che vedono in queste parole, un contrasto pieno con ogni forma di magistero. Da questi contrasti e soprattutto da queste affermazioni, i discorsi , le omelie, le catechesi di Benedetto XVI appaiono sicuramente come pensieri lontani anni luce da questa nostra realtà ma, non è così; perchè per quanto mi riguarda e non lo sostengo soltanto io, andate a leggere le Encicliche di Benedetto XVI, di Giovanni Paolo II e di Paolo VI per citare i più recenti, la vita ha inizio dal concepimento non da un momento X del quale non si conosce nulla ed ha termine quando Dio decide e non gli uomini, che è giunta l'ora di tornare al Padre. Siamo sue creature; l'uomo ha il dovere di difendere il dono della vita sempre e comunque anche nelle circostanze più controverse; ma, la vita dell'uomo oggi, non ha alcun valore e nessuna dignità lo abbiamo costato proprio, seguendo l'episodio amaro e sconcertante di Eluana Englaro.
E' tutto molto triste e questa nostra Chiesa, dimostra una volta di più attraverso i suoi ministri ed alcuni in particolare, di non saper fare chiarezza e di volersi adeguare ad un epoca in cui il relativismo ha raggiunto anche gli altari. Come già mi è capitato di dire RINGRAZIO DI DIO PER IL DONO DI BENEDETTO XVI. Quel Prof. Ratzinger, quel Prefetto tanto odiato, calunniato ed infamato nel passato come ora, ma, che a differenza di altri osannati ed appoggiati da certa stampa, parla ai cuori della gente ed apre le menti e fa ragionare; cosa pericolosa per chi gioca le sue battaglie usando la massa.
Affidiamoci al nostro Pontefice perchè solo da lui avremo parole capaci di darci conforto nella fede, in un momento storico, nel quale il male si sta sempre più impadronendo degli animi e dei cervelli degli esseri umani; nel quale il debole e l'indifeso sono vittime dell'arroganza umana che si vuole sostituire a Dio.

Anonimo ha detto...

Anch'io come te, Cara Eugenia, spero di sentire presto la voce di Papa Benedetto in questa ore buie!

Anonimo ha detto...

che possa esserci una certa confusione su temi di questa gravità lo posso anche capire, però devo dire che non mi stanno piacendo molto quei cattolici che, fino a qualche mese fa, negavano la necessità del testamento biologico mentre ora ne sembrano essere diventati i più accesi sostenitori: francamente, mi sembrano incoerenti e mi danno l'impressione di annaspare parecchio nel mare magnum del "male minore", che prima o poi finisce col risucchiare via tutto (è successo anche per l'aborto). Non molto tempo fa affermavano con convinzione che la nostra Costituzione prevede il diritto al rifiuto dell'accanimento terapeutico, ma che mai e poi mai la stessa legittima forme di eutanasia, anche passiva, e che in ogni caso nutrizione e idratazione non possono considerarsi forme di accanimento terapeutico. Una posizione netta e rigorosa, condivisibile o meno, ma chiara e- aggiungo io- difendibilissima anche dal punto di vista giuridico.
Ma è bastato che iniziasse il martellamento mediatico sul doloroso caso di Eluana, che i radicali mettessero in campo le consuete accuse di disumanità alla Chiesa Cattolica che, a loro dire, terrebbe sotto scacco la maggioranza dei politici impedendo di fatto il varo di una legge sul testamento biologico (ci sono missili crociati puntati su Montecitorio o sul Palazzaccio della Cassazione?)e priverebbe i malati della libertà di decidere, onde i loro familiari sono costretti a ricorrere al giudice, perché la loro convizione si sgretolasse e li trasformasse in fautori della legge sul fine-vita, ormai diventata il male minore.
Che poi, quella del male minore, è una catena che non finisce mai. Il prossimo anello, sospetto, sarà appunto quello dell'iniezione letale. Per il momento quasi nessuno ne parla (a parte la provocazione di Giuliano Ferrara, che comunque mi ha indotto a riflettere), ma ci arriveremo.
Un caso doloroso di persona alla quale si deciderà di sospendere idratazione e alimentazione, magari una persona in stato vegetativo persistente da un numero di anni un po' inferiore a quello di Eluana, per cui sarà legittimo nutrire forti dubbi sulla sofferenza che proverebbe: ecco allora la soluzione più umana e più pietosa possibile, la sedazione letale che elimini qualsiasi rischio di agonia. E ancora una volta se qualcuno tentennerà a compiere l'ulteriore passo partirà la solita scarica di accuse alla Chiesa, additata come mostro sadico che preferisce sapere che le persone muoiono di fame e di sete piuttosto che mostrare il suo volto materno e comprensivo e lasciare che tante persone malate e menomate si addormentino in modo indolore. E noi cattolici che faremo, saremo di nuovo pronti a dire di sì perché ormai anche quello sarà diventato il male minore?