domenica 19 aprile 2009

Aids, il Vaticano al Belgio: intimidazioni contro il Papa. «Una campagna mediatica senza precedenti» (Vecchi)


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Aids, il Vaticano al Belgio: intimidazioni contro il Papa

«Una campagna mediatica senza precedenti»

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CITTÀ DEL VATICANO — L’ambasciatore del Belgio ha fatto qualche giorno di anticamera, prima di essere ricevuto nella Segreteria di Stato vaticana. Da un paio di settimane era latore della «condanna» votata il 3 aprile dalla Camera belga contro Benedetto XVI e le sue considerazioni su preservativi e Aids, definite «inaccettabili». Quando l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati — il ministro degli Esteri vaticano — lo ha infine convocato, mercoledì, si sapeva benissimo ciò che il diplomatico avrebbe trasmesso.
Una protesta senza precedenti come la risposta della Segreteria di Stato, mai così rapida e secca: la nota diffusa ieri «prende atto con rammarico di tale passo inconsueto nelle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Regno del Belgio» e «deplora che una assemblea parlamentare abbia creduto opportuno di criticare il Santo Padre».
Parole già abbastanza dure, nel linguaggio diplomatico. Ma è a questo punto che la nota vaticana si fa più severa: tali critiche, si legge, sono state fatte «sulla base di un estratto d’intervista troncato e isolato dal contesto, che è stato usato da alcuni gruppi con un chiaro intento intimidatorio, quasi a dissuadere il Papa dall’esprimersi in merito ad alcuni temi, la cui rilevanza morale è ovvia, e di insegnare la dottrina della Chiesa».
Il riferimento è alle parole di Benedetto XVI nel viaggio verso Camerun e Angola. Il Papa aveva risposto all’obiezione di chi considera la posizione della Chiesa sull’Aids non realistica e inefficace: «Io direi il contrario. Penso che la realtà più efficiente, più presente e forte nella lotta contro Aids sia proprio la Chiesa cattolica con le sue strutture, i suoi movimenti e comunità». Quindi aveva aggiunto: «Non si può superare questo dramma con la distribuzione di preservativi, che al contrario aumentano il problema ».
La polemica è nata soprattutto per quell’«aumentano». Nel contesto, hanno ripetuto in Vaticano, significava che pensare di debellare l’epidemia diffondendo condom sarebbe illusorio e quindi pericoloso. L’Osservatore Romano, in un articolo titolato «Oltre il pregiudizio», ha ricordato ieri che giornali laici come Le Monde, The Guardian o The Washington Post hanno pubblicato articoli di esperti e scienziati che spiegano come «nessun Paese con un’epidemia generalizzata» sia riuscito a far calare le infezioni con campagne «centrate sull’uso del solo preservativo».
La soluzione, diceva Benedetto XVI, sta nell’«umanizzazione della sessualità» e in «una vera amicizia verso le persone sofferenti», dall’assistenza alle cure. Considerazioni alterate da «una campagna mediatica senza precedenti sul valore preponderante, per non dire esclusivo, del profilattico nella lotta contro l’Aids», denuncia la Segreteria di Stato. Una campagna «scatenata in alcuni Paesi d’Europa».
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, riassume: «Né il Papa né la Chiesa si lasciano intimidire da proteste di questo genere o da ondate mediatiche».
La nota della Santa Sede, oltre al Belgio, è un segnale rivolto anche agli altri Paesi critici, dalla Francia alla Germania.

Ma c’è di più: in Africa Benedetto XVI ha denunciato la rapina delle risorse naturali — in Angola abbondano petrolio, diamanti e miseria —, condannato il traffico di armi e di esseri umani, invitato gli africani a «non arrendersi alla legge del più forte», spiegato che «troverete sempre la Chiesa accanto ai più poveri» mentre «tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti».
Parole che, si sospetta Oltretevere, non sono gradite in quei Paesi europei che ancora conducono politiche «neocoloniali ». E dare fastidio ai «gruppi», politici o d’interesse, responsabili delle «intimidazioni».
L’Osservatore ha pubblicato un intervento dei vescovi africani francofoni che parla di «una manipolazione oltraggiosa pianificata che ha finito per generare un occultamento sistematico del messaggio di speranza, giustizia e pace lanciato da Benedetto XVI nel suo viaggio».

© Copyright Corriere della sera, 18 aprile 2009

Ottimo articolo!
R.

1 commento:

Carla ha detto...

Tra il compleanno e l'anniversario dell'elezione a Pontefice, terribile l'attacco dei "lupi", anche dal cuore della Sua diletta Europa, lupi davanti ai quali noi e Papa Benedetto non indietreggeremo (secondo le Sue indimenticabili parol della Messa di Inizio Pontificato.