sabato 11 aprile 2009
Il Papa: grande disorientamento nel mondo e anche nella Chiesa (Izzo)
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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo:
PAPA: GRANDE DISORIENTAMENTO NEL MONDO(E ANCHE NELLA CHIESA)
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 11 apr.
Gli uomini di oggi sono "come pecore senza pastore".
Utilizza questa immagine evangelica il Papa per descrivere la situazione di smarrimento che l'umanita' intera attraversa, uno smarrimento dal quale nemmeno la Chiesa sembra essere indenne.
Gesu', ricorda nell'omelia della Veglia di Pasqua celebrata con 30 cardinali in San Pietro, "senti' compassione" per quella moltitudine di persone che "in mezzo alle correnti contrastanti del loro tempo non sapevano dove rivolgersi: quanta compassione - allora - deve sentire anche del nostro tempo, a causa di tutti i grandi discorsi dietro i quali si nasconde in realta' un grande disorientamento?".
Ci chiediamo, elenca Benedetto XVI, "dove dobbiamo andare? Quali sono i valori, secondo cui possiamo regolarci? I valori - spiega - secondo cui possiamo educare i giovani, senza dare loro delle norme che forse non resisteranno o esigere delle cose che forse non devono essere loro imposte". I valori veri nella storia sono stati incarnati da grandi santi "come Agostino, Francesco d'Assisi, Teresa d'Avila, Madre Teresa di Calcutta e cosi' via, persone - scandisce il Papa - attraverso le quali veramente fiumi di acqua viva sono entrati nella storia. Grazie a Dio - dice ai 5 mila fedeli presenti nella Basilica e alla piccola folla che assiste al rito dai maxischermi di piazza San Pietro non avendo trovato posto all'interno - le troviamo continuamente anche nel nostro quotidiano: persone che sono una sorgente". Ma, rileva, "conosciamo anche il contrario: persone dalle quali promana un'atmosfera come da uno stagno con acqua stantia o addirittura avvelenata".
L'Apocalisse, ricorda Benedetto XVI, descrive la Chiesa come in equilibrio su un mare di cristallo: "e' questa - afferma - la situazione dei discepoli di Gesu' Cristo in tutti i tempi, la situazione della Chiesa nella storia di questo mondo". Una situazione che, "considerata umanamente, e' in se stessa contraddittoria: da una parte la comunita' si trova nell'Esodo, in mezzo al Mar Rosso, in un mare che, paradossalmente, e' insieme ghiaccio e fuoco. E non deve forse la Chiesa, per cosi' dire, camminare sempre sul mare, attraverso il fuoco e il freddo? Umanamente parlando, essa dovrebbe affondare. Ma, mentre cammina ancora in mezzo a questo Mar Rosso, essa canta, intona il canto di lode dei giusti". Per il Papa, anche oggi la Chiesa, dunque, "sta sulle acque di morte della storia e tuttavia e' gia' risorta: cantando essa si aggrappa alla mano del Signore, che la tiene al di sopra delle acque, ed essa sa che con cio' e' sollevata fuori dalla forza di gravita' della morte e del male, una forza dalla quale altrimenti non ci sarebbe via di scampo, sollevata e attirata dentro la nuova forza di gravita' di Dio, della verita' e dell'amore". "Al momento - ammette il Pontefice - la Chiesa si trova ancora tra i due campi gravitazionali. Ma da quando Cristo e' risorto, la gravitazione dell'amore e' piu' forte di quella dell'odio; la forza di gravita' della vita e' piu' forte di quella della morte. Non e' forse questa - si domanda - veramente la situazione della Chiesa di tutti i tempi? Sempre c'e' l'impressione che essa debba affondare, e sempre e' gia' salvata.
San Paolo ha illustrato questa situazione con le parole: 'Siamo come moribondi, e invece viviamo'. La mano salvifica del Signore ci sorregge, e cosi' - conclude l'anziano Papa tedesco - possiamo cantare gia' ora il canto dei salvati, il canto nuovo dei risorti".
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