martedì 19 maggio 2009
Dialogo Interreligioso: Conoscenza reciproca per superare pregiudizio e intolleranza (Osservatore Romano)
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La fondazione «Nostra aetate» promossa dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso
Conoscenza reciproca per superare pregiudizio e intolleranza
Il dialogo tra le religioni si nutre del rispetto e della conoscenza reciproca. Lo sforzo di approfondire le tradizioni degli altri, nei loro aspetti dottrinali, spirituali e storici è condizione necessaria per superare ogni sorta di stereotipi, pregiudizi e diffidenze. In questo senso un aiuto importante viene dalla fondazione Nostra aetate, costituita nel 1990 per rispondere alle esigenze scaturite dall'esperienza di più di venticinque anni di attività del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Attuale presidente della fondazione è l'arcivescovo Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio, il quale tratteggia così gli scopi fondamentali dell'istituzione: "La fondazione vuole favorire una vera e più approfondita conoscenza del cattolicesimo attraverso la concessione di borse di studio, come pure, quando possibile, con l'elargizione di sussidi a biblioteche per l'acquisto di libri, per la pubblicazione di particolari opere, per l'organizzazione di speciali sessioni di studio".
A oggi la fondazione ha concesso una sessantina di borse di studio a giovani studiosi, in maggioranza musulmani, ma anche a buddisti e induisti. Si tratta quasi esclusivamente di studenti universitari e di giovani ricercatori non cristiani provenienti per la maggior parte da Paesi dell'Asia e dell'Africa: Turchia, Siria, Libano, Tunisia, Algeria, Giordania, Libia, Iran, India, Giappone, Costa d'Avorio, Gambia, Niger e Russia. Con la borsa di studio, questi giovani hanno potuto approfondire la conoscenza del cattolicesimo, seguendo corsi base di storia del cristianesimo, oppure frequentando percorsi specialistici a carattere dottrinale, spirituale o patristico, in alcuni atenei pontifici a Roma.
D'altra parte, come sottolinea l'arcivescovo Celata "l'intento della fondazione, nell'assegnare borse per tali studi, è favorire un'adeguata preparazione di coloro che sono orientati o già incamminati verso l'insegnamento del cristianesimo nei loro Paesi o verso un impegno nel campo del dialogo tra le religioni. Constato con soddisfazione che, di fatto, molti ex-borsisti sono attivamente impegnati in tali ambiti di attività".
La fondazione non si limita alla concessione di borse di studio di uno o due semestri, ma si occupa anche "di accogliere e di seguire i borsisti aiutandoli a inserirsi nelle istituzioni accademiche romane, favorendo la collaborazione di un docente che in qualche modo funga da tutor, adoperandosi per trovare un alloggio che consenta a essi di avere un'esperienza di vita in contatto con altri studenti o in una comunità religiosa, in modo che possano conoscere il cristianesimo vissuto". Importante è, a questo proposito, ricordare che durante il soggiorno a Roma, i borsisti vengono ospitati in strutture cattoliche per permettere loro di vivere ogni giorno a contatto con quanti professano la fede cristiana. Ogni mese poi è previsto un incontro pastorale promosso dal Pontificio Consiglio per tracciare un bilancio dei progressi compiuti negli studi e nell'ambito del dialogo interreligioso. È il vice presidente della fondazione - attualmente l'incarico è ricoperto da monsignor Chidi Denis Isizoh - che si occupa di seguire personalmente i borsisti e di accompagnarli, al termine della loro permanenza a Roma, all'incontro con il Papa durante un'udienza generale del mercoledì.
È importante anche sottolineare che quanti usufruiscono delle borse di studio, una volta tornati ai loro Paesi di origine, rimangono in buoni rapporti con la fondazione, come ha confermato l'arcivescovo Celata: "Vorrei ricordare che nel 2005, in occasione del 40° anniversario della dichiarazione Nostra aetate del concilio Vaticano ii, che è come una sorta di magna charta per le relazioni dei cattolici con gli aderenti a religioni diverse, la fondazione ha organizzato un colloquio, riservato ai suoi ex-borsisti, sulle chances e le sfide poste dal dialogo interreligioso".
In alcuni casi, e nei limiti delle disponibilità finanziarie, la fondazione assegna anche sussidi per l'acquisto di libri, organizza sessioni speciali di studio e fornisce assistenza per alcune pubblicazioni. Dal punto di vista amministrativo, la concessione delle borse di studio viene deliberata dal comitato di governo della fondazione, composto dal presidente e da sei membri, due dei quali esperti in campo amministrativo. La gestione del fondo è stata affidata ai due esperti amministrativi facenti parte del comitato di governo, i quali collaborano strettamente con il presidente. Come stabilito nel decreto di erezione del 19 maggio 1990 a firma del cardinale Francis Arinze, allora presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, la fondazione è retta dalle leggi canoniche e civili in vigore nello Stato della Città del Vaticano.
(nicola gori)
(©L'Osservatore Romano - 20 maggio 2009)
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