martedì 14 aprile 2009

Corrado Augias fa il teologo ma dimentica il catechismo (Socci)


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Corrado Augias fa il teologo ma dimentica il catechismo

Antonio Socci

Luogocomunismo

Sui giornaloni “aperti” e “tolleranti” dell’establishment bancario-industriale, nel giorno di Pasqua si sono esibiti su questo tema rispettivamente: Carlo Maria Martini per il Sole 24 ore, Alberto Melloni per il Corriere della sera ed Enzo Bianchi per la Stampa. Una bella infornata di sinistra clericale.
Ovvio che il Potere chiami sul palco a Palazzo gli scribi che più lo aggradano e solleticano le sue orecchie. La corte vuole chiacchiere da tè e non vuole essere turbata dalla bellezza della scandalosa notizia cristiana.

Ma almeno a Pasqua e sulla Pasqua - tanto per salvare le apparenze - non potrebbero recuperare dalle catacombe della censura mediatica le parole del Papa (così affascinanti), o dei santi (ce ne sono diversi viventi), o di qualche vescovo in comunione col Papa o perfino di qualche intellettuale “cattolico, apostolico e romano” come René Girard, Gianni Baget Bozzo, Massimo Borghesi, Luca Doninelli, Vittorio Messori?
Fanno parlare sempre gli stessi e poi il professor Galli della Loggia scrive l’ennesimo editoriale sul Corriere dove lamenta la mancanza «in campo cattolico» di intellettuali «non orientati a sinistra» (Corriere, 15/2).

Corriere della notte

Il più acrobatico è stato Melloni che, sul Corriere, è riuscito nella strepitosa impresa di vergare un articolo di 3.800 battute sulla pasqua senza mai usare le parole “resurrezione” e “risorto”. Da classifica dei primati. Evidentemente vorrà evitare che qualcuno possa prendere sul serio la notizia dei cristiani su Gesù “risorto nel suo vero corpo”, come proclama la Chiesa da duemila anni. Nel mondo clerico-progressista si scioglie tutto in chiacchiera simbolica, in astratta vittoria della vita e dell’amore.

Uomo di spirito

Carlo Maria Martini proprio non ce la fa. Dire che Gesù è risorto nella sua stessa carne mortale, nel suo stesso corpo, deve sembrargli una fatica insopportabile. Così ricorre ai soliti sofismi, ma stavolta, tenta addirittura di coinvolgere san Paolo nella sua impresa, attribuendogli una tesi che (penso) avrebbe fatto inorridire l’Apostolo delle genti. Dunque secondo Martini «lo Spirito Santo è sceso sul cadavere di Gesù» e (invece di resuscitarlo corporalmente) «lo ha reso “spirito vivificante” (cfr Lettera di san Paolo ai Romani 1.4)».
Ora, quel passo della Lettera ai Romani citato da Martini non contiene né quell’espressione, né quel concetto, ma quello opposto: parla della «resurrezione dai morti» di Gesù, la resurrezione di quel corpo morto. Resurrezione tanto concreta che, apparendo nel cenacolo ai suoi che «spaventati, credevano di vedere un fantasma», Gesù stesso dice: «Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che ho io». E siccome quelli erano ancora sconcertati, Gesù aggiunge: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Quelli gli offrirono del pesce avanzato e lui «lo prese e lo mangiò davanti a loro» (Lc 24, 37-42).
Non credo che uno “spirito vivificante” mangi del pesce. Che ne dice Martini? Ha letto queste pagine? O, dilettandosi lui di “conversazioni notturne”, ha finito la candela prima di arrivarci? Dev’essere molto buia la notte da quelle parti.

Vertigini

Enzo Bianchi sulla Stampa ci fa sapere che un tempo, a pasquetta, «l’ingrediente culinario essenziale» del «merendino» era «la torta verde fatta con riso e costine». Che profonda meditazione spirituale!

Corrida

Un sorriso merita Corrado Augias che - pur ignaro di fede e dilettante di dottrina cattolica - si è messo in testa di insegnare ai credenti la «visione adulta» del cristianesimo (Repubblica 12/4). Però si confonde e sul Venerdì scrive che «Gesù si fa uccidere per redimere il genere umano dopo la rottura della prima alleanza a seguito del peccato originale». Dovrebbe leggersi il catechismo. Ma, come diceva Oscar Wilde, oggi «chi non sa insegna».

© Copyright Libero, 14 aprile 2009 consultabile online qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

solito cocktail coi soliti ingredienti; il più pericoloso è, come sempre, l'emerito gnostico di ritorno.