mercoledì 22 aprile 2009

A Ginevra si volta pagina. La Conferenza rilancia l'impegno contro il razzismo (Osservatore Romano)


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"Anselmo sa che a Pietro e ai suoi successori (e non ad altri) Gesù ha detto: “Conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32); sa che a Pietro e ai suoi successori (e non ai vari opinionisti nella “sacra doctrina”, per quanto dotti e geniali) Gesù ha promesso: “Tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19); sa che a Pietro e ai suoi successori (e non all’una o all’altra colleganza ecclesiastica o culturale) Gesù ha dato il compito di pascere l’intero suo gregge (cf Gv 21,17)" (Monumentale omelia del card. Giacomo Biffi, Aosta, 21 aprile 2009)

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La dichiarazione finale approvata con tre giorni di anticipo

A Ginevra si volta pagina
La Conferenza rilancia l'impegno contro il razzismo


Ginevra, 22.

La Conferenza di esame della Dichiarazione di Durban del 2001 contro il razzismo, la xenofobia e la relativa intolleranza, organizzata dall'Onu a Ginevra, ha adottato ieri la sua Dichiarazione finale, in anticipo sulla fine dei lavori, prevista per venerdì. Il testo finale della Conferenza - cosiddetta Durban ii in quanto aggiornamento di quella tenuta nella città sudafricana nel 2001 - è stato approvato per acclamazione.
Con la rapida approvazione del documento, le Nazioni Unite hanno voluto voltare pagina all'indomani dell'intervento del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, che lunedì aveva sferrato un attacco contro Israele, spingendo i delegati dei 23 Paesi dell'Unione europea presenti (Germania, Italia, Olanda e Polonia avevano boicottato la Conferenza, insieme ad Australia, Canada, Israele, Nuova Zelanda e Stati Uniti) e quelli di Marocco e Giordania a lasciare l'aula. Con l'unica eccezione della Repubblica Ceca, che ha ritirato la sua delegazione, tutti gli altri Paesi hanno poi partecipato al voto e stanno continuando i lavori.
Il testo, negoziato fino all'ultimo la settimana scorsa, è stato al centro di un contrasto tra il gruppo dei Paesi musulmani e i Paesi occidentali, a causa delle divergenze sulla questione mediorientale e la diffamazione delle religioni. Come chiedevano gli occidentali, il testo adottato non menziona Israele, né il concetto di diffamazione delle religioni. Il paragrafo sulla Shoah è stato invece mantenuto, malgrado le richieste dell'Iran.
Il testo approvato, diviso in 143 articoli, ribadisce l'impegno a "prevenire, combattere e debellare il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza". Il documento si sofferma su numerosi aspetti del razzismo e dell'intolleranza, afferma i diritti delle minoranze e dei popoli indigeni, sottolinea le necessità della lotta alla xenofobia e alla discriminazione nei confronti di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, nomadi, donne.
Il presidente della conferenza, il kenyano Amos Wako, ha definito l'approvazione un risultato storico. Anche a giudizio dell'alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, la sudafricana Navanethem Pillay, l'adozione del documento è un successo, dopo tante controversie e le affermazioni di Ahmadinejad: "Il fatto che il documento sia stato adottato da tutti gli Stati membri dell'Onu, tranne dieci, è la nostra risposta, quello che chiamerei un successo", ha detto Pillay, sottolineando che la dichiarazione approvata riafferma il ruolo positivo della libertà di espressione e non contiene nessun riferimento alla diffamazione delle religioni. "È un'iniziativa importante che mira a favorire le discussioni su questioni ardentemente dibattute", ha aggiunto Pillay, esprimendo l'auspicio che i dieci Paesi rimasti fuori dalla Conferenza si uniscano presto alla comunità internazionale per combattere il razzismo.
Positiva anche la reazione della Francia: "È stata tutt'altro che una sconfitta, piuttosto è stato l'inizio di un successo", ha commentato il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner. Il ministro ha spiegato che la scelta di non boicottare la Conferenza è stata compiuta dopo una valutazione positiva delle frasi contenute nella dichiarazione finale. Nel testo "figura tutto quello che desideriamo, tutto quello che i Paesi occidentali vogliono", ha aggiunto Kouchner.

(©L'Osservatore Romano - 23 aprile 2009)

1 commento:

Ricardo Milla ha detto...

Cara Rafaella:

Mi è stato buono vedere il tuo blog. La parte di TESTI FONDAMENTALI è superinteressante, principalmente il Missale Romanum.
La misa tridentina è tanta mendicata.
Io sono un studiante di Filosofia a Peru. Scuzami per il mio brutto italiano =)

Grazie. Ciao.

Ricardo.