lunedì 20 aprile 2009
Il Papa inizia il suo quinto anno: «Non mi sento mai solo» (Vecchi)
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Il Papa: "Come ho avuto modo di affermare di recente, non mi sento mai solo. Ancor più in questa singolare settimana, che per la liturgia costituisce un solo giorno, ho sperimentato la comunione che mi circonda e mi sostiene: una solidarietà spirituale, nutrita essenzialmente di preghiera, che si manifesta in mille modi" (Regina Coeli)
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«Ho sperimentato la solidarietà che mi circonda e sostiene»
Il Papa inizia il suo quinto anno
«Non mi sento mai solo»
L'elezione il 19 aprile del 2005. Ai fedeli disse: «Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi»
Gian Guido Vecchi
CITTÀ DEL VATICANO
Nella messa di inizio del suo pontificato, il 24 aprile 2005, ai fedeli di piazza San Pietro disse una cosa che stupì tanti: «Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi».
Ora che Benedetto XVI s’affaccia dalla finestra del palazzo di Castel Gandolfo, nel giorno in cui si compie il quarto anno dalla sua elezione pontefice, quell’immagine giovannea appare più che mai attuale.
Ma il Papa sorride ai fedeli che lo festeggiano, «ringrazio il Signore per la coralità di tanto affetto», e si mostra sereno e determinato: «Come ho avuto modo di affermare di recente, non mi sento mai solo».
Un mese fa, in volo per l’Africa, la domanda dei giornalisti l’aveva messo di buon umore: «Per la verità devo un po’ ridere su questo mito della mia solitudine ». Si era appena placata la tempesta intorno ai lefebvriani e non poteva immaginare che una frase pronunciata di lì a poco su preservativi e Aids avrebbe scatenato altre polemiche.
Ma ora Benedetto XVI spiega che a Pasqua «ho sperimentato la comunione che mi circonda e mi sostiene: una solidarietà spirituale che si manifesta in mille modi. A partire dai miei collaboratori della Curia Romana, fino alle parrocchie geograficamente più lontane, noi cattolici formiamo e dobbiamo sentirci una sola famiglia».
Dopo le folle delle celebrazioni pasquali, il 16 aprile Benedetto XVI ha festeggiato sobriamente i suoi 82 anni con il fratello Georg a Castel Gandolfo.
Sono arrivati auguri da tutto il mondo (compreso il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad) e da tutti le religioni. Nell’ultimo anno è andato in quattro continenti. A maggio, in Terra Santa, toccherà il quinto. Intanto, il 28 aprile, sarà in Abruzzo. Gli impegni incalzano.
E ieri Radio vaticana riassumeva il suo pontificato con le parole pronunciate prima di andare in Africa: «Parto con la consapevolezza di non avere altro da proporre e donare se non Cristo».
© Copyright Corriere della sera, 20 aprile 2009 consultabile online anche qui.
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