martedì 21 aprile 2009
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Terra Santa: con la visita del Papa i media israeliani faranno conoscere il cattolicesimo
In Israele “c’è in generale una diffusa ignoranza sul cattolicesimo e sui cambiamenti rivoluzionari dell’atteggiamento della Chiesa verso l’ebraismo e il popolo ebraico in particolare”. Questo rende ancora più delicato il ruolo dei media nella copertura della prossima visita di Benedetto XVI in Terra Santa.
Ad affermarlo, in un’intervista all’agenzia Cns è il prof. Daniel Rossing, direttore del Centro per i rapporti ebraico-cristiani di Gerusalemme. Il problema – dice lo studioso – è che il Cristianesimo non è insegnato nelle scuole”. Se viene insegnato qualcosa “è sulle Crociate e sull’Inquisizione, non esiste nessuno studio comparato delle religioni”. Analoga la diagnosi avanzata dal rabbino Ron Kronish, co-direttore del Consiglio di coordinamento interreligioso di Israele (ICCI), un organismo impegnato nella promozione della conoscenza reciproca dei credenti delle tre fedi monoteiste: “I ragazzi che escono dal liceo non sanno assolutamente nulla del Concilio Vaticano II.
Non ho mai sentito di nessuno che si sia preso la briga di educare gli ebrei sui cristiani del dopo Concilio”, ha detto il religioso alla Cns. Secondo il prof. Rossing questa ignoranza, diffusa anche nella comunità arabo-musulmana, spiega anche l’atteggiamento delle nuove generazioni verso la religione cristiana.
Da una recente indagine condotta dal suo Centro in collaborazione con il Jerusalem Institute for Israel Studies, emerge che i meno tolleranti verso il cristianesimo sono proprio i più giovani. Un risultato che - afferma lo studioso - non dovrebbe sorprendere: “Le persone tra i 18 e i 20 anni sono il prodotto dell’attuale sistema educativo. Essi non hanno alcun contatto con il mondo cristiano, mentre persone più mature hanno avuto altre esperienze”.
Secondo Rossing, l’assenza di nozioni di base sul cristianesimo e sulla cultura cristiana impedisce agli israeliani di avere una corretta visione storica del mondo. In questo senso - sottolinea - la funzione dei media durante il prossimo pellegrinaggio di Benedetto XVI sarà cruciale. Proprio per preparare i media all’evento il Centro per i rapporti ebraico-cristiani di Gerusalemme ha organizzato un simposio qualche giorno prima dell’arrivo del Papa. (L.Z.)
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