venerdì 15 maggio 2009

Il Papa a Nazaret: Insieme contro l’odio e il pregiudizio (Geninazzi)


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VIAGGIO DEL PAPA IN TERRA SANTA: VIDEO, SERVIZI, FOTO E PODCAST

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PELLEGRINO DI SPERANZA

Insieme contro l’odio e il pregiudizio

DAL NOSTRO INVIATO A NAZARET

LUIGI GENINAZZI

Cristiani e musulmani respingano «il potere distruttivo dell’odio e del pregiudizio che uccidono l’anima umana prima ancora che il corpo!».
È l’appello di Benedetto XVI davanti al più vasto assembramento dall’inizio del suo pellegrinaggio in Terra Santa. Non meno di 40 mila fedeli hanno assistito ieri mattina alla solenne celebrazione liturgica presieduta dal Papa sul Monte del Precipizio dove, narrano i Vangeli, la folla tentò d’uccidere Gesù gettandolo in un burrone.
Ma adesso c’è un clima di festa attorno al vicario di Cristo che ha scelto la più grande città araba d’Israele e con la presenza cristiana più alta di tutta la regione per rilanciare l’invito ad abbattere muri e ad edificare ponti di coesistenza pacifica. A Nazaret il 30% della popolazione, 70 mila quasi tutti arabo­israeliani, è di fede cristiana. Mezzo secolo fa erano la stragrande maggioranza. L’angoscia per l’esodo dei cristiani viene espressa da monsignor Elias Chacour, vescovo della comunità melkita, nell’indirizzo di saluto che rivolge al Papa. Ricorda gli sfollati di un villaggio della Galilea che attendono ancora giustizia dalle autorità israeliane e s’affidano alle preghiere ed al sostegno di Benedetto XVI. Ma i cristiani di Nazaret sentono anche la pressione crescente dell’islam che ha toccato il suo culmine qualche anno fa nella richiesta di costruire una moschea proprio di fronte alla Basilica dell’Annunciazione. Il progetto è rientrato ma le incomprensioni rimangono. Il Papa accenna alla «tensioni che hanno danneggiato i rapporti fra la comunità cristiana e musulmana» e invita tutti a riparare i danni. Nei giorni scorsi un gruppo integralista, il Movimento politico islamico, aveva preso posizione contro Benedetto XVI ed un suo esponente, l’imam Nizam Sakhafa, ha ricevuto l’ordine d’allontanarsi da Nazaret durante la visita del Papa, una misura preventiva che s’inserisce nei rigidissimi dispositivi di sicurezza messi in atto dal governo israeliano.
Nella città dove ha vissuto la Santa Famiglia Benedetto XVI presenta la vita familiare cristiana come «prima scuola della sapienza» e cita Paolo VI che proprio qui, nel 1964, dichiarò: «Abbiamo tutti bisogno di tornare a Nazaret per contemplare sempre di nuovo il silenzio e l’amore della Santa Famiglia». Il Papa parla da un grande altare bianco che domina la folla dove dove sventolano le bandiere del Vaticano, d’Israele ed anche del Libano da dove sono giunti molti fedeli, così come dall’Europa. Invitando a guardare alla Sacra Famiglia Papa Joseph Ratzinger cita come modello il santo di cui porta il nome: «Quanto bisogno ha il nostro mondo dell’esempio, della guida e della calma forza di uomini come Giuseppe!». Al termine della celebrazione il vescovo melkita gli chiede di benedire la prima pietra del Centro internazionale della famiglia e della prima istituzione accademica arabo-cristiana d’Israele che prenderà il nome di Università Benedetto XVI. Ed a nome di tutti i cristiani di Terra Santa ringrazia Dio «per la comunione profonda con il Successore di Pietro»

© Copyright Avvenire, 15 maggio 2009

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