domenica 17 maggio 2009

Viaggio del Papa in Terra Santa: Una fede che purifica la ragione e rende schietto il dialogo (Mastroianni)


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Su segnalazione del nostro amico Bruno leggiamo questo bellissimo articolo:

Recensire Ratzinger

Una fede che purifica la ragione e rende schietto il dialogo

di Bruno Mastroianni

Si rischia un po’ lo smarrimento nella giungla di interpretazioni e commenti che stanno riempiendo la stampa internazionale nel seguire il viaggio del Papa in Terra Santa.
Sono diverse le questioni sul tavolo dei commentatori: il dialogo con gli ebrei e i musulmani, i chiarimenti su Ratisbona, il caso Williamson, Pio XII, i cristiani in minoranza, gli accordi Chiesa-Israele.
Non vorremmo, però, che tra una questione politica e un rilievo interreligioso, sfuggisse un aspetto centrale. La vera cifra di questo viaggio è che si sta verificando un dialogo concreto tra il Papa e i suoi interlocutori. In ogni appuntamento, accanto ai convenevoli e ai protocolli diplomatici (che pur devono esserci), si nota che fondamentalmente tra cristiani, ebrei e musulmani si sta realizzando un confronto.
Basta vedere il contenuto dei discorsi: ragione e fede, identità religiosa, differenze e radici comuni. Non mancano precisazioni e anche piccole frizioni: a garanzia dell’autenticità del tutto. Ciò sta accadendo grazie a Benedetto, al suo modo diretto e schietto di parlare che – anche se ai media sembra una collezione di crisi – ha avuto l’effetto di avviare la procedura. Certo, la strada del dialogo è ancora lunga.
Sta di fatto che i tre monoteismi, con la venuta del Papa in Terra Santa, si stanno capendo come non era mai avvenuto prima. È un segnale deflagrante per il mondo: la fede in Dio, quando autentica, può rafforzare e purificare la ragione, favorendo la comprensione.
Altro che il politically correct. Benedetto stava pensando a questo viaggio fin dall’inizio del suo pontificato.

© Copyright Tempi, 13 maggio 2009

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