martedì 30 giugno 2009

Il Papa liquida i “cattolici adulti”. Per fortuna il Corriere li coccola con la posta del cardinal Martini (Socci)


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Il Papa chiude l'Anno Paolino: La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso...E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta” (Monumentale omelia del Santo Padre)

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IL SARCOFAGO E' STATO SOTTOPOSTO AD UN'ATTENTA ANALISI SCIENTIFICA CHE SEMBRA CONFERMARE L'AUTENTICITA' DELLE SPOGLIE DI S. PAOLO: ANNUNCIO E COMMENTI

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"Stranezze" sul sito del Vaticano: come mai nella sezione "Motu proprio" il Summorum Pontificum è consultabile solo in latino ed ungherese?

Su segnalazione di Alessia leggiamo questo gustosissimo articolo di Socci:

Il Papa liquida i “cattolici adulti” Per fortuna il Corriere li coccola con la posta del cardinal Martini

Antonio Socci

Sì Martini, sì party

Il cardinal Martini sbandierò al mondo intero che, una volta in pensione, si sarebbe “ritirato” a Gerusalemme. Tanti poterono dirsi ammirati per la profonda spiritualità del prelato, che si dava alla preghiera, al silenzio e alla meditazione. In realtà lui non aveva detto questo: «Quando mi chiedono il perché io abbia scelto di vivere a Gerusalemme, rispondo che non lo so. È stato lo Spirito Santo».
Evidentemente lo Spirito Santo - dopo avergli negato il papato a cui lo avevano candidato i grandi media e averlo condotto lontano da Roma - non si è più fatto vivo.
Così il prelato, per ingannare il tempo, si è sintonizzato con il sistema mediatico e da allora sforna un fiume di libri, interviste, conferenze, articoli su quotidiani.
Ora ha deciso di tenere, ogni mese, addirittura un’intera pagina di corrispondenza con i lettori del Corriere della sera.
Naturalmente dicendo che lo fa controvoglia e confessando «scetticismo», «imbarazzo e smarrimento» (ma gliel’ha ordinato il medico?).
Smarriti comunque sono pure i cattolici che leggono i suoi scritti dove si ripete quanto sia oscura la fede e quanto sia incomprensibile Dio e quanto sia sensato non credere (infatti Eugenio Scalfari è entusiasta di Martini), e quanto siano ambigue e respingenti le presunte risposte che Dio dà nelle Sacre Scritture e quanto sia discutibile ciò che insegnano la Chiesa e il Papa (di cui il porporato fa il controcanto fin dai tempi di Giovanni Paolo II).
Nell’editoriale di prima pagina con cui presenta la sua lenzuolata (Corriere della sera 28/6), Martini attribuisce a sant’Agostino il parere «che nessuna persona può insegnare alcunché a un’altra». Cosa che, detta così, chiuderebbe il discorso per la Chiesa docente.
Sennonché il vero pensiero di Agostino è opposto. Indicando «tanti sacerdoti santi ed illustri nell’esposizione delle divine Scritture, quali Ireneo, Cipriano, Reticio, Olimpio, Ilario, Ambrogio, Gregorio, Innocenzo, Giovanni, Basilio» i quali «hanno difeso contro gli eretici la verità cattolica», Agostino dice che questi pastori «hanno conservato ciò che hanno trovato nella Chiesa; hanno insegnato ciò che hanno imparato, ed hanno trasmesso ai figli ciò che hanno appreso dai padri». (Contra Iulianum, 2, X). Che ne pensa Martini? Sarà questo il compito dei pastori?
Una cosa giusta però nell’articolo di presentazione del prelato c’è: «inizio la mia collaborazione con la persuasione che essa deluderà molti». In effetti la noia nebbiosa e inconcludente delle risposte (di solito “non risposte”) alle lettere, fa rimpiangere la posta di Donna Letizia.

Prodi party

Più interessante invece è chiedersi come e perché un quotidiano solitamente disinteressato ai temi religiosi, come il Corriere, abbia pensato di riservare ogni mese un’intera pagina (con editoriale in prima) a un prelato.
Cosa bizzarra soprattutto considerando le ripetute dichiarazioni di laicità del giornale. Non solo. Dopo questa lenzuolata domenicale, il giorno successivo, lunedì 29 giugno, il Corriere ha addirittura fatto un’altra mezza pagina di discussione sulle cose scritte da Martini il giorno prima.
A margine, in un trafiletto piccolo della pagina, hanno invece riportato l’importantissimo discorso del papa fatto a chiusura dell’anno paolino. Dove fra l’altro Benedetto XVI demolisce la tronfia presunzione dei cosiddetti «cattolici adulti», formula coniata da Romano Prodi per dire che se ne infischiava di quanto dicevano i vescovi.
Ma curiosamente il Corriere non ha riportato quella frase del Papa sulla «fede adulta».
Di certo una svista.
Del resto non credo che alla proprietà bancaria del Corriere (proprietà “cattolico adulta”) quelle parole del Papa piacciano, come pure il resto del suo magistero. Chissà che l’ “operazione Martini” non sia proprio un tentativo di continuare a farne il contraltare del papa. Un tempo si diceva l’antipapa. Un triste antipapa bazolian-prodiano.

www.antoniosocci.it

© Copyright Libero, 30 giugno 2009 consultabile online anche qui.

12 commenti:

sam ha detto...

Antonio sei straordinario!
Io ero là a San Paolo e ho sentito in diretta l'elegante bacchettata ai sedicenti "cattolici adulti".
Ho fatto fatica a sopprimere l'urlo d'amore e d'entusiasmo che il mio cuore avrebbe gridato al Santo Padre.

Anonimo ha detto...

A Don Paolo Padrini il tono dell'articolo di Socci non è piaciuto neanche un po'. Possibile che a criticare il card. Martini si debba incorrere nel reato di lesa martinità. E tutti quelli che sfottono il nostro Papa, allora???
Chi è il card. Martini per contrapporsi regolarmente al nostro Papa???
http://passineldeserto.blogosfere.it/2009/06/chi-e-antonio-socci-per-sfottere-il-card-martini.html
Alessia

Raffaella ha detto...

Eppure e' un dato di fatto che il Corriere abbia dedicato spazio solo alle rivelazioni su San Paolo e non abbia speso una parola sull'omelia...
R.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che con SS. Benedetto XVI i media siano molto, ma molto selettivi. Una valanga quandono ritengono di aver materia per poterlo attaccare. La congiura del silenzio per quanto invece concerne il suo Magistero ordinario, vedi il convegno ecclesiale della diocesi di Roma in cui ha ribadito fortemente l'ermeneutica della continuita' del Vaticano II, la lettera al clero per l'Anno Sacerdotale, l'omelia a S. Giovanni Rotondo, la chiusura dell'Anno Paolino.
Ritenete davvero che un giornale bancario come il Corriere dedichi tanto spazio a un cardinale cattolico con il principale obiettivo della salvezza delle anime?
FdS

Anonimo ha detto...

non dirmi che il commento di stamattina era impublicabile...

Raffaella ha detto...

Quale?
R.

Anonimo ha detto...

secondo me dovreste essere più rispettosi e meno prevenuti verso il cardinal martini...e uscire dall'opposizione ratzinger-martini...l'articolo di socci è scandaloso, le parole del cardinale erano profonde e tra l'altro in questa occasione sottolineavano anche una cosa che vi sta molto a cuore, il dovere di dire la verità senza paciosità.

Anonimo ha detto...

Questi sono tempi di grazia: si rende sempre più manifesto il mistero di malvagità e i progetti che si covavano contro la Santa Chiesa e i suoi figli.
Questi predicatori di dottrine personali e di disperazione fanno rifulgere le parole di verità e di amore del Santo Padre.
Rendiamo grazie a Dio per il grande dono che ci ha fatto dandoci questo papa!

mariateresa ha detto...

anche a me non piace partecipare a questo derby tra il Papa e Martini.
Ma certe ambiguità (è il termine adatto)del cardinale mi hanno amareggiata, poi delusa. E adesso mi sono stancata. Credo che vada rispettato perchè ha dedicato tanti anni della sua vita alla Chiesa. Ma dopo di questo, non riesco più a dire altro.
Quanto al Corriere tira acqua al suo mulino, non c'è da scandalizzarsi, come l'Espresso tirò la stessa acqua in occasione del famoso dialogo sulla vita sempre con il cardinale e il prof Marino.
Non sono i mulini e le acque del Corriere e dell'Espresso che mi meravigliano.
Detto questo non mi piace insultare nessuno.
Il primo articolo del cardinale sul Corriere non mi è piaciuto. Ma chi l'ha frequentato ai tempi della cattedra dei non credenti mi dice che era bravissimo, allora stava anche meglio di salute bisogna dire.
Poi basta, è un discorso che mi dà fastidio.

M. ha detto...

Dio benedica e conservi Benedetto XVI, che con la sua limpida chiarezza guida i piccoli verso i ricchi pascoli della verità e della gioia!

Anonimo ha detto...

Ma suvvia, in questo articolo si dipinge pari pari il cardinale come un antipapa... è vero, il cardinale Martini ha detto molte cose perlomeno discutibili e/o che sarebbe stato meglio tacere, ma non vi sorge un sospetto? Non è che con questo atteggiamento si rischia di andare proprio contro alcune importanti parole del Papa sulla Chiesa, "Le polemiche nascono dove la fede degenera in intellettualismo e l’umiltà viene sostituita dall’arroganza di essere migliori dell’altro" e "se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!"?

Siete così sicuri che un cardinale possa essere una figura così luciferina come quella da voi descritta, e che voi non vi consideriate migliori di lui?

È doloroso leggere attacchi così veementi verso una parte che forse può indurre dubbi in molti, ma che certo non contraccambia tanto livore... Fa domandare in che Chiesa siamo davvero.

In una che si morde e divora.


Lorenzo

Fabiola ha detto...

Non mi sembra ci sia nulla di luciferino nell'articolo di Socci.
Capisco la tristezza, capisco persino la noia: ma capisco anche che qualcuno parli. Nessun giornale cattolico lo fa e la confusione, tra i semplici, cresce.
Può darsi che l'altra parte non ricambi con la stessa veemenza. Il dramma è che l'iniziativa è proprio sempre sua, amplificata dai "grandi" giornali. E purtroppo nell'articolo di Socci non c'è nulla di men che vero.