giovedì 24 settembre 2009

Ior, nomine nel segno del cambiamento: Il nuovo presidente è Ettore Gotti Tedeschi (Conte)


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Ior, nomine nel segno del cambiamento Il nuovo presidente è Ettore Gotti Tedeschi

Editorialista dell'Osservatore Romano, è docente alla Cattolica di Milano

Domitilla Conte

CITTÀ DEL VATICANO

Lo Ior volta pagina e mette l'etica al primo posto, un'etica che ha il volto di Ettore Gotti Tedeschi, banchiere ed economista amico del segretario di Stato Tarcisio Bertone e vicino a Benedetto XVI, firma dell'Osservatore romano, forte di una lunga esperienza e di contatti in Italia e all'estero. Convinto che dalla crisi economica si uscirà puntando tutto sulla famiglia. La sua nomina non è stata una sorpresa per gli addetti ai lavori: del cambio della guardia ai vertici della banca vaticana si parla con insistenza dall'inizio dell'estate, e il suo nome era sempre il primo della lista, specialmente dopo la pubblicazione dell'enciclica papale Caritas in Veritate, a cui pare abbia non poco contribuito.
La sua nomina, insieme al rinnovo del vertice quasi per intero, resta tuttavia un segnale chiaro della volontà di scrivere un punto a capo nella tormentata storia recente delle finanze vaticane: quella più controversa di Paul Marcinkus, i segreti di mons. Donato De Bonis, il risanamento condotto, non senza imbarazzi, da Angelo Caloia. Al protagonista degli ultimi 20 anni dello Ior, il cui incarico sarebbe scaduto nel 2011, e agli altri membri uscenti del Consiglio, la Commissione cardinalizia di vigilanza che presiede al Consiglio di sovrintendenza dell'istituto ha manifestato «viva gratitudine per il generoso servizio svolto». Anche se non tutti in Vaticano, incluso il diretto interessato, hanno apprezzato il ritratto, tutto in positivo e in contrasto con l'ormai defunto De Bonis, che ne ha dipinto il giornalista Gianluigi Nuzzi nel suo libro-inchiesta Vaticano Spa, best-seller da 170 mila copie, letto con sospetto nei Sacri palazzi.
Acqua passata, sembra aver voluto dire la commissione di Vigilanza sull'Istituto per le Opere di Religione, presieduta dal segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, che, accogliendo le dimissioni di Caloia, forse imbarazzato da tanto clamore, accanto al posto di vicepresidente ha lasciato comunque un vecchio membro del consiglio, il banchiere tedesco Ronald Hermann Schmitz. Con loro guideranno le finanze vaticane il Cavaliere supremo di Colombo Carl Anderson, il presidente del Credito Valtellinese Giovanni De Censi e lo spagnolo Manuel Soto Serrano, uomo Santander come Gotti Tedeschi. Accanto a questi, Bertone e la commissione da lui presieduta hanno deciso di lasciare il prelato dell'istituto, mons. Piero Pioppo, figura di collegamento tra Commissione e consiglio. Restano anche il direttore generale Paolo Cipriani e il vice-direttore Massimo Tulli.
Nato a Pontenure, in provincia di Piacenza, Ettore Gotti Tedeschi, 64 anni,è sposato e ha cinque figli: impara a fare il banchiere a Parigi. Oltre a insegnare etica della finanza alla Cattolica di Milano, è presidente del Board of Trustees e membro dell'Advisory Board del Centro Studi Tocqueville- Acton. Fra le molte pubblicazioni è autore insieme a Rino Camilleri, di un libro dal titolo «Denaro e Paradiso. L'economia globale e il mondo cattolico», cavallo di battaglia di molte sue riflessioni recenti in cui ha sostenuto «un capitalismo ispirato alla morale cristiana». Nella sua ultima intervista, insiste sulla necessità di una «responsabilità personale» dei banchieri nella crisi mondiale, indicando nella famiglia il fulcro della ripresa.

© Copyright Gazzetta del sud, 24 settembre 2009

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