sabato 14 novembre 2009

Il Dalai Lama si lamenta perchè non vedrà il Papa. Stranamente dimentica di non avere detto una sola parola contro le violenze sui Cristiani in India

Clicca qui per leggere l'intervista dell'Espresso al Dalai Lama segnalataci da Eufemia.
Veramente deludente il leader tibetano. Forse dimentica che il regime cinese perseguita i Cattolici esattamente come i Tibetani e che ci sono fior di sacerdoti e di vescovi in carcere. Mi risulta comunque che ci sia gia' stato un incontro fra il Dalai Lama e Benedetto XVI e precisamente il 13 ottobre del 2006 nel Palazzo Apostolico.
Come mai questo piccolo particolare viene sempre omesso dal Dalai Lama e, ovviamente, dai giornalisti?
Vorrei rispettosamente ricordare che il leader tibetano vive in esilio in India da decenni e che non ha detto una sola parola a difesa dei Cristiani perseguitati in modo atroce in quello che ormai e' il suo Paese di adozione.
Non prendiamoci in giro e smettiamola di essere mediaticamente, politicamente e religiosamente corretti.
Si vuole a tutti i costi insinuare che per motivi di opportunita' il Papa non puo' incontrare il Dalai Lama? Bene! I giornalisti pero' non omettano di scrivere che raramente il leader tibetano ha speso parole contro le violenze subite dai Cristiani in varie parti del mondo.
Infine: c'e' una bella differenza fra il Santo Padre, che deve proteggere la vita dei Cattolici, e i leaders dei vari Paesi occidentali che intrattengono rapporti economici con la Cina.
Pessima, per concludere, la risposta sul Crocifisso
.
R.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella!
Scusami se partecipo solo leggendo in questo periodo.
Considerato che S.S. il Dalai Lama ammira la Chiesa Cattolica per la sua capacità di far politica
(prendo per buona la battuta senza considerarne l'ronia), perché non cominicia ad imitarla tenuto conto che il suo modo di fare, con tutte le migliori intenzioni per carità, non ha prodotto risultati soddisfacenti per il Tibet: maggiore silenzio, forse, sarebbe auspicabile più di ogni tanto.
Ti auguro un buon fine settimana.
Piero

Raffaella ha detto...

Buon fine settimana a te, Piero :-)
R.

sonny ha detto...

Buongiorno Raffaella. Tutto il rispetto possibile per il popolo tibetano e per la loro causa. Il Dalai Lama, però incomincia a stufarmi e lo dico senza tanti giri di parole. La cosa più stucchevole però è la sudditanza dei giornalisti che lo intervistano. Se il Dalai Lama parla delle violenze ai tibetani, il giorno dopo dobbiamo " essere tutti tibetani".....se il Papa parla dei cristiani uccisi in diverse parti del mondo o costretti al silenzio da regimi dittatoriali/militari o da pseudodemocrazie, il Papa blatera a vanvera perchè deve ricordarsi di cosa hanno fatto i cristiani nel passato, bla bla bla. Il Dalai Lama è bravo , il Papa è cattivo. Niente di nuovo sotto il sole, a parte il solito schifo!

mariateresa ha detto...

buongiorno a tutti.
mi permetto di condividere con tutti gli amici una mia sensazione su questa intervista:che due palle.

euge ha detto...

Condivido anch'io mariateresa! :-)

Buona giornata a tutti!

sonny ha detto...

Cara Mariateresa, hai condensato magnificamente il mio pensiero!

laura ha detto...

D'accordo con Maria Teresa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

a me non sembra affatto che il dalai lama si lamenti, anzi. dice di capire che sia difficile un incontro, visto la posizione delicata della chiesa. riconosce persino le radici cristiane dell'europa. cosa si vuole di più da un leader buddista??
non è che qualcuno è un po' prevenuto?

gemma ha detto...

E' forte la sensazione che a certa stampa italiana in fondo del Dalai Lama e dei tibetani non importi granchè, se non per dare l'ennesima pungolatina alla chiesa cattolica. Stranamente (ma mica tanto per noi) il giornalista insiste molto poco sul mancato incontro col recente nobel per la pace e tanto sul mancato incontro col Papa. La chiave dell'atteggiamento vaticano probabilmente sta tutta in quel "siamo in contatto con molti cinesi e anche loro ci hanno chiesto di non forzare questi tipi di incontri". Sicuramente anche dai cinesi cristiani saranno pervenute questo tipo di richieste a chi li rappresenta e non si capisce perchè ad un nobel per la pace possa essere concesso di ponderare i rischi economici delle sue decisioni mentre ad un leader spirituale ogni attenuante sia difficilmente concedibile. Anche i cristiani soffrono in Cina (e non solo lì, ma questo il Dalai Lama pare sempre ignorarlo) e un padre deve pensare prima ai propri figli. In fondo, se Pannella lo incontra o meno, in Cina non accade nulla, se lo fa il Papa, qualche vescovo e il suo piccolo gregge clandestino potrebbero rimetterci in libertà. Perchè è così difficile capirlo?
Ma in fondo, vista la notevole differenza di vedute tra i due, e visto che il Dalai Lama pare non credere nel valore delle religioni(" la religione non è indispensabile, le religioni hanno fallito il loro compito..."), non sarebbe nemmeno un incontro interrelegioso in senso stretto, ma solo un incontro mediatico tra due "capi" senza potere effettivo. Se alla fine dovessero incontrarsi, certo, ne saremmo tutti contenti, ma se non avverrà ci saranno sicuramente motivi che vanno al di là "del carattere di questo papa così diverso dal predecessore"

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Il Dalai Lama è atteso dai radicali di Pannella (spesso nascosti dietro ai cosiddetti movimenti pacifisti e di difesa dei perseguitati, ma tutta roba di facciata: il vero intento loro è la distruzione del cattolicesimo e della vera religiosità!) e dai poteri forti, massonici e anticattolici per poter essere messo al posto del Papa, per una religione deista e di lorsignori.
Finge di non saper tutto questo???!!!
Ringrazio Dio che il Pontefice non sia "politicamente corretto" e che non lo riceva.

euge ha detto...

Il Papa dal mio punto di vista non deve essere " politicamente corretto " ma, difendere e portare a tutti gli insegnamenti di Cristo e del vangelo costi quello che costi. Un Papa politicamente corretto non sarebbe un vero Papa.
Almenochè non sia costretto ad essere politicamente corretto.......

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Infatti, cara euge, il papa non è politicamente corretto, il che sarebbe posizione non autentica, ma egli si muove sempre nella verità e nella limpidezza di posizione e senza doppiezze o infingimenti: le sue scelte sono chiare e limpide.
Secondo me dovrebbe ricevere il Dalai Lama soltanto se questi si volesse battezzare e volesse diventar cattolico!!???
Il resto è trama e programma di radicali e dei poteri forti.

Anonimo ha detto...

Il Dalai Lama, potrebbe avere tutte le pecche di questo mondo, ma rappresenta un popolo umiliato, invaso, distrutto culturalmente, con tanto di pulizia etnica.

E' la legge del piu' forte esercitata da uno stato comunista.

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Il Dalai Lama "in certi ambienti" rappresenta colui che dovrà diventare il capo spirituale del mondo, proprio in qualità di una religiosità senza Dio, deista, massonica e materialista, scalzando il papa, vicario di Cristo e a capo della chiesa una, santa, cattolica ed apostolica; i radicali di Pannella e di Bonino stanno facendo di tutto per insediarlo a Roma!
Io, almeno, questo vedo; non si venga a dire che il papa lo deve ricevere in qualità di rappresentante di un popolo umiliato e martoriato, perchè il capo buddista a Roma rappresenta secondo me quello che ho già scritto.