venerdì 27 novembre 2009

Domani l'incontro del Papa con le Presidenti di Cile ed Argentina (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: DOMANI L'INCONTRO CON LE PRESIDENTI DI CILE E ARGENTINA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 nov.

La Biblioteca del Palazzo Apostolico sara' domani la cornice di un evento davvero straordinario. Benedetto XVI ricevera' infatti insieme due capi di Stato, entrambe donne: Cristina Kirchner e Michelle Bachelet, le presidenti dell' Argentina e del Cile, hanno chiesto di celebrare cosi' i 25 anni della pace fra i due paesi dopo una controversia territoriale nella quale fu mediatrice la Santa Sede.
La crisi risale al 1978, quando lo scontro armatosembro' imminente ma fu evitato grazie alla mediazione di Giovanni Paolo II e della Santa Sede, che agi' attraverso i suoi canali diplomatici. Dopo cinque anni di lunghe e complesse trattative, che furono avviate con un apposito trattato firmato a Montevideo nel 1979, le due Nazioni stipularono in Vaticano, il 29 novembre 1984, lo storico "Trattato di Pace e Amicizia" che ancora le lega. Lo scambio degli Strumenti di ratifica avvenne poi il 2 maggio 1985 nello stesso Palazzo Apostolico che ospitera' domani l'evento commemorativo. Domani, dopo l'incontro le due presidenti scenderanno, anche questa volta insieme, nelle Grotte Vaticane per rendere omaggio alla tomba di Giovanni Paolo II, mediatore della disputa. "La sua decisione, annunciata il 22 dicembre 1978, di inviare il card. Antonio Samore' nelle rispettive capitali - ricorda Benedetto XVI in una lettera scritta l'anno scorso per il 30esimo dell'accordo preliminare - arresto' provvidenzialmente lo scontro bellico e porto', quale conclusione della missione fedele e generosamente compiuta dall'indimenticato porporato, alla firma degli Accordi di Montevideo, nel Palazzo Taranco, l'8 gennaio 1979".
Per Ratzinger si tratto' di "una scommessa decisa dei due governi sulla pace, espressa nella richiesta al Successore di San Pietro affinche' agisse come mediatore al fine di guidarli nei negoziati e di assisterli nella ricerca di una soluzione definitiva delle divergenze".
E "l'accettazione di tale richiesta, le cui esigenze andavano al di la' delle previsioni iniziali di un possibile impegno del Papa e della prassi abituale dell'attivita' internazionale della Santa Sede, rappresento' in realta' il primo passo del lungo e complesso cammino della mediazione, nel quale l'operato del cardinale Samore', quale rappresentante personale del Sommo Pontefice, insieme ai suoi collaboratori, e delle delegazioni dei due paesi, sotto la direzione delle loro autorita', porto' alla felice risoluzione della controversia sulla zona australe, con la firma del Trattato di Pace e di Amicizia". E' possibile che il Papa, salutando privatamente la Kirchner, sollevi con la presidente argentina la questione del matrimonio gay registrato illegalmente dalle autorita' locali di Buenos Aires, contro le quali l'arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio, ha protestato con veeemenza in una nota pubblicata dall'Osservatore Romano.

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