venerdì 27 novembre 2009

Un nuovo pastorale per Benedetto XVI. Donato al Papa dal Circolo San Pietro (Osservatore Romano)


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Dai primi vespri di Avvento

Un nuovo pastorale per Benedetto XVI

"Sabato pomeriggio, durante i primi vespri di Avvento nella basilica Vaticana, il Papa userà un nuovo pastorale".
Lo annuncia monsignor Guido Marini, alla vigilia della celebrazione con cui si apre l'anno liturgico.
"Simile nelle fattezze alla ferula di Pio ix finora in uso - aggiunge il maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie - questo può essere considerato a tutti gli effetti il pastorale di Benedetto XVI".
Donato dal Circolo San Pietro, è alto 184 centimetri, pesa 2 chili e 530 grammi e ha una miglior maneggevolezza rispetto a quello di Papa Mastai Ferretti, grazie alle più ridotte dimensioni del bastone e della croce. Ed è anche più leggero di 140 grammi, addirittura di 590 rispetto a quello di Giovanni Paolo II.
Va infatti ricordato che Papa Ratzinger ha utilizzato inizialmente il pastorale argenteo sormontato dal crocifisso - realizzato da Lello Scorzelli - introdotto da Paolo VI e poi usato anche da Giovanni Paolo i e da Papa Wojtyla.
Successivamente, dalla domenica delle Palme del 2008, ha cominciato ad adoperare la ferula dorata a forma di croce greca, appartenuta a Pio ix, anch'essa donata al Pontefice dal Circolo San Pietro nel 1877. L'antico sodalizio romano rinnova così la propria tradizione di fedeltà al Papa, testimoniata sin dalla fondazione risalente a 140 anni fa, nel lontano 1869.
Nella parte anteriore del nuovo pastorale di Benedetto XVI sono raffigurati al centro l'agnello pasquale e ai lati della croce i simboli dei quattro evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Il motivo della rete riprodotto sui bracci della croce richiama quella di Pietro il pescatore di Galilea. Sul retro sono incisi: al centro, il monogramma di Cristo - formato dalle prime due lettere della parola Christòs in greco, la X e la P intrecciate insieme - e alle quattro estremità, i volti dei padri della Chiesa di Occidente e di Oriente: Agostino e Ambrogio, Atanasio e Giovanni Crisostomo. "L'agnello e il monogramma di Cristo posti al centro - commenta monsignor Marini - riflettono l'unità del mistero pasquale: croce e risurrezione".
Soffermando lo sguardo sull'anello sottostante la croce, si notano: nella parte superiore, il nome di Benedetto XVI "che lo personalizza e lo rende suo" spiega il maestro; in quella inferiore, quello dei donatori, cioè il Circolo San Pietro. Un ultimo elemento significativo, infine, si ritrova nella parte alta del bastone, dov'è impresso lo stemma di Papa Ratzinger.
Un'altra novità predisposta dall'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice per i vespri di sabato riguarda l'immagine della Madonna che sarà collocata sotto all'altare della confessione: si tratta della scultura lignea policroma, raffigurante la Vergine in trono con il Bambino benedicente, che negli anni passati veniva esposta solo nella solennità della Santissima Madre di Dio e che lo scorso anno venne introdotta a partire dalla Notte di Natale fino all'Epifania. Quello di Avvento è infatti un tempo mariano, in cui l'attesa del Signore che viene è accompagnata dall'esempio di quella di Maria, com'è sottolineato dal canto dell'antifona mariana Alma redemptoris Mater a conclusione del rito.
La consuetudine iniziata con Benedetto XVI di celebrare i primi Vespri di Avvento in San Pietro evidenzia l'apertura di un nuovo ciclo annuale, nel quale la Chiesa rivive tutto il mistero di Cristo: dall'Incarnazione alla Pentecoste e all'attesa del ritorno del Signore. Per questo l'addobbo floreale è sobrio, a significare la specificità liturgica e spirituale di questo tempo di attesa del Signore che viene, nel segno della gioia ma anche della penitenza e della vigilanza, come evoca il ritornello cantato alle intercessioni: Veni, Domine, et noli tardare. In questo stesso senso va compreso anche l'utilizzo del colore viola nelle vesti liturgiche, che accompagna tutto il tempo di Avvento, a cominciare dai vespri di sabato 28.
Prima dell'inizio del rito, come nelle altre celebrazioni, è previsto un tempo di preparazione, affinché l'assemblea si disponga alla preghiera lasciandosi alle spalle i rumori e le distrazioni della vita quotidiana.
In questa attesa verranno eseguiti alcuni brani musicali e letti passaggi dell'omelia di Benedetto XVI ai primi vespri di Avvento del 2008.
Durante la celebrazione vera e propria, che avrà inizio alle ore 17, brevi pause di silenzio al termine dei salmi e della lettura breve aiuteranno la preghiera personale e il raccoglimento. Tratta come di consueto dalla prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, la lettera breve acquista nella circostanza un particolare significato.
Il primo viaggio internazionale di Benedetto XVI nel 2010 sarà, infatti, a Malta, per celebrare i 1950 anni del naufragio dell'Apostolo sull'isola del Mediterraneo. (gianluca biccini)

(©L'Osservatore Romano - 28 novembre 2009 )

1 commento:

don Marco (ferulo) ha detto...

almeno è più carino di quello di Pio IX che serviva per altro!!!!!!