lunedì 23 novembre 2009

Papa-artisti, intervista a Mizar e un breve commento all'incontro di sabato (Francesco Colafemmina)

Clicca qui per leggere il commento di Francesco Colafemmina.

27 commenti:

Bartolomeo ha detto...

Ma perchè continua strisciante l'ansia di far passare Benedetto XVI come una marionetta nelle mani di questo o di quell'altro? Se non erro altri due Pontefici hanno ricevuto gli artisti in un incontro similare; Paolo VI e Giovanni Paolo II eppure, in entrambi i casi, non c'era questa strisciante intenzione di farli passare come bambocci. Comincio ad essere stanca di questo atteggiamento. Se non sbaglio, essenso Benedetto XVI fino a prova contraria Vicario di Cristo , egli deve parlare a tutti anche a coloro che ci sembrano indegni anzi, forse soprattutto a loro. Allora perchè tanto scandalo per questo incontro e per il fatto che il discorso sia stato apprezzato da molti? Mi sembra che, chi aveva sposato la difesa di Benedetto XVI, stia perdendo colpi..... forse per il fatto che riceve chi non è in linea con le proprie idee.

mariateresa ha detto...

anch'io non capisco, sinceramente perchè si vada alla ricerca di polemiche con la lanterna come Diogene. Non ce ne sono già abbastanza?Forse invecchiando sono diventata tenerona.o rincoglionita.
Non lo so, ma c'è qualcosa che mi stona.

gemma ha detto...

starò perdendo colpi, ma io il senso di questo commento non tanto l'ho capito. Sarà che sono stata inizialmente molto critica nei confronti di questo evento, ma al contrario, proprio per l'invito di quei signori di cui lamenta l'assenza Colafemmina, di cui sarebbe stato intuibile lo snobistico rifiuto . Per quanto riguarda Raoul Bova, meglio lui contento di esserci, con la sua bella faccia serena, che altri, presenti con supponenza, o che solo all'ultimo momento hanno declinato l'invito per aver modo di puntualizzare il giorno dopo che non c'erano. Bellocchio è stato uno di questi, perchè meravigliarsi della sua non presenza? Era stato invitato, se non è andato dal Papa uno i cui film non sono certo mai stati una carezza alla chiesa, cosa si sarebbe dovuto fare, rimandare tutti gli altri a casa?
Tornando al povero Bova...Laura Morante è una di cui in tanti non hanno mai visto manco un film ma la sua filmografia appartiene alla casta radical chic, l'unica che in Italia può pensare di accedere ai premi delle mostre, per intenderci, quelli che alla fine fanno dire che sei grande. Perchè questa schifiltosità nei confronti di ciò che piace al popolo? Perchè solo ciò che è drammatico e dannato deve essere bello? A questo punto, onestamente, non capisco l'accostamento tra l'esaltazione dell'arte sacra e della musica sacra e il rammarico per l'assenza di Bellocchio e della Morante. In quanto a Morricone e Zeffirelli, sono stati dati tra i presenti, quindi anche loro sono tra quelli che hanno preferito non presentarsi all'ultimo momento. E meglio un iraniano che porta insieme alla sua persona la sofferenza del suo popolo che i vari Yehoshua e Grossman che, in fondo lo si è capito, hanno declinato l'invito a priori per un pregiudizio verso papa Benedetto.

euge ha detto...

E meglio un iraniano che porta insieme alla sua persona la sofferenza del suo popolo che i vari Yehoshua e Grossman che, in fondo lo si è capito, hanno declinato l'invito a priori per un pregiudizio verso papa Benedetto.


Condivido cara gemma!

Anonimo ha detto...

Ho letto il commento all'incontro di sabato.Non mi piace per niente e devo dire che condivido i post che leggo sull'argomento; in particolare mi riferisco a quello di Bartolomeo.

Filomena66 ha detto...

Già, mi pare che qui si cerchi di innescare una polemica a tutti i costi.
Peraltro, secondo il mio punto di vista, la figura del piffero più evidente è stata quella di coloro che invitati, si sono defilati all'ultimo minuto.
Se questo è il rispetto per Benedetto XVI........
Ben venga l'iraniano in prima fila.

Francesco Colafemmina ha detto...

Ma io non faccio nessuno strisciante tentativo di niente!

Se non si conoscono bene i meccanismi che hanno portato alla realizzazione di questo evento, non si può parlare a vanvera e dire addirittura che il Papa lo avrebbe promosso e che gli inviti sarebbero partiti da lui.

L'evento, finanche sull'invito è promosso dal Pontificio Consiglio per la Cultura. E gli inviti li ha realizzati nominalmente Mons. Iacobone.

D'altra parte non credete voi che il Papa debba essere difeso anche da certi personaggi narcisisti che sono nascosti in Vaticano?

L'evento è stato anticipato da una visita guidata alla collezione di arte contemporanea dei Musei Vaticani il 20 Novembre pomeriggio, con rinfresco di seguito.
E il 21, dopo l'incontro col Papa, c'è stato un banchetto durato 2 ore, più dell'incontro stesso...

Allora di che parliamo? Di chiacchiere?

Il Papa è superiore anche a queste operazioni organizzate in casa. E saper fare distinzione fra il Suo pensiero e quello di altri personaggi con una visione dell'arte e della Chiesa affatto opposta a quella benedettiana, credo sia il modo migliore per dimostrargli il nostro affetto e la nostra partecipazione da figli obbedienti e riconoscenti!

Leggere qui per farsi un'idea!

http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=article&sid=229

sam ha detto...

Sì anche a me questo intervento pare eccessivamente critico. L'unica cosa che francamente, a mio modesto avviso, merita di essere preso in seria considerazione, sia in questo commento che in quello di Sgarbi, è la comprensibile amarezza di quegli artisti riconosciuti e pure cattolici impegnati che avrebbero voluto esserci e non l'hanno potuto fare. E' chiaro che in questi casi non ci si può ricordare di tutti, ma forse - come già suggerivo qui quando si iniziò a parlare dell'incontro - bisognava dare la possibilità agli artisti in possesso di titoli adeguati (e non dubito che quelli citati da Colafemmina e da Sgarbi lo siano) di autocandidarsi per un accredito. Questo avrebbe forse aperto gli orizzonti anche oltre l'aperto sguardo di Ravasi.
In fondo di spazio ce n'era, se di quelli invitati dall'Arcivescovo ambrosiano, quasi la metà ha snobbato o declinato l'invito.
Dunque il problema non riguarda chi c'era, più o meno degnamente o indegnamente, ma chi avrebbe voluto e meritato, ma non ha potuto esserci.

sonny ha detto...

Ciao a tutti. Sottoscrivo ogni vostra parola e francamente, come Mariateresa, non riesco a capire tutta questa ansia di cercare sempre il pelo nell'uovo ad ogni costo. Trattiamo il fatto per quello che è. Il Santo Padre, con l'organizazzione di Mons. Ravasi, ha ricevuto degli artisti nella cappella Sistina. Ha pronunciato un discorso che mi è sembrato bello, alto, esigente, ma allo stesso tempo facilmente comprensibile e conciliante, rivolgendosi anche ai non cristiani e non credenti. Si potevano selezionare meglio gli invitati? Certo, ma ci sarebbero comunque state delle lamentele. Stiamo parlando di "artisti" cioè narcisisti per antonomasia. Spiace dirlo ma forse, questa volta, qualcuno ha fatto la pipì fuori dal buco. Buona serata a tutti.

Francesco Colafemmina ha detto...

E mi permetto di aggiungere che il fatto che l'evento sia stato organizzato dal Pontificio Consiglio per la Cultura non sminuisce affatto il Santo Padre.

Nonostante Egli sia il Vicario di Cristo ed il monarca assoluto della Città del Vaticano, la Curia Romana ha la sua legittima e necessaria autonomia, che in teoria dovrebbe agevolare e coadiuvare il Ministero Petrino.

All'epoca di Paolo VI poi il Pontificio Consiglio non esisteva nemmeno! E' creazione del 1982.

Inutile quindi prendersela con me. Se amiamo tutti il Papa siamo tutti amici :)

Francesco Colafemmina ha detto...

La pipì fuori dal buco forse l'ha fatta qualcun'altro che a botta di citazioni sull'Espresso si è costruito l'abito di ghost writer di Qualcuno più in alto di lui...

sonny ha detto...

Le chiedo immediatamente scusa per l'espressione usata e la ringrazio per le precisazioni che ci ha fornito.

gemma ha detto...

@colafemmina
sulla questione di fondo posso pensarla come lei, anch'io mi sono chiesta quando ho letto degli inviti cosa centravano alcuni artisti con questo tipo di incontro, ma quel che mi risulta difficile capire dal suo intervento è quel che sembra un rammarico per l'assenza di personaggi come Bellocchio, quello di Nel nome del padre, L'ora di religione, Il diavolo in corpo...cosa ha in comune col pensiero benedettino più di Raoul Bova, le cui idee al riguardo non è dato saperle, mentre quelle di Bellocchio attraverso i suoi film si? E la signora Morante, siamo sicuri che sia in linea anche lei col pensiero benedettino? Non so di Bartolucci e Grau ma Bellocchio, Morante, Zeffirelli e Morricone erano stati invitati. O forse semplicemente non ho capito il senso del suo discorso e può essere, data la mia ignoranza su certi temi, ma credo che papa Benedetto sia molto difficilmente manovrabile. Magari non è sempre d'accordo al cento per cento con quanto e come gli si organizza intorno, ma credo sia impossibile coinvolgerlo in qualcosa che minimamente non condivide.

Francesco Colafemmina ha detto...

Cara Gemma,

nessuno dice che Benedetto sia "manovrabile". Chi l'ha mai detto?
Dico invece che al Santo Padre spesso preparano delle situazioni che non sono proprio eccellenti..
Lei si preoccupa di Bellocchio e allora che dire di Moretti che prepara un film sul Papa che va in psicanalisi?
E che dire dell'intervista a Ravasi del Corriere nella quale Ravasi stesso esalta questa esperienza cinematografica di Moretti?
Lei crede che sia molto edificante?

Crede che Papa Benedetto XVI mandi a chiamare un Nanni Moretti qualunque che fa un film nel quale c'è un Papa che non vuole fare il Papa e si sottopone alla sua psicanalisi?

Capisco che vedendo le cose dall'esterno si possa trarre una sensazione di fastidio. Ma il fastidio è per i fatti stessi...
E che dire di Arnoldo Foà che se n'è andato senza neanche prendere la medaglia dalle mani di Ravasi?

Il Papa è padre di tutti, anche di chi non la pensa come noi e dimostra sempre la sua disponibilità all'ascolto ed alle prove più complesse, anche quando si cerca di strumentalizzarlo.
E ciò non fa che amplificare la sua grandezza e la sua bontà.

Ciò non toglie che noi laici possiamo esprimere delle opinioni critiche nei riguardi di coloro che magari abusano della bontà del Santo Padre.

Ti faccio poi notare che

a. Mons. Bartolucci è estremamente stimato da Ratzinger che lo ha richiamato a dirigere un concerto in Vaticano nel 2006 dopo una vile cacciata all'epoca di Giovanni Paolo II

b. Mons. Miserachs Grau è un grande compositore di musica sacra e preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra.

Se mancavano loro due non credo che volessero essere irriguardosi verso il Papa, la cui stima nei loro confronti è molto elevata.

un passante ha detto...

è buffo questo accapigliarsi tra benevolenti del papa, un pò come quei bambini che "papà è mio, ..no è mio"! :-) Dico questo in senso affettuoso, naturalmente..Sia andata come sia, resta che il Papa ancora una volta è riuscito a cogliere l'occasione, per poco consona al suo modo di essere che fosse, per un un discorso bello, per tutti gli uomini di buona volontà , capaci di mettere da parte l'ego e comprendere che non era necessario essere lì per sentirsene coinvolti.

euge ha detto...

Sia andata come sia, resta che il Papa ancora una volta è riuscito a cogliere l'occasione, per poco consona al suo modo di essere che fosse, per un un discorso bello, per tutti gli uomini di buona volontà , capaci di mettere da parte l'ego e comprendere che non era necessario essere lì per sentirsene coinvolti.

Forse è proprio questo che da fastidio!

laura ha detto...

Benedetto XVI parla senza paura e spiazza sempre tutti, ottenendo successo in tutti gli ambienti e con tutte le persone che incontra. Ha il potere di conquistare l'anima. Il resto non conta

Anonimo ha detto...

Bartolucci e Grau sembra siano stati invitati, se non sono venuti sarà stato per l'età. Invece Peter Stein è stato intervistato dalla Radio Vaticana tedesca e, ovviamente, ha provato a fare l'enfant terrible (ancora!), mandando in sollucchero i media germanofoni e il Mfthk. Eufemia

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con Francesco Colafemmina.
Non è un attacco o una critica nei confronti del Santo Padre, mi sembra esattamente il contrario.
Sono alcune riflessioni fondate riguardo un evento di grande importanza, che è stato per colpa degli organizzatori di Basso Profilo, non paragonabile ai precedenti incontri.
Cosa veramente disdicevole, il discorso pronunciato da sua Santità era chiaramente preparato da Mons. Ravasi, il quale strumentalmente aveva anticipato in diverse interviste i contenuti e le citazioni.
Considero triste quanto accaduto. Il Santo Padre deve essere sempre sostenuto da noi fedeli, ma questo non siqnifica non poter riflettere ed esprimere opinioni critiche sull'operato di qualche monsignore.
Tutt'altro.
Emanuele

Ildefonso ha detto...

Concordo con Francesco Colafemmina.

sam ha detto...

Ma non diciamo assurdità.

Il discorso fatto e comunicato dal Santo Padre è altissimo e con una sua decisiva impronta che, come sempre, sovrasta il dotto ed estetico argomentare di Ravasi "con sublimità di parola e di sapienza", come il cielo sovrasta la terra.

Un passsaggio, tra tanti, in cui è impresso il marchio inconfondibile di Ratzinger:

Cari amici, lasciamo che questi affreschi ci parlino oggi, attirandoci verso la méta ultima della storia umana. Il Giudizio Universale, che campeggia alle mie spalle, ricorda che la storia dell’umanità è movimento ed ascensione, è inesausta tensione verso la pienezza, verso la felicità ultima, verso un orizzonte che sempre eccede il presente mentre lo attraversa. Nella sua drammaticità, però, questo affresco pone davanti ai nostri occhi anche il pericolo della caduta definitiva dell’uomo, minaccia che incombe sull’umanità quando si lascia sedurre dalle forze del male. L’affresco lancia perciò un forte grido profetico contro il male; contro ogni forma di ingiustizia. Ma per i credenti il Cristo risorto è la Via, la Verità e la Vita. Per chi fedelmente lo segue è la Porta che introduce in quel "faccia a faccia", in quella visione di Dio da cui scaturisce senza più limitazioni la felicità piena e definitiva. Michelangelo offre così alla nostra visione l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine della storia, e ci invita a percorrere con gioia, coraggio e speranza l’itinerario della vita.

Michele Alfano ha detto...

Eppure anche a me è venuto qualche dubbio. Ma avete sentito mai Joseph Ratzinger citare Chagall, Braque, Herman Hesse e Simon Weil?
Che il discorso sia di Ravasi non vuol dir nulla. Spesso sono gli uffici preposti a prepararli al Pontefice che non può avere il tempo per far tutto.
Il problema è che a quanto pare Ravasi se ne sarebbe vantato.
Ha persino menzionato Hesse rivolgendosi al Papa quando Hesse era contenuto nel discorso del Papa.

Oremus pro Benedicto!

gemma ha detto...

@colafemmina
capisco i suoi timori riguardo a possibili atteggiamenti da parte di di chi circonda il Papa, perchè spesso sono anche i nostri qui, però tornando allo specifico,
non sono io a preoccuparmi di Bellocchio ma mi pare che sia lei a non avere ancora spiegato perchè è rammaricato dalla sua assenza (almeno dallo scritto pare così, a meno che io non abbia frainteso). Non sono un'ammiratrice di Moretti ma il suo film non lo abbiamo ancora visto (quando uscirà, se non ci piacerà sicuramente non lo risparmieremo), mentre l'Ora di religione qualcuno si. E proprio alla coerenza con il protagonista di quel film, Bellocchio si appella per giustificare la sua assenza.
Onestamente, tutta questo stracciarsi le vesti per personaggi che sappiamo essere stati invitati e che non si sono degnati di esserci, mi pare eccessiva. Piuttosto, avrei evitato al Papa di subire tali rifiuti snobistici, ma è anche vero che chi rappresenta la Chiesa non può chiudersi in una campana di vetro e incontrare solo chi è in linea col suo pensiero. Il cardinale Ratzinger come lo ricordo io, è quello che non aveva remore a presentarsi in una sala di sostenitori di Micromega per confrontarsi con Flores D'Arcais e che disse una volta, non ricordo dove ma sono sicura di averlo letto, che era infastidito da coloro che rifiutavano di parlare con qualcuno a priori, solo perchè non in linea col proprio pensiero, quelli che "con te non ci parlo". E sono quelli che francamente infastidiscono anche me.
Riguardo al discorso non suo o preparato, io vi ho riscontrato molti concetti chiaramente suoi, come anche tutta la citazione su Dostojevsky e sappiamo benissimo essere uomo di grande cultura, che in età giovanile ha letto di tutto, anche filosofi non in linea col suo pensiero. Comunque, non si può insinuare che l'incontro gli sia stato quasi imposto, organizzato in maniera non consona alle sue aspettative, che il discorso gli sia stato preparato e non sia suo e poi a margine affermare che no, non si vuole affermare che il Papa sia stato in qualche modo manovrato.

sam ha detto...

Non ricordo, però il Papa ha citato persino un campione del relativismo come Heidegger.
Certo Ravasi potrebbe avergli preparato una bozza su cui poi il Papa avrebbe lavorato trasformandolo in maniera decisiva, oppure, potrebbe aver fatto leggere in anticipo il suo discorso a Ravasi in modo che il Prefetto potesse mantenere nelle sue esternazioni una linea coerente.
Fatto sta che il discorso del Papa è bellissimo ed è suo, quale ne sia stata la procedura di composizione.
Alcuni commenti mi ricordano quel tipo di esegesi che, sottilizzando sui contesti e sugli autori, sembra dimenticare e sminuire l'autorità dell'Autore ultimo della Sacra Scrittura - Parola di Dio.
I dubbi che si alimentano di dubbi lasciamoli a Voltaire e Martini.
Noi sosteniamo Papa Ratzinger Benedetto XVI, ciò che fa, come lo fa e con chi lo fa.
Possiamo a volte anche criticare quello che fanno i suoi senza di lui, ma non quello che fa lui con o senza i suoi.
Altrimenti, se accettiamo noi cosa tener buono e cosa no dei discorsi del Papa, sulla base delle nostre presunte esegesi, finiamo in balia dell'autoreferenzialità senza più alcun punto di riferimento.

Anonimo ha detto...

Caro Sam,
non sono assurdità come tu asserisci ma dati di fatto.

In merito
recupera e leggi l'articolo pubblicato sull'Espresso a firma di Gianfranco Ravasi dal Titolo

"Bellezza Divina.
L'arte avvicina l'uomo a Dio.
Ecco perchè la pittura e l'architettura non sono un fatto estetico.
Il manifesto del ministro della Cultura vaticano"

potrai riscontrare tutte le citazioni del discorso pronunciato dal Santo Padre.

Sinceramente in ogni caso mi sembra un' operazione scorretta e poco rispettosa del Santo Padre.

Emanuele

Anonimo ha detto...

Caro Sam,
ognuno rimane della sua opinione, ma di una cosa la pensiamo tutti nella stessa maniera:

Sempre e comunque con il Santo Padre Benedetto XVI!

Emanuele

gemma ha detto...

"Ma avete sentito mai Joseph Ratzinger citare Chagall, Braque, Herman Hesse e Simon Weil?"

non posso dire con certezza chi ha scritto il discorso perchè non lo so ma Hesse l'ho già sentito citare da Ratzinger, almeno ne "Il sale della terra", in risposta a domande postagli dall'autore, una di queste su Il lupo della steppa, pare uno dei suoi libri preferiti