domenica 6 dicembre 2009

Il dietrofront di Feltri? In pagina. Con prudenza (Santamaria)


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Il dietrofront di Feltri?

In pagina. Con prudenza

Spazi anche rilevanti al caso e singolari distrazioni

DA ROMA GIANNI SANTAMARIA

Sparare titoloni a caratteri cubitali e poi nascondere le rettifiche in minuzzoli affogati tra le lettere è malvezzo del nostro giornalismo. Un caso importante come quello del dietrofront di Vittorio Feltri non poteva, però, finire così.
La stampa italiana gli ha dato (abbastanza) risalto. Ma non si è mossa compatta. Almeno, niente di paragonabile al fuoco di fila partito quando il fattaccio avvenne, alla fine dell’estate. Anche per questo Avvenire ha dedicato ieri un inconsueto titolo a tutta pagina, disposto a «prestarlo» a timidi e distratti rispetto all’ammissione di Feltri.
Che ha, infatti, guadagnato la prima pagina soltanto su cinque quotidiani: Italia Oggi, il Riformista , Qn (Nazione, Carlino, Il Giorno), il Fatto ed Europa.
Con titoli e considerazioni esplicite e salutari. «Feltri, su Boffo mi sono sbagliato» si legge sul quotidiano economico dalle caratteristiche pagine gialle. Il foglio arancione di Antonio Polito parla di «mea culpa tardivo».
Il giornale di Padellaro&Travaglio è senza peli sulla lingua: «Feltri su Boffo : ho detto il falso».
Infine, l’ex organo della Margherita punta il dito sull’«incredibile leggerezza», intesa come disinvoltura, con cui avviene questa «riabilitazione » davanti all’opinione pubblica (perché chi conosce Boffo di lui non ha mai dubitato).
Riparazione, dunque, a cocci rotti. Lo sottolineano un po’ tutti i giornali di ieri, citando la posizione assunta dal direttore delle comunicazioni sociali della Cei.
Ampio risalto, con due testate di pagina, sui due più diffusi quotidiani del Paese: Il Corriere della sera e la Repubblica, che in prima edizione aveva messo un richiamo in vetrina, per poi dar spazio al processo di Perugia. Sul giornale di De Bortoli l’articolo è corredato da un 'taglio' che dà conto della serena posizione di Boffo , riportando quanto scritto dal sito di Avvenire.
Mentre sul quotidiano di Mauro titolano «Prima lo uccide, poi lo riabilita» il graffiante corsivo di Michele Serra. Il quale, però, dopo aver rivoltato il coltello nella piaga (feltriana) conclude sconsolato: «Forse per la prima volta in trent’anni di giornalismo non riesco a formulare alcun commento».
Senza parole, ma stavolta letteralmente – venendo meno a un preciso dovere deontologico prima ancora che umano – restano invece le rassegne stampa tv di Mediaset.
Avvenire è sempre presente, ma ieri non vi è comparso proprio.
Stesso atteggiamento da Sky, che pure alla notizia ha dedicato un servizio. Sul silenzio di due dei tg di punta del servizio pubblico (Uno e Due, che ieri però ha intervistato il neodirettore di Avvenire Tarquinio) già ha scritto Umberto Folena.
Tornando alla carta stampata, niente di niente appare su il manifesto, troppo preso dal «No B Day».
Nulla di nulla sul quotidiano romano Il Tempo.
Mentre l’altro quotidiano della Capitale, Il Messaggero, dedica alla «doverosa precisazione», come l’ha chiamata Feltri, un ampio pezzo di 'taglio' (con immagine di Boffo in un tondo) in posizione azzeccata. È, infatti, sotto al richiamo del presidente della Repubblica ai mass media, affinché raccontino l’Italia positiva e non indulgano alla litigiosità.
E a quello del cardinale Angelo Bagnasco sull’etica nei media. Articoli in buona evidenza appaiono anche su Unità e Secolo.
Il Sole 24 Ore , giornale economico, fa economia e dedica al dietrofront un anonimo resoconto d’agenzia, sia pure corredato dalle foto dei due protagonisti, in basso a pagina 15. Ancor più striminzita la breve del giornale comunista Liberazione .
Un colonnino lungo la pagina 19 è lo spazio che ha trovato La Stampa di Torino. Rumoroso il silenzio de Il Foglio, che pure su tante questioni etiche ha giustamente battagliato.
Infine, pur non richiamandolo in prima pagina anche Libero – quotidiano non lontano dal Giornale (che, come annunciato, ritiene chiusa la vicenda e quindi non ci torna) – propone un articolo ampio: «Feltri si scusa con Boffo. Nessun atto omosessuale ». A corredo uno 'strappo' dell’articolo di Feltri, sotto al quale vengono riassunti tra grosse virgolette, alcuni passaggi riparatori.

© Copyright Avvenire, 6 dicembre 2009

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