sabato 24 gennaio 2009

Il blog fa sua la domanda di Salvatore Izzo: quale argomento migliore dell'antisemitisno per mettere in cattiva luce il gesto del Papa?


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Riceviamo e con grande piacere, onore e gratitudine pubblichiamo il seguente servizio di Salvatore Izzo che fa alcune affermazioni importanti che ci aiutano a capire ed a sminuzzare la bagarre di queste ore:

PAPA PERDONA LEFEBVRIANI, MA UNO NEGA SHOAH

(AGI) - CdV, 24 gen.

(di Salvatore Izzo)

Con una sua decisione Benedetto XVI ha aperto la porta al rientro dei lefebvriani nella Chiesa Cattolica. Ha approvato il decreto contenente la revoca della scomunica per i vescovi Bernard Fellay, Alfonso de Gallareta, Tissier de Mallerais e Richard Williamson incorsi nella grave sanzione per aver ricevuto l'ordinazione episcopale il 30 giugno del 1988 senza il permesso di Giovanni Paolo II.
La scomunica riguardo' anche i due vescovi consacranti, monsignor Marcel Lefebvre e il brasiliano Antonio de Castro Mayer, entrambi deceduti.
I seguaci di quest'ultimo sono gia' rientrati nella Chiesa Cattolica, cosi' come un gran numero di lefebvriani. A seguito dell'autorizzazione a celebrare liberamente la messa in latino firmata dal Papa nel 2007 e' venuto meno il motivo fondamentale della controversia che aveva opposto l'anziano vescovo francese alla Santa Sede.
Cosi' alcuni mesi fa gli stessi vescovi avevano scritto al cardinale Dario Castrillon Hoyos, presidente della Commissione Ecclesia Dei, chiedendogli la possibilita' di essere reintegrati in seno alla Chiesa Cattolica.
Il Papa ha accolto questo desiderio con un decreto firmato dal prefetto della Congregazione dei vescovi, cardinale Giovanni Battista Re, che spiana la strada alla piena comunione e ricuce una ferita dolorosissima per tutta la Chiesa. Ma, come ha sottolineato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, resta un cammino ancora da compiere: i vescovi non piu' scomunicati dovranno rendersi disponibili a svolgere il loro ruolo nella Chiesa Cattolica che se oggi sottolinea la continuita' tra Tradizione e Concilio non intende davvero rinnegare quest'ultimo, e la Santa Sede dovra' individuare una forma giuridica che consenta alla Fraternita' un rientro non traumatico: il modello potrebbe essere quello di una diocesi non territoriale, con proprio clero e fedeli, come lo sono gli Ordinariati Militari e la prelatura dell'Opus Dei. Come era ampiamente prevedibile, dall'una e dall'altra parte la decisione del Papa di perdonare lo "strappo" di monsignor Lefebvre incontra fiere opposizioni.

Quale argomento migliore dell'antisemitisno per mettere in cattiva luce questo gesto? Con una singolare "sinergia" tra tradizionalisti e progressisti e' cosi' divampata la polemica. Monsignor Richard Williamson, uno dei vescovi perdonati ma che fino alla fine si era opposto a chiedere la revoca delle scomuniche, ha rilasciato affermazioni deliranti che negano l'Olocausto, fornendo cosi' un ottimo argomento a chi nella Chiesa non voleva questa riconciliazione.

Padre Lombardi si e' affrettato a spiegare che le sue "criticabili parole" non c'entrano nulla con la decisione del Pontefice e l'Osservatore ha scritto che la decisione del Papa "non sara' offuscata da inaccettabili opinioni negazioniste e atteggiamenti verso l'ebraismo di alcuni membri delle comunita' a cui il vescovo di Roma tende la mano".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ringrazio Izzo anch'io per questo articolo......... e mi pongo la domanda:

Non è che tutto questo veleno che covava sotto la cenere è esploso perchè Benedetto XVI sta ricucendo uno scisma che molti forse pensavano ormai impossibile da ricucire? O magari perchè ricucendo questo scisma per molti vescovi che hanno fatto il bello e cattivo tempo ora è giunto il momento di rientrare nei ranghi?