giovedì 29 gennaio 2009

Benedetto "spacca in due" i Lefebvriani: Don Pierpaolo Petrucci (Rimini) critica le aperture del Papa


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Don Pierpaolo Petrucci, Priore del Priorato di Rimini della Fraternità di San Pio X all’ADNKRONOS: ''Il passo indietro sulla scomunica è stato atto unilaterale del Papa, ci sono stati riconosciuti i nostri meriti''

Città del Vaticano, 29 gen. (Adnkronos)

“La scomunica ci è stata tolta senza che a noi fosse stata posta alcuna condizione, si è trattato di un atto unilaterale del Papa”. E’ quanto ha affermato all’ADNKRONOS don Pierpaolo Petrucci, Priore del Priorato di Rimini della Fraternità di San Pio X. A Rimini infatti si terrà sabato prossimo alle 17,00, alla Sala degli Archi, una conferenza pubblica organizzata dal distretto italiano dei Lefebvriani dal titolo: “La Fraternità Sacerdotale San Pio X: né scismatici, né scomunicati ma cattolici nell'attuale crisi della Chiesa”.

All’incontro parteciperà il superiore del Distretto d'Italia della Fraternità Sacerdotale San Pio X, don Davide Pagliarani. I Lefebvriani italiani vogliono farsi conoscere e far conoscere le loro idee e il contributo che possono dare alla vita della Chiesa. “Abbiamo sempre avuto fiducia nella Chiesa – ha spiegato don Pierpaolo – non è mai stata nostra intenzione costruire una chiesa parallela”. “Il fatto che prima eravamo considerati scismatici e successivamente questo scisma è stato revocato senza che ci fosse chiesta alcuna condizione - afferma il sacerdote della Fraternità - costituisce un riconoscimento implicito” delle nostre idee dopo “che siamo stati messi all’indice ingiustamente”. Insomma il gesto di pace del Papa non è stata preceduto da nessuna richiesta da parte vaticana agli scismatici in merito ad una accettazione del Concilio Vaticano II.

Non a caso fra i temi al centro della conferenza di sabato, pubblicati sull’invito all’incontro, ci sono i seguenti: “Cosa significa questo ritiro, frutto di una decisione unilaterale della Santa Sede, senza che nessuna condizione sia stata chiesta alla Fraternità San Pio X ? Cosa ha fatto finora e cosa intende fare la Fraternità San Pio X per la Chiesa?”. Fra le richieste che ora la Fraternità farà alla Santa Sede c’è anche quella della “riabilitazione di mons. Lefebvre che è stato un vescovo missionario” spiega don Petrucci.

“Riconosciamo il magistero della Chiesa fino al Concilio Vaticano II, è quello che abbiamo sempre detto”. Si è espresso in questi termini don Petrucci, in merito al problema dell’accettazione del Concilio Vaticano II da parte dei lefebvriani. “Il Concilio Vaticano II del resto - ha aggiunto il sacerdote – è un concilio pastorale e non dogmatico, non ha definito dogmi di fede, la sua è un autorità pastorale, quindi che può essere discussa ed è quanto vogliamo fare”.

“Molte affermazioni del Concilio – ha proseguito don Pierpaolo – contraddicono il magistero dei papi precedenti”. “Il Vaticano II – ha insistito - è il primo Concilio della storia che mette in discussione tutto ciò che la Chiesa affermava precedentemente”. In quanto alle parole pronunciate ieri dal Papa e alla richiesta di accettazione del Concilio Vaticano II, don Petrucci ha affermato che l’intenzione della Fraternità è ora quella di approfondire e discutere i diversi aspetti del Concilio con le autorità vaticane: “E’ nostra esigenza discutere con la Chiesa - ha detto il sacerdote – dei temi di fondo”. Fpe Chiesa:

“Se da una parte è possibile dire che questo Papa dal punto di vista liturgico è legato alla tradizione, dal punto di vista dell’ecumenismo è in linea con il Concilio Vaticano II. Noi siamo rimasti scandalizzati dalla preghiera che Benedetto XVI ha fatto nella moschea blu di Istanbul durante il suo viaggio in Turchia” che avvenne nel novembre del 2006, ha aggiunto Petrucci.
Che ha poi ricordato che “già Pio XI condannava tutte le relazioni interreligiose”. Quindi ha osservato che diverse encicliche pubblicate sotto i pontefici precedenti al Concilio, da Pio IX a Pio XII, dicono cose che sono state poi smentite dai documenti conciliari.

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Consiglio a don Pierpaolo Petrucci di rileggere quanto ha detto il Papa ieri!
Noto una spaccatura nella Fraternita'...sto riflettendo...

R.

4 commenti:

euge ha detto...

Cara Raffaella in questa circostanza che sta mettendo a dura prova la pazienza infinita, l'infinita bontà e correttezza del nostro Pontefice, desidero questa sera scrivere poche ma sentite parole al nostro Papa, perchè sappia che nonostante tutto c'è chi gli vuole bene, chi gli è vicino spiritualmente con le preghiere e chi le sarà sempre grato per averlo ricondotto alla fede.
Santità, Credo in questo momento, di esprimere i sentimenti di tutti coloro che fin dalla sua elezione, hanno trovato in Lei, una guida paterna fatta di amore, comprensione, dolcezza e fermezza. Queste sue qualità però, non sono solo per quelli che l'accompagnano sempre in ogni circostanza anche quella più difficile come questa dividendo con Lei la speranza, la gioia e la serenità di servire Cristo; ma, Lei è un dono per coloro che di Lei hanno bisogno e non hanno il coraggio di dirlo apertamente anzi che molte volte, spinti da una assurda durezza di cuore dettata dall'ideologia e dai pregiudizi, reagiscono contro di lei con inaudita violenza a fatti e con parole.
Mi rattrista particolarmente in questo momento, l'uso e l'abuso che si è fatto del Suo gesto di carità e misericordia trasformandolo in un gesto irresponsabile causa addirittura forse, dell'interruzione del dialogo con gli ebrei che lei, Santità, sta portando avanti anche se fra mille difficoltà; mi addolora ancora di più da fedele tornata da poco alla fede, che chi dovrebbe prendere le sue difese non lo fa oppure lo fa in maniera tardiva ed in modo vago e confuso. Santità sappia che non sto giudicando nessuno sto solo esprimendo un mio stato d'animo che sicuramente non è solo mio. Mi rattrista tutto questo. Ma sappia Santità che prego e pregherò Nostro Signore Gesù e la Vergine Maria, perchè le diano sempre la forza per non dietreggiare davanti ai lupi perchè questo Lei ci chiese il giorno della sua Messa solenne inizio del suo Pontificato.
Sappiano coloro che hanno ricevuto questo atto di carità, farne tesoro un tesore che non ha pari perchè essere di nuovo fra le braccia e membra del Corpo di Cristo, è una grazia infinita. Capiscano coloro che hanno visto in questo gesto d'amore un ostacolo insormontabile al dialogo, che Lei non ha nulla a che fare con le frasi scellerate pronunciate da persone interne alla fraternità Pio X e rispettino le sue decisioni prese come Successore di Pietro e Vicario di Cristo e per finire mi auguro che quanto prima, lei possa avvalorarsi della collaborazione di persone degne della sua fiducia e che incondizionatamente, la servano e l'aiutino nel suo difficilissimo ministero.
da parte mia e non solo mia Santità lei riceverà tutto l'amore possibile.
Che la nostra vicinanza spirituale le sia di conforto e ricordi che :
CI SONO MILIONI DI CUORI STRETTI AL CUORE DEL PAPA.
E su questi mi creda Santità nessuno potrà avanzare ignobili tesi e basse insinuazioni di odiens.
Con immenso affetto
- SEMPRE CON BENEDETTO XVI -
Una fedele.
P.s scusate eventuali errori ma, l'emozione è tanta.

mariateresa ha detto...

cara euge.

Anonimo ha detto...

la spaccatura io la noto nella Chiesa in sè piuttosto che nella Fraternità. Non voglio dare giudizi, ma un serio confronto sul Vaticano II è necessario. A 60 anni quasi dal suo svolgersi i frutti non si sono ancora visti, anzi "quel fumo di satana" testimoniato da Paolo VI sta più che mai soffocando il Cattolicesimo Romano. Se invece vogliamo illuderci che tutto vada bene...liberissimi di confrontarci con le nostre coscienze.. Non dimentichiamo però il giudizo di Dio e di quello, sinceramente, io ho davvero il più alto rispetto.
Sarebbe un "peccato" non cogliere questa occasione di dialogo interno.

Raffaella ha detto...

Carissima Eugenia, grazie per quello che hai scritto!!!
Sono commossa dalle tue parole che sgorgano sincere dal tuo cuore.
R.

Ciao Fernando, e' esattamente cio' che vogliamo tutti! I Lefebvriani possono essere una grande risorsa per la compresione dei documenti del Concilio.
Per questo spero che si arrivi presto alla piena comunione.