sabato 31 gennaio 2009

Ecumenismo: gli Anglicani Tradizionalisti verso la comunione con la Chiesa Cattolica


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Su segnalazione di Syriacus leggiamo:

ECUMENISMO: ANGLICANI TRADIZIONALISTI VERSO CHIESA CATTOLICA (STAMPA)

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 31 gen

Secondo anticipazioni circolate sulla stampa anglosassone, papa Benedetto XVI si starebbe preparando ad accogliere nella Chiesa cattolica un gruppo scismatico anglicano, la Traditional Anglican Communion, che si e' distaccata dalla comunita' mondiale anglicana, guidata dell'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, in polemica con l'ordinazione di donne e omosessuali in alcune Chiese anglicane.
La Traditional Anglican Communion (Tac), nel 2007, ha compiuto il passo senza precedenti di chiedere la ''piena comunione ecclesiale e sacramentale'' con la Chiesa cattolica: e' la prima volta che un'intera comunita' cristiana nata dopo la Riforma, e non singoli credenti, chiede di essere accolta dal Vaticano.
A quanto scrive il settimanale cattolico australiano 'The Record', la Congregazione per la dottrina della fede avrebbe espresso lo scorso ottobre parere favorevole sul rientro, consigliando l'erezione di una prelatura personale in stile Opus Dei per gli ex-anglicani. Si tratta della stessa soluzione ventilata in questi giorni per il ritorno in ''piena comunione'' dei tradizionalisti lefebvriani della Fraternita' Sacerdotale San Pio X.
I fedeli 'anglicani tradizionali' sarebbero circa mezzo milione. Preti e vescovi sono, nella maggior parte dei casi, sposati, come avviene in tutta la Comunione anglicana.
Il loro primate, l'arcivescovo John Hepworth, indica che il rientro potrebbe concludersi gia' entro Pasqua, prima della fine dell'anno paolino.
Gli ex-anglicani dovrebbero comunque rientrare nella Chiesa cattolica in tempo per la beatificaizone di John Henry Newman, un anglicano convertitosi al cattolicesimo e diventato poi cardinale. Ma il ritorno della Tac potrebbe incontrare alcuni ostacoli.
Fonti vaticane vicine al Pontificio consiglio per l'unita' dei cristiani, il ministero vaticano preposto al dialogo ecumenico, ricordano che ''la conversione e' un fatto strettamente personale''.
''Non siamo stati consultati - aggiungono - ma non saremmo d'accordo a un rientro come gruppo''. La Comunione anglicana, gia' profondamente divisa al suo interno per dissensi sul ruolo delle donne e degli omosessuali nella Chiesa, riceverebbe dal rientro della Tac nella Chiesa cattolica un colpo durissimo, aprendo le porte e nuovi esodi in massa verso Roma.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Finchè lì ci sarà Kasper (e non solo), Roma penderà incondizionatamente più per Canterbury , anzichè per gruppi che vogliono 'collettivamente' convertirsi.

"Conversione" è poco ecumenico, se si è in tanti. E' (era) ormai fuori moda... (In realtà almeno intere parrocchie sono già passate dall'anglicanesimo al cattolicesimo romano, nel recente passato).

gemma ha detto...

e col celibato come la mettiamo? Molti anglicani sono sposati

Anonimo ha detto...

Anche i cattolici orientali spesso sono sposati eppure sono nella Chiesa Cattolica. I vescovi invece non possono essere sposati. In questo caso i vescovi anglicani sposati che si convertono al cattolicesimo faranno i preti e rinunceranno all'Episcopato. Il celibato è una regola (ottima) che la Chiesa Latina si è data ( chi decide di essere ordinato lo sa in anticipo e si impegna in tal senso) per permettere ai sacerdoti di servire meglio sia sul piano organizzativo che spirituale Dio, la Chiesa e i fedeli, testimoniando il Regno di Dio sulla terra. E' una regola, un ordinamento, non un dogma.