giovedì 22 gennaio 2009
Il blog fa sue le intelligenti domande di Tornielli: perchè solo ora, con Benedetto XVI, la preghiera per gli Ebrei è considerata ostacolo al dialogo?
Vedi anche:
SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"
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Card. Scola: "La vera laicità non teme la libertà religiosa" (Osservatore Romano)
Segnalazione bellissimo sito "Benedict XVI.TV" (raccolta files video ed audio)
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Benedetto XVI nella Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani: "E’ questa la nostra responsabilità: che sia visibile nel mondo il dono di una unità in virtù della quale si renda credibile la nostra fede" (Catechesi udienza generale)
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Il Papa: "Ho perso il foglio … in tedesco so parlare a braccio, ma non in italiano …" Ma come? :-)
Il Papa al fratello Georg: "Fin dall’inizio, molto presto, si è manifestata in te questa duplice vocazione: alla musica e al sacerdozio, una che abbracciava l’altra, e così tu sei stato guidato sui tuoi passi ed hai percorso il tuo cammino..." (Discorso in occasione del concerto in onore di Mons. Georg Ratzinger)
Mi permetto di riportare questo post scritto da Andrea Tornielli nel suo blog.
Il vaticanista si pone e ci pone domande piu' che pertinenti e molto intelligenti.
Leggiamo e poi commentiamo:
Ancora sulla polemica dei rabbini. Riflessione a freddo
E’ per certi versi paradossale che proprio Papa Ratzinger, cioè il Pontefice che più dei suoi predecessori ha riflettuto e scritto sul legame imprescindibile e non assimilabile a quello di altre religioni che unisce ebrei e cristiani, sia oggi accusato di riportare indietro di cinquant’anni le lancette del dialogo ebraico-cristiano.
Le parole scritte dal rabbino di Venezia Richetti vanno valutate con attenzione e non rappresentano una voce isolata: ricordo che molta preoccupazione espresse a suo tempo anche il presidente dei rabbini italiani, Giuseppe Laras, dopo aver letto la versione modificata della preghiera del Venerdì Santo.
Ora, il Papa ha voluto venire incontro alle richieste di parte ebraica, ma non ha il potere di riformulare il Vangelo o le lettere di San Paolo.
E vale la pena ricordare che proprio nelle preghiere del breviario post-conciliare sono contenuti vari riferimenti all’illuminazione chiesta per il popolo ebraico “perché giunga alla pienezza della redenzione”, perché sia salvato da Gesù, perché riconosca Cristo come Messia e Salvatore. Preghiere usatissime da decenni in tutta la Chiesa, molto di più di quella secondo il rito antico, al quale Benedetto XVI ha ridato cittadinanza, ma che è comunque seguito da una piccola minoranza di fedeli. Perché solo ora si considera questa preghiera uno stop al dialogo? Perché i breviari post-conciliari sono andati bene fino ad oggi? Vi confesso che per me rimane un mistero…
Dal blog di Andrea Tornielli
Ringraziamo di cuore Tornielli e riflettiamo su quanto ha scritto.
E' quantomeno bizzarro che questa polemica sia nata proprio ora, sotto il Pontificato di Benedetto XVI...per molti motivi!
Innanzitutto nelle preghiere del breviario post-conciliare sono contenuti vari riferimenti all’illuminazione invocata per il popolo ebraico, come ci ha spiegato anche il blog Cantuale Antonianum.
Perche' prendersela, allora, solo con il Messale tridentino?
Perche' non si attacca la Chiesa Cattolica, e Paolo VI, per avere approvato preghiere che il popolo ebraico non puo' accettare?
Perche' Paolo VI e Giovanni Paolo II si' e Benedetto XVI no?
C'e' poi un altro fatto di cui dobbiamo tenere conto.
Giovanni XXIII tolse la parola "perfidis" che non significa perfidi ma senza fede (cristiana).
Per il resto tutto e' rimasto immutato fino al 2008, quando Benedetto XVI approvo' la nuova formulazione della preghiera.
Fino ad allora chi utilizzava l'antico Messale continuava a recitare, il Venerdi' Santo, la medesima preghiera tanto contestata.
Questo significa che Padre Pio (al quale Paolo VI concesse un indulto specifico per continuare a celebrare secondo il rito tridentino) recitava quella preghiera.
Questo significa che le celebrazioni concesse dai vescovi sulla base dell'indulto di Giovanni Paolo II contenevano quella preghiera.
E, cari signori, questo significa che le celebrazioni concesse a Milano dal cardinale Carlo Maria Martini prevedevano la recita di quella preghiera.
Perche' allora si fece silezio e ora si urla contro Papa Benedetto?
Riflettiamoci tutti insieme.
E' chiaro che il bersaglio non e' la preghiera del Venerdi' Santo ma la persona di Joseph Ratzinger.
Solo cosi' si spiegano le accuse di oggi ed il silenzio di ieri.
Raffaella
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3 commenti:
Cara Raffaella, non si può non darti ragione quando affermi che il bersaglio di tutto questo marciume è Papa Ratzinger!
La sua elezione non solo ha risvegliato la fede e la gioia di tanti cristiani...ma, visti i pregiudizi e gli stereotipi costruiti negli anni su di lui, ha anche dato a molti (cristiani compresi) la possibilità di riscattarsi, dopo anni di letargo, contro tutto ciò che un Papa rappresenta...dato che nessuno ha mai osato attaccare con questa veemenza il papa polacco, perchè malato e "simpatico"...questa è una realta per noi ormai provata!
Credo che questa sia una sfida anche per tutti noi...nessuno si deve stancare di difendere la propria fede e il Papa, simbolo molto importante del nostro essere cristiani...
Cara Raffaella non posso che condividere le domande di Tornielli le tue riflessioni e ciò che ha scritto Scenron.
Del resto, questa contrarietà verso la figura di Benedetto XVI, si è dimostrata subito fin dai primi momenti del suo Pontificato; arrivando ad un livello insostenibile, inimaginabile e direi ingiustificabile negli ultimi giorni. Compreso lo scherzetto dei dati su una presunta flessione nelle presenze dei fedeli. Tutti marchigegni, studiati ad hoc per dimostrare, che questo Papa, non è amato ed è una persona non aperta al dialogo ed alle innovazioni ( quali poi......)! La preghiera del venerdì Santo come noi subito abbiamo fatto notare, è stata cambiata solo con il Pontificato di Benedetto XVI mentre, perfino il suo tanto amato predecessore, l'aveva lasciata com'era senza che nessuno muovesse un dito per protestare. Una condotta, che sempre di più mette in evidenza, quanto valore abbia il lavoro di Benedetto XVI e quanto in passato sia sia lasciato correre su certi argomenti9 che, invece, andavano affrontati con coraggio e determinazione anche a costo di un confronto non sempre morbido. Ciò che Papa Benedetto sta facendo ed al quale tutti i cristiani e non debbono gratitudine
Sulla preghiera per gli ebrei e gli errori di interpretazione:
http://www.zenit.org/article-16918?l=italian
:-)
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