martedì 27 gennaio 2009

Shoah: quando Ratzinger fornì i numeri (Rodari)


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«La misericordia verso i lefebvriani rafforza la Chiesa» (Cardinale)

Il dialogo e la memoria (Accattoli)

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Baget Bozzo: L’Olocausto non c’entra. Il Pontefice vuole sanare uno scisma

Gli ebrei all’attacco ma già nel 2006 Papa Ratzinger ribadì l’enormità del massacro (Tornielli)

Prof. Paolo Prodi: «Il ritorno all'ovile può servire a battere l'antisemitismo» (Zuccolini)

Melloni: «Riassorbire i negazionisti? Così si disorienta la Chiesa» (Conti)

Avanti con le pietre e le frecce! Domanda ai giornaloni: non vi sembra di esagerare montando la polemica su una falsità?

Revoca della scomunica ai Lefebvriani: i commenti di Renzo Gattegna e Gianni Baget Bozzo (La Stampa)

Prolusione del card. Bagnasco: il commento di Andrea Tornielli

Giornata della Memoria: lo speciale dell'Osservatore Romano. Anna Foa: L'antisemitismo unico movente dei negazionisti

Card. Bagnasco: dai media critiche ideologiche al Papa. La comunità dei credenti deve vedere noi Vescovi formare un tutt'uno con il Vicario di Cristo

Gattegna (Ucei): Riabilitazione Williamson fatto interno Chiesa. Male sue parole e concomitanza con revoca scomunica (come??????)

"Pseudo Berlicche" scrive a "pseudo Malacoda": ci siamo distratti per un attimo e guarda che cosa ha combinato il Papa! :-))

La Chiesa in Italia presidio sul territorio per rispondere ai bisogni di tutti. La prolusione del card. Bagnasco (Osservatore Romano)

CONSIGLIO PERMANENTE DELLA CEI: LA PROLUSIONE DEL CARD. BAGNASCO

Lefebvriani, Di Cicco: Quando un gesto di riconciliazione diventa caso mediatico. E' andato in scena un copione sbagliato (Osservatore Romano)

Lefebvriani, Card. Bagnasco: apprezzamento per l'atto di misericordia del Santo Padre, dispiacere per le dichiarazioni negazioniste di uno dei vescovi

Dichiarazione del card. Ricard (Bordeaux) sulla revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani

Come il Papa apre la porta ai tradizionalisti (Isabelle de Gaulmyn)

Dall’Islam a Obama, un mese di passione per il Papa (Tornielli)

Intervista a Vittorio Messori: «Agli ebrei dico: lasciateci lavorare. Quella volta in cui Fellay mi chiese di Ratzinger...» (Rodari)

Lefebvre, Rosso "malpela" Benedetto XVI: «Mi vergogno dell’esito di questa faccenda. Non so se si deve vergognare anche il Papa» (Talamanca e Galeazzi)

BENEDETTO XVI REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI: LO SPECIALE DEL BLOG

Shoah: quando Ratzinger fornì i numeri

di Paolo Rodari

Gen 27, 2009 il Riformista

Era il 31 maggio 2006. Benedetto XVI era appena tornato dal viaggio in Polonia dove aveva visitato il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Qui era stato accusato da taluni (seppure velatamente) di non aver detto nulla intorno al numero di ebrei scomparsi durante la Shoah. In piazza San Pietro il Papa tenne un’udienza generale tutta dedicata al viaggio.
E, significativamente, anche in risposta alle polemiche polacche, disse queste parole: «Nel campo di Auschwitz, come in altri simili campi, Hitler fece sterminare oltre sei milioni di ebrei. Ad Auschwitz morirono anche circa 150 mila polacchi e decine di migliaia di uomini e donne di altre nazionalità».

Fu la prima volta che un Papa fornì cifre sul numero degli ebrei uccisi da Hitler. Un prima volta che ieri, in Vaticano, in molti hanno voluto ricordare pur senza parlare ufficialmente, chiedendosi anche per quale motivo Benedetto XVI dovrebbe oggi tornare su parole già dette.

La polemica di queste ore è comunque enorme. Le comunità ebraiche hanno auspicato una smentita papale intorno alle tesi negazioniste di Williamson (per tutti ha parlato il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna). Ma, anche se non è del tutto da escludere che nei prossimi giorni il Papa in qualche discorso possa accennare alla cosa, per ora da oltre il Tevere più che smentite arrivano puntualizzazioni: non solo sulla condotta negazionista di Williamson, ma pure sulla strumentalizzazione mediatica di questa condotta.

La più autorevole è del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della conferenza episcopale italiana. Bagnasco, aprendo il consiglio permanente della Cei, ha detto chiaro e tondo che le parole di Williamson sulla Shoah sono «infondate» e «immotivate».
«Mentre esprimiamo il nostro apprezzamento per l’atto di misericordia del Santo Padre - ha detto il porporato -, manifestiamo il disappunto per le infondate e immotivate dichiarazioni di uno dei quattro vescovi interessati circa la Shoah; dichiarazioni peraltro rese alcuni mesi or sono e solo adesso riprese con intento strumentale; dichiarazioni già ripudiate dalla stessa Fraternità». Ma non è tutto qui: Bagnasco ha detto di considerare «ingiuste» le parole pronunciate dagli ebrei italiani verso il Papa.
Quindi l’Osservatore Romano.
Un editoriale in prima pagina ha voluto chiudere il caso. In particolare per il giornale vaticano le critiche del mondo ebraico al Papa hanno seguito «un copione sbagliato».
Perché la scomunica è divenuta «un nuovo caso mediatico pieno di toni emotivi».
È dunque «retorico» per l’Osservatore «il ricorrente chiedersi di alcuni se il Papa sia davvero convinto del cammino ecumenico e del dialogo con gli ebrei».
Anche perché, «gli impegni strategici del suo pontificato sono sotto gli occhi di tutti e i singoli atti pastorali e di magistero procedono limpidamente nell’applicazione della strategia annunciata al momento della sua elezione».
Infine i vescovi tedeschi: questi hanno condannato ieri con forza le tesi negazioniste definendole «inaccettabili». «Williamson dovrà ritirare prima o poi le sue affermazioni», hanno detto i vescovi, poiché esse non appartengono all’insegnamento della Chiesa cattolica.

© Copyright Il Riformista, 27 gennaio 2009 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

Il Papa non avrebbe potuto dire o fare di piu' in questi anni.
Una ripetizone di parole gia' dette sarebbe del tutto inutile e anche un po' umiliante.
Esistono i documenti, le omelie, i discorsi.
Basta leggerli e avere un minimo di buona fede
.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il sito papanews riporta un'intervista al rabbino Di Segni.
Come valuti le sue parole? Io, a questo punto, pochissimo.
Caspita, Raffa! Se possibile è anche peggio di Ratisbona.
Alessia

Raffaella ha detto...

Che ci sia un pregiudizio verso il Papa (non so se sia dovuto al fatto che e' tedesco) e' chiaro!
Perche' non si e' mai protestato contro la preghiera del Venerdi' Santo mai modificata ne' da Paolo VI ne' da Giovanni Paolo II?
Perche' non prendersela anche con il Messale conciliare?
Mi dispiace ma siamo ad una Ratisbona bis con pressioni inaudite sul Santo Padre.
R.

mariateresa ha detto...

siamo a una strategia secondo il mio modestissimo parere che è sempre stata silente ma che si è concretizzata dopo il viaggio in Francia, dove con dispetto di molti, il papa non ha ricevuto buano in faccia ma gentilezza e simpatia. Secondo me a quel punto qualcuno ha fatto un po' di conti e ha detto, se continua così, dopo gli USA, dopo l'Australia e adesso la Francia qui si mette male. E in più quest'uomo sta bene in salute. Altro che papato di transizione. Quindi questo qualcuno si è organizzato e da allora non gli hanno passato liscia niente con l'appoggio tra le quinte anche di qualche nano nostro fratello. Non è un complotto, in italia non si riesce a organizzare niente, figuriamoci i complotti, non c'è una strategia o una mente unica c'è un gruppone di lazzaroni, con le più varie intenzionie mire, che fa tutto il possibile per distruggerlo nella sua immagine.
E alcuni , ne sono sicura, vorrebbero anche mandarlo a casa.
Tutto sommato io credo negli uomini e non credo che sempre prevalga il lato puzzolente degli animi umani, ma , in questo momento, faccio fatica a essere fiduciosa e niente può convincermi che quello che sta accadendo da settimane sia casuale, naturale, genuino.
In questo momento.

Raffaella ha detto...

Concordo con te, cara Mariateresa, e non so se sia una bella cosa!
Non vedere una strategia, confusa, ma percepibile, significherebbe essere miopi.
R.

Anonimo ha detto...

Cara mariateresa non posso che essere d'accordo con te. A molti da fastidio che questo Papa che tutti, o quasi continuano a dipingere o vogliono far passare per un orco, non solo è amato dai fedeli( a dispetto dei dati al ribasso elaborati dalla Prefettura Pontificia in maniera del tutto contrastante con l'evidenza ), ma sta compiendo passi che sicuramente resteranno pietre miliari del pontificato. Tutto questo da fastidio e crea travasi di bile a coloro che pensavano di aver portato a successore di Pietro, una persona remissiva, indecisa, aggravata dagli anni. Allora si creano polemiche ad hoc...... come questa: si vanno a ripescare dichiarazioni rilasciate da questo Williamson se non sbaglio a novembre 2008 si tengono in caldo e quando entrano in azione le famose e mai stanche rane dalla bocca larga che cominciano a spifferare della revoca della scomunica, si prepara l'ordigno. Si aspetta il 21 di Gennaio e si spara la bomba..........! L'effetto è quello che abbiamo sotto gli occhi in questi giorni. Vesti stracciate, presunti difensori di Benedetto XVI che all'improvviso si scoprono suoi detrattori ma, con il cuore in frantumi dal dispiacere, e silenzio da tutti coloro che potrebbero intervenire e non lo fanno Chi? Segreteria di Stato e Sala Stampa vaticana in primis. Solo Baganasco ieri timidamente si è fatto avanti coadiuvato da un articolo da incorniciare di Claudio di Cicco dell'Osservatore Romano. Sappiamo che Benedetto XVI è circondato da lupi e da serpi che di tanto in tanto, ricorrono all'appoggio esterno di quelli che godono nel confezionare questi ordigni e di farli poi scoppiare in mano all'odiato Papa tedesco.