martedì 27 gennaio 2009

La Fraternità prende le distanze da Williamson. Fellay: sulla Shoah esprime sue opinioni private (Cardinale)


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La Fraternità prende le distanze da Williamson Fellay: sulla Shoah esprime sue opinioni private

Gianni Cardinale

Le false e improvvide dichiara­zioni «negazioniste» del vesco­vo tradizionalista Richard Wil­liamson sono state da lui pronun­ciate nel corso di una intervista con­cessa in Germania nel novembre del­lo scorso anno alla tv pubblica sve­dese. Quando l’emittente scandina­va ha anticipato alla stampa locale queste dichiarazioni i vertici della Fraternità San Pio X si sono subito accorti delle possibili conseguenze.
Anche perché si era alla vigilia della decisione vaticana di remissione del­le scomuniche del 1988. Così già il 20 gennaio padre Paul Mor­gan, superiore del distretto della Gran Bretagna e responsabile dell’apo­stolato in Scandinavia, rilascia un lungo comunicato in risposta alle cri­tiche pervenute dall’ufficio stampa della diocesi cattolica di Stoccolma.
In esso padre Morgan, senza citare il nome di Williamson, respinge le ac­cuse di razzismo e antisemitismo e scrive: «Noi abbracciamo senza ri­serve la condanna del razzismo» co­me quella fatta ad esempio nell’en­ciclica di Pio XI «Mit brennender Sor­ge», che affronta gli errori del nazio­nalsocialismo.
Non mancano però punte di ambiguità quando Morgan dice: «Mentre la Fraternità rigetta e deplora ogni pregiudizio e discrimi­nazione contro il Popolo da cui so­no venuti Nostro Signore e la Sua Santa Madre, non può essere de­scritto come antisemita pregare per la loro conversione alla vera fede, stu­diare la loro recente tragica storia o criticare alcuni dei loro obiettivi po­litici».
Queste spiegazioni non bastano a calmare le acque in Scandinavia. Co­sì il 21 gennaio, prima che la tra­smissione vada in onda, scende in campo il superiore generale della Fraternità, monsignor Bernard Fel­lay. Egli, con una lettera in inglese al­la tv, cita Williamson e spiega che «un vescovo può parlare con autorità ec­clesiastica solo circa questioni di fe­de e morale. Se egli affronta questio­ni secolari ha la personale responsa­bilità delle sue opinioni private. La Fraternità non ha autorità ad occu­parsi di queste questioni, né ha in­tenzione di rivendicare questa auto­rità».
Fellay scarica la responsabilità sui giornalisti e cerca di ridurre le te­si negazioniste di Williamson al ran­go di opinioni private. Intanto però la polemica deborda.
La mattina del 22 gennaio due quo­tidiani italiani, «Il Giornale» e «Il Rifor­mista », danno per imminente la re­voca delle scomuniche. La notizia viene rilanciata dall’agenzia «Fran­ce Presse» che dopo poche ore da notizia delle polemiche sorte in Sve­zia riguardo le dichiarazioni di Wil­liamson. Si scatena la bufera media­tica. Il 24 gennaio c’è la pubblicazio­ne del decreto di revoca delle sco­muniche che porta la data del 21. Nello stesso giorno monsignor Fel­lay rilascia una dichiarazione in fran­cese che in buona sostanza ripropo­ne il testo delle lettera alla tv svede­se di tre giorni prima.

© Copyright Avvenire, 27 gennaio 2009

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi si consenta una constatazione:

da due giorni non si fa altro che leggere centinaia di levata di scudi per le parole di questo vescovo....per carità, interventi legittimi e giustificati....quello che non accetto è che NESSUN PRELATO si sia alzato per dire la sua in modo da SPEGNERE L'INCENDIO anzichè alimentarlo...
Cosa avrebbero potuto dire?

Semplicemente questo:
"Caro vescovo Williamson, le sue parole ci rattristano perchè di fatto lei viene a negare il martirio di san Massimiliano Kolbe, per il quale esiste tutta una documentazione dei fatti, e il martirio di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) e di sua sorella, prelevate dal Carmelo solo perchè erano ebree e condotte al macello....
Un attento appartenente alla FSSPX non potrebbe fare un errore di questa portata, vogliamo pensare piuttosto ad una strumentalizazione dei fatti dal momeno che sembra che anche suo padre fu portato in uno di questi campi...di conseguenza, sia più accorto quando rilascia interviste poichè la stessa Chiesa ha lasciato in questi campi un mare infinito di Figli, religiosi e consacrati....

E rammentandole le stesse parole rilasciate da mons. Fellay:
"Ma io deploro che un Vescovo abbia potuto dare l’impressione d’impegnare la Fraternità in un punto di vista che non è assolutamente il nostro."

cerchiamo davvero di camminare insieme sostenendoci nella Buona Battaglia, tutto il resto lasciamolo al mondo ed alla mondanità....



....e invece no....nessun prelato ha avuto a mente il martirio di chi c'è stato dimostrando con LA COMUNIONE DEI SANTI e con le loro storie fatti inconfutabili, in compenso hanno preso la palla al volo per attacare la FSSPX e per tentare mostruosamente quanto sia stata sbagliata la scelta della revoca da parte del Pontefice....Questo si che è triste..

..e il card. Schonborn che alla Comunità ebraica austriaca dice : “Vergognoso e angosciante che si neghi ancora l’Olocausto, anche i cristiani avrebbero potuto fare di più”
sarebbe da chiedergli LUI COSA FECE e dove stava..
(mia nonna materna era a Roma con tre figli, il marito in Brasile, era FASCISTA convinta, ma non esitò a nascondere due ebrei fuggitivi, non esitò a nascondere il proprio figlio per evitare che venisse richiamato a combattere una guerra perduta.. Mia nonna andava alla Messa tutte le mattine, poi andava al Partito e cercava di rimediare PANE DA MANGIARE per lei e degli anziani vicino casa, impossibilitati a muoversi. Di più non avrebbe potuto fre senza mettere a rischio LA VITA DEI PROPRI FIGLI)..

..e chiedergli se una delle recenti messe che ha fatto con tanto di luci psicateliche e pane sbriciolante con un mare di palloncini, non gli abbia forse fatto dimenticare la diplomazia ECCLESIALE....e che tentare di ACCUSARE ALTRI CRISTIANI per riprendere un vescovo, è forse un atto simile dal momento che qui si insinua che i cristiani NON fecero praticamente nulla....

A che serve, mi chiedo, fare interventi atti A DARE SEMPRE LA COLPA A QUALCUNO, o peggio a TROVARE SEMPRE UN COLPEVOLE quando già si è consegnato alla storia il colpevole?

A cosa serve fare la MEMORIA se dobbiamo continuare a batterci il petto VERGOGNANDOCI di esser stati CATTOLICI DI QUELLA ORA?

No caro card. Shonborn, io sono ORGOGLIOSA di appartenere a quella cattolicità di quelle ore buie della storia....e so bene che i cristiani cattolici fecero quanto si poteva fare, non mi serve oggi andare a pescare chi potendo fare non fece, perchè lo stesso dicasi del disastro avvenuto nella Chiesa, di quanti vescovi avrebbero potuto evitarlo, ma non lo fecero....e qui mi fermo non solo perchè lei è un Domenicano come me (ed io sono solo una laica), ma anche perchè è un Principe di santa Romana Chiesa anche se, di Principe ecclesialmente inteso, le è rimasto veramente ben poco!

Ringraziamo piuttosto la Provvidenza che in Benedetto XVI ci sta veramente donando l'opportunità di credere davvero alla CHIESA quale UNA, SANTA, CATTOLICA ED APOSTOLICA nella ricerca dell'unità ecclesiale...

Grazie Santo Padre!

Coraggio mons. Fellay, ora insieme a tutta la Chiesa, non dovete scoraggiarvi mai e comprenderete quanti cattolici, restando fedeli alla Chiesa, hanno sofferto in tutti questi anni a causa della disobbedienza a Pietro e del suo Magistero....

Fraternamente CaterinaLD

Raffaella ha detto...

Cara Caterina, voglio ringraziarti per la tua testimonianza e per avere diviso con noi alcuni episodi che hanno visto protagonista la tua famiglia.
MAI dobbiamo vergognarci di essere Cattolici perche' significherebbe vergognarci di Cristo!
Siamo essere umani e sbagliamo.
Per questo chiediamo perdono, ma e' troppo comodo, a 70 anni di distanza, criticare i nostri nonni.
Non ne abbiamo il diritto!
R.

Anonimo ha detto...

Cara Raffella....è questo continuare a cercare sempre un colpevole che procura la divisione!

Questa continua distorsione del "Mea Culpa" continua a far sentire non pochi cattolici, pure prelati, un fastidioso SENSO DI COLPA che non ha nulla a che vedere con la vera Memoria che si deve fare per ogni PERSONA CONDOTTA AL MACELLO...per ogni Popolo al quale si tentò uno sterminio...

Non mi meraviglia infatti se ancora NESSUNO chiede una Memoria per tutte le vittime dei Gulag sovietici e dell'impero Comunista...e questo senza nulla togliere alla Memoria specifica del Popolo Ebraico senza il quale la nostra stessa storia non avrebbe senso come aveva intuito Voltaire il più grande e vero antisemita mai condannato dalla storia...

Così dovrebbero cominciare a parlare i nostri Prelati se vogliono davvero dare lezioni di storia ad un mondo che vuole eliminare Dio ma che ipocritamente pretende poi di voler far memoria di "inutili stragi" che guarda caso hanno sempre Dio quale movente...

Peccato, hanno perduto una buona occasione, ma non me ne auguro altre così per il futuro
^__^

Fraternamente CaterinaLD

Raffaella ha detto...

Peccato, hanno perduto una buona occasione, ma non me ne auguro altre così per il futuro.

Concordo!
R.

mariateresa ha detto...

cara Caterina.... Se avessero ricordato Kolbe o Edith Stein la polemica sarebbe stata infiammata veppiù, come si dice. I nostri fratelli ebrei dicono che Kolbe in gioventà aveva un pregiudizio antiebraico e non possono sentire nominare Edith Stein perchè è una convertita. E così di San Paolo. Quindi, diciamocelo chiaramente sono talmente tanti gli argomenti che non si possono toccare che non si sa più di cosa parlare. Credo che questo Benedetto lo sappia e che stia cercando di portare il cosiddetto dialogo fuori da queste secche che più che secche sono morte.

Anonimo ha detto...

Mariateresa ha detto....

Quindi, diciamocelo chiaramente sono talmente tanti gli argomenti che non si possono toccare che non si sa più di cosa parlare. Credo che questo Benedetto lo sappia e che stia cercando di portare il cosiddetto dialogo fuori da queste secche che più che secche sono morte.

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Concordo con te mariateresa...siamo arrivati al punto che si ha paura di parlare in una società telematica e che vanta di essere democratica, è veramente un triste paradosso o, come disse il Papa "siamo nella dittatura del relativismo"....

Lo so che Kolbe e le due sorelle Stein non si possono nominare, o forse non si vuole per timore anche del martirio?
Come mai che i laici non temono e parlano e i prelati continuano a cercare la strada della diplomazia?
Gesù Cristo si preoccupò della diplomazia quando mandò per aria i mercanti dal Tempio?

Credo anch'io come te che il Papa stia cercando di portare FUORI questo dialogo, non abbiamo altra via di uscita...dobbiamo davvero diventare liberi...
^___^

Preghiamo per il Santo Padre e tutti i Vescovi e Cardinali impegnati.....

Fraternamente CaterinaLD