martedì 27 gennaio 2009

Non dimenticare mai la Shoah crimine inaudito della follia nazista: l’inequivocabile magistero di Benedetto XVI sullo sterminio degli ebrei (R.V.)


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Non dimenticare mai la Shoah crimine inaudito della follia nazista: l’inequivocabile magistero di Benedetto XVI sullo sterminio degli ebrei

Un “crimine inaudito” prodotto da una “folle ideologia razzista” che non deve ripetersi mai più: nell’odierna Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto risuonano forti le parole di Benedetto XVI, che in tante occasioni ha condannato lo sterminio nazista degli ebrei.

“Ancora oggi provo dolore per quanto accadde”, ha detto il Papa il 9 novembre scorso nel 60.mo anniversario della “Notte dei Cristalli”.

E nelle storiche visite al campo di sterminio di Auschwitz e alla sinagoga di Colonia, il Papa tedesco ha usato parole inequivocabili che non lasciano spazio alcuno a quelle opinioni assurde nonché storicamente e moralmente inaccettabili che vorrebbero negare la tragedia della Shoah. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Mai più l’orrore dell’antisemitismo: Benedetto XVI ha più volte condannato, con parole ferme ed inequivocabili, la furia nazista contro il popolo ebreo.
Toccante la sua preghiera al campo di sterminio nazista di Auschwitz Birkenau, definito dal Papa un “luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l’uomo che non ha confronti nella storia”. E’ difficile, sottolinea in quella visita del 29 maggio 2006, anzi opprimente “per un cristiano, per un Papa che proviene dalla Germania” prendere la parola in questo luogo. Ma, aggiunge, “dovevo venire”:

“Non potevo non venire qui. Dovevo venire. Era ed è un dovere di fronte alla verità e al diritto di quanti hanno sofferto, un dovere davanti a Dio, di essere qui come successore di Giovanni Paolo II e come figlio del popolo tedesco”.

Di fronte a chi ancora oggi nega la volontà di sterminio da parte della Germania hitleriana e l’enormità della tragedia, il Papa tedesco ha parole definitive:

“I potentati del Terzo Reich volevano schiacciare il popolo ebraico nella sua totalità; eliminarlo dall'elenco dei popoli della terra. Allora le parole del Salmo: 'Siamo messi a morte, stimati come pecore da macello' si verificarono in modo terribile. In fondo, quei criminali violenti, con l'annientamento di questo popolo, intendevano uccidere quel Dio che chiamò Abramo, che parlando sul Sinai stabilì i criteri orientativi dell'umanità che restano validi in eterno”.

E nell’udienza generale a Roma, il 31 maggio del 2006, il Papa torna a riflettere sull’orrore dei campi di sterminio nazista. Una tragedia senza precedenti:

“Nel campo di Auschwitz-Birkenau, come in altri simili campi, Hitler fece sterminare oltre sei milioni di ebrei (...) Non dimentichi l’odierna umanità Auschwitz e le altre 'fabbriche di morte' nelle quali il regime nazista ha tentato di eliminare Dio per prendere il suo posto! Non ceda alla tentazione dell’odio razziale, che è all’origine delle peggiori forme di antisemitismo!”

Già visitando la Sinagoga di Colonia, nell’agosto 2005, Benedetto XVI aveva condannato la “folle ideologia razzista” del nazismo che “fu all’origine del tentativo, progettato e sistematicamente messo in atto dal regime di sterminare l’ebraismo europeo”. E definisce la Shoah un “crimine inaudito” e fino a quel momento “inimmaginabile”:

“In diesem Jahr 2005 gedenken wir des 60. Jahrestags der Befreiung…”

“In quest’anno 2005 – afferma il Papa – si celebra il 60.mo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti, nei quali milioni di ebrei – uomini, donne e bambini – sono stati fatti morire nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori”. E rispondendo a quanti si ostinano assurdamente a negare l’evidenza di una tragedia come la Shoah, lancia un monito, in particolare alle nuove generazioni:

“Die fürchterlichen Geschehnisse von damals müssen…”

“Gli avvenimenti terribili di allora devono incessantemente destare le coscienze, eliminare i conflitti, esortare alla pace”.

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